La paura del potere. Il colpo di mano in Molise

L'OPINIONE. L'ultimo atto della Giunta regionale del Molise, che modifica la soglia percentuale per l'accesso in Regione dal 3 al 5%, è stato fatto con il solito bliz, privo di un'ampia discussione in aula e sempre con la finalità di trovare alchimie tecniche per non perdere il potere.

La paura del potere. Il colpo di mano in Molise

Che questa classe politica indecente che governa da decenni abbia generato lo sfascio attuale, non credo che qualcuno possa contestarlo. Abbiamo un territorio immiserito che si spopola sempre più e, tranne le chiacchiere e la preservazione di interessi clientelari e familari stretti, non si vede alcun progetto solido per il futuro.

Poiché i partiti sono indecenti, ora tutti tendono a trasmigrare in liste civiche, cercando di nascondere il più possibile i simboli dei partiti.

La cosa drammatica che quegli stessi soggetti che hanno determinato lo sfascio, invece di farsi da parte e cercare di dare spazio a figure nuove, si posizionano come tappi che impediscono veri cambiamenti di sistema, cosa di cui ci sarebbe un enorme bisogno.

C'è voglia di cambiare ma dopo l'esperienza fatta con il M5S, la gente è sfiduciata.

Cosa non ha funzionato in quel movimento e perché si è disciolto come neve al sole nonostante l'enorme consenso?

Poiché all'inizio mi avvicinai al M5S, pensando che lì potesse nascere una nuova linea politica, mi accorsi subito, e lo comunicai con diversi interventi che mancava la definizione di una linea politica, di un progetto complessivo e questo sarebbe stata la loro rovina. L'unica preoccupazione che avevano era di non definirsi né di destra né di sinistra, per non perdere elettorato.

Definirsi di destra significa avere un progetto che accetta il darwinismo sociale come riferimento, mentre definirsi di sinistra implica una visione di solidarismo sociale. Questo implica che saranno diverse le visioni sulla distribuzione della ricchezza, sullo stato sociale, sui beni comuni, ecc. Cercare di non definirsi per prendere voti implica l'incapacità di poter governare quando si ottiene il consenso.

Perché dico queste cose?

Perché è giusto cercare di aggregare la società civile, in liste civiche ma queste devono avere un progetto, un'anima di riferimento e si devono caratterizzare per queste proprietà. Voler fare liste civiche contro, conto i partiti, contro il passato, come ha fatto il M5S, è deleterio. Come pure proporre in liste civiche personaggi che hanno contribuito allo sfascio del territorio sarebbe la scelta perdente per tutti.

Si cominci la costruzione di un solido progetto territoriale e si facciano da parte, o di lato, i giurassic parc nostrani che tanti danni hanno generato.

Diamo una possibilità vera al territorio di rinascere.

Lucio Pastore

 

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