LA POLITICA DEL COMPROMESSO, DELLA AMBIGUITÀ E DEL FARISEISMO

Prevalgono le ambiguità, la doppiezza morale, il compromesso al ribasso, il becero realismo.

LA POLITICA DEL COMPROMESSO, DELLA AMBIGUITÀ E DEL FARISEISMO
Ph farodiroma.it

Non ho mai considerato grandi statisti coloro che utilizzano la doppiezza morale e il becero realismo. Anzi, li ho sempre contrastati. Persone senza saldi valori e principi, senza etica pubblica, e spesso neppure privata. Esiste una sorta di "Bibbia Civile" dei diritti che tutti dovrebbero osservare, sia all'interno dei singoli Stati che nei rapporti internazionali.

È la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 30 articoli da leggere, direi da imparare a memoria.

Il preambolo ne costituisce la sintesi.

"Il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo.

Il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità; l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo, e della libertà dal timore e dal bisogno, va proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo.

È indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione.

È indispensabile promuovere lo sviluppo amichevole tra le Nazioni.

I popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti umani fondamentali, nella dignità e nel valore della persona umana, nell'uguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un migliore tenore di vita in una maggiore libertà.

Gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Una concezione comune di questi diritti e di queste libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni."

 Oltre 100 Stati hanno sottoscritto tale Dichiarazione. Poi, molti di loro, l'hanno stracciata.

Mia personale conclusione.

Se dovessi sedermi ad un qualsiasi tavolo per un dialogo con altri esponenti politici, sia nazionali che internazionali, come pregiudiziale porrei la esplicita e concreta adesione alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. In caso contrario l'incontro finirebbe ancora prima di cominciare. Ma, come sappiamo, non avviene così. Prevalgono le ambiguità, la doppiezza morale, il compromesso al ribasso, il becero realismo.

Riusciremo, un giorno, a cacciare i farisei dal tempio?