Sanità pubblica? Costretti a pagare e salta pure la visita specialistica
Ospedale di Vasto. Liste d’attesa infinite ma «a pagamento» si possono accorciare. Però il giorno atteso la visita non può svolgersi per un’assenza improvvisa (giustificata) e i regolamenti. Il personale è alle prese con forti difficoltà, sempre meno numeroso, e i pazienti pagano le spese.
Alessio Di Florio
Mar 6, 2023 11:13
Ci sono alcune costanti a Vasto da ormai quasi quarant’anni. All’incirca dal 1986 ad oggi circa. Una di queste è l’inizio delle campagne elettorali.
C’è un segnale che si ripete, cambiano solo i colori e la casacche degli interpreti ma il copione è pressappoco sempre lo stesso, incessantemente. Quando comincia a sentirsi profumo nell’aria di campagna elettorale torna l’annuncio dell’arrivo di Godot.
Ovvero il nuovo ospedale. L’ultimo annuncio è dei giorni scorsi. Potrebbe essere la volta buona? Non abbiamo notizie che possano far ipotizzare il contrario e non ci permetteremmo mai di mettere in dubbio la parola del nostro illustrissimo Presidente di Regione e l’altrettanto illustre assessore alla sanità. Ma registriamo nella popolazione, come documentano i social, un certo scetticismo, una sorta di fatalismo. Dopo decenni di promesse e annunci come si può pensare che non accada?
Non si può.
Ma andiamo oltre. Insieme all’ospedale di Vasto sono stati annunciati come ormai prossimi all’inizio altri lavori. Lo stato di certi ospedali e della medicina territoriale è di fronte gli occhi di tutti. Esattamente come un altro dato, che i cittadini ben conoscono perché ogni giorno ne pagano il prezzo. Altissimo e gravissimo. Due fatti di questi giorni ne sono documentazione e dimostrazione. A Vasto si è tenuto il congresso provinciale del Fsi-Usae.
Il segretario nazionale del sindacato Adamo Bonazzi ha sottolineato le mancanze di personale nella sanità pubblica e sottolineato quel che dovrebbe apparire lineare e persino ovvio (ma purtroppo siamo in un Paese in cui l’ovvio è la prima cosa che si è costretti ad evidenziare visto lo Stato che ci circonda): serve nuovo personale, bisogna potenziare gli organici, altrimenti i nuovi ospedali annunciati «resteranno vuote sul piano operativo».
Parole che arrivano negli stessi giorni in cui la ASL Chieti-Lanciano-Vasto è stata condannata dal giudice del tribunale del lavoro di Lanciano a risarcire un medico per mancata fruizione degli orari di riposo e delle ferie con anche turni consecutivi tra la notte e la mattina successiva. Cercando negli archivi si trova tra gli altri un precedente, sempre a Lanciano e per motivazioni analoghe, del novembre 2019.
Questo è lo stato dell’arte. E il costo lo pagano lavoratori e cittadini. Avere problemi di salute, vivere momenti critici, essere persone fragili o ormai in età avanzata ha necessità e diritti che si scontrano con tutto questo. Abbiamo raccontato nei giorni scorsi quanto accaduto a chi sta aspettando un referto (e ad oggi ancora ne sta aspettando una parte) dall’Ospedale di Lanciano. I giorni successivi sono stati altrettanto travagliati. E la vicenda si è arricchita di un nuovo capitolo. Si cerca di prenotare una visita specialistica, sempre per gli stessi gravi problemi che hanno portato a sottoporsi a Colon Tac. Liste d’attesa lunghissime, si rischia di dover attendere un tempo troppo lungo. Per accorciare i tempi è possibile solo con la formula nota tra i cittadini come «a pagamento».
Tutto legittimo e consentito dalla legge, specifichiamo per evitare equivoci e fraintendimenti. Arriva il giorno della visita e sorpresa: il medico è assente per gravi problemi personali. Ora che una persona possa avere gravi impedimenti è, ovviamente, nelle circostanze possibili della vita. Che in due ospedali diversi due lavoratori possano avere gravi problemi può essere nell’ordine della normalità. Che le disgrazie di altri le debbano pagare i cittadini che hanno già problemi di salute no. Perché l’assenza del medico, per regolamento, per quella visita prenotata non può essere coperta da altri. Prenotata con un medico specialista con la formula sopra riportata non può essere svolta da altro medico.
Ribadiamo, in conclusione, i pesanti interrogativi che di fronte tutto questo vengono a persone sconcertate da quanto si sono ritrovati a vivere.
Cosa potrebbe accadere ad una persona anziana, sola, non automunita e senza familiari che possano impiegare anche più di mezza giornata per recarsi personalmente in ospedale?
Se ci fossero patologie gravi che non ancora emergono?
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