Le liste d’attesa non si abbattono sopprimendo unità organizzative aziendali

Diffida sindacale nei confronti della ASL Chieti-Lanciano-Vasto: no ad «una modifica della strutturazione Aziendale, con conseguente soppressione di unità organizzative aziendali e la costituzione di altrettante unità a valenza universitaria».

Le liste d’attesa non si abbattono sopprimendo unità organizzative aziendali

Tutela della salute di tutti, soprattutto dei più deboli e fragili. È un diritto di ogni cittadino ed è sancita dalla Costituzione italiana. Quella costituzione definita «più bella del mondo», osannata e santificata, celebrata in ogni occasione da tutto l’arco politico-istituzionale, sociale e mediatico. Tutti defensor fidei della Carta, tutti osservanti assoluti. A chiacchiere.

Perché la realtà sempre più si svela ben diversa. E la sanità pubblica, quel dono dell’indimenticata Tina Anselmi sacrificata sugli altari di clientele, corruzioni, malapolitica, neoliberismo sfrenato, è tra i settori in cui più il velo viene strappato.

Dici sanità e in Abruzzo la memoria va a Sanitopoli, alle clientele di zio Remo, alle passerelle e proclami di tutti i partiti che hanno sgovernato questa regione negli ultimi decenni, a episodi anche di questi ultimi anni non certo edificanti. Resistono medici, infermieri, OSS, tecnici straordinari, professionali, umani, veri eroi quotidiani. Ma basta un attimo allargare l’orizzonte e un deserto dei tartari incombe apparentemente inesorabile. L’abbiamo raccontato in questi tre anni e siamo tornati a raccontarlo anche in queste ultime settimane.

Mentre spuntano nuovi grandi piani, e in città come Vasto si torna ancora una volta sulla pluridecennale promessa del nuovo ospedale, la realtà quotidiana è quella che abbiamo sottolineato nei nostri due recenti articoli. Quella della sanità allo sbando e una medicina territoriale in ginocchio come ha denunciato di recente la deputata Daniela Torto (Movimento 5 Stelle).

 

SANITA' PUBBLICA: un’odissea il ritiro dei referti medici

ABRUZZO. All’ospedale di Lanciano manca un addetto, assente per gravi motivi personali, e per un paziente diventa difficilissimo riuscire ad avere anche solo notizie di un esame radiologico. La disponibilità e la professionalità del personale sanitario e la cronica carenza di personale di una sanità in sofferenza. Denuncia della deputata Daniela Torto: sanità allo sbando, in ginocchio la medicina territoriale.

https://www.wordnews.it/unodissea-il-ritiro-dei-referti-medici

Sanità pubblica? Costretti a pagare e salta pure la visita specialistica

Ospedale di Vasto. Liste d’attesa infinite ma «a pagamento» si possono accorciare. Però il giorno atteso la visita non può svolgersi per un’assenza improvvisa (giustificata) e i regolamenti. Il personale è alle prese con forti difficoltà, sempre meno numeroso, e i pazienti pagano le spese.

https://www.wordnews.it/sanita-pubblica-costretta-a-pagare-e-salta-pure-la-visita-specialistica

Di tutto questo, e tanto altro, il peso è un prezzo che pagano interamente malati, soprattutto i più anziani e fragili, e i lavoratori.

Liste d’attesa, la triste realtà contro cui si scontrano quotidianamente. La ASL Chieti-Lanciano-Vasto ha annunciato un piano per abbatterle. Meritorio proposito, lode e gloria se ciò dovesse avvenire. Di fronte a tutto quello che abbiamo raccontato, e che ogni cittadino abruzzese vive sulla propria pelle, ci si sarebbe aspettati che il costo di tali promessi abbattimenti toccasse quel che andrebbe e si dovrebbe toccare. La CISL Medici ha, invece, reso noto che non sarà così. Ed ha inviato una diffida alla ASL stessa.

«La CISL MEDICI, rappresentata dallo Studio Legale Gasparro di Roma, ha notificato atto stragiudiziale di diffida, indirizzato, tra gli altri, alla Direzione Aziendale della Asl 2 Lanciano – Vasto – Chieti e all’Assessore Nicoletta Verì – si legge nel comunicato dell’organizzazione sindacale - attraverso il predetto atto, la scrivente O.S. diffidava la Direzione Generale dall’attuare interventi programmatori aziendali, con la finalità di perseguire una riduzione delle liste d’attesa e di intervenire in tema di riduzione della mobilità passiva, attraverso una modifica della strutturazione Aziendale, con conseguente soppressione di unità organizzative aziendali e la costituzione di altrettante unità a valenza universitaria».

«Le suddette modalità venivano avanzate in sede di Commissione Paritetica Consultiva Asl –
Università G. D’Annunzio, nonché attraverso la predisposizione di Piano Industriale.
Tuttavia, una modifica della strutturazione Aziendale, in assenza della corretta ed adeguata
procedura di modifica dell’atto Aziendale comporterebbe:
1. Violazione D.Lgs. 502/92 e sm.i.;
2. violazione del DGR Abruzzo, n. 78 del 28 febbraio 2017;
3. utilizzo improprio della commissione paritetica;
4. violazione art. 97 Costituzione;
5. violazione artt. 1175 e 1375 c.c.;
6. violazione art. 3 D.Lgs. n. 517/1999.
Siffatta condotta, inoltre, contravviene qualsivoglia forma partecipativa delle OO.SS., completamente escluse, violando precetti costituzionali (art. 39 Costituzione) e contrattuali (art. 6 bis CCNL Area Sanità 2016-2018), concretizzandosi, di fatto, una vera e propria Condotta Antisindacale
».

Queste le contestazioni riportate nella diffida rese note nel comunicato della CISL Medici. E questo il quadro di quanto stabilisce il piano della ASL e le richieste del sindacato.

«In virtù delle proposte avanzate da Azienda ed Università, il Dipartimento Cardiologico di Chieti
vedrebbe sopprimere una UOC Ospedaliera, con l’istituzione di una UOC Universitaria e
sopprimere due UOSD (Aritmologia ed Emodinamica), con l’istituzione di due UOS, afferenti alla
predetta UOC.
Di difficile comprensione appare il fondamento di tali scelte, volte a destinare un intero
Dipartimento dell’Asl Lanciano Vasto Chieti nella completa gestione dell’Università G. D’Annunzio, in assenza di qualsivoglia diritto di replica in capo alle Organizzazioni Sindacali rappresentative dei lavoratori che potrebbero palesare soluzioni diverse tese a fronteggiare la mobilità passiva e la riduzione delle liste di attesa, senza sottacere che eventuali processi di estinzione di unità operative andrebbero ad impattare su inevitabili ricollocazioni di personale, anche contrattualizzato, potendo arrecare agli stessi gravi pregiudizi.
La CISL Medici Abruzzo–Molise chiede, in virtù di ciò, all’Assessore regionale con deleghe alla Salute e Pari opportunità Regione Abruzzo, Dott.ssa Nicoletta Verì, nel rispetto del proprio ruolo e delle proprie prerogative, un autorevole e necessario intervento, affinché venga data esecuzione alle richieste avanzate dall’Organizzazione Sindacale nell’atto stragiudiziale di cui in parola, onde riportare il procedimento di modifica dell’atto aziendale nei corretti parametri normativi e provvedimentali, dando la giusta valenza al verbale della Commissione Paritetica e al Piano Industriale aziendale.
La CISL Medici Abruzzo–Molise minaccia infine azioni di rivalsa giudiziaria nei Confronti del ASL 02, in mancanza di revoca dei suddetti atti
».