Pescara: ALLARME BOMBE. Pericolo rientrato

Questa mattina la città adriatica si è svegliata con vari allarmi bomba vicino la caserma dei carabinieri, un distretto della ASL, il Tribunale e la Camera di Commercio. Sui social e su un portone di via Marconi gira un volantino sgrammaticato (in corso verifiche da parte degli inquirenti) contro la pm Rosangela Di Stefano.

Pescara: ALLARME BOMBE. Pericolo rientrato
foto diffusa sui social del volantino, nell'altra foto il tribunale di Pescara transennato durante l'allarme (foto di Lea Del Greco, Agende Rosse Abruzzo)
Pescara: ALLARME BOMBE. Pericolo rientrato

Allarme bomba in vari punti della città di Pescara, la notizia è piombata questa mattina intorno alle 8. Pacchi sospetti sono stati segnalati – riporta un’agenzia ANSA delle 10.20 – in viale D’Annunzio nei pressi del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, davanti il Tribunale, nei pressi della Camera di Commercio e davanti il distretto della ASL in via Rieti.

«Evacuazione Distretto Sanitario di Pescara Sud (via Rieti) per allarme bomba. Nella prima mattina di oggi, mercoledì 9 settembre 2020, è stato rinvenuto nei pressi della porta di ingresso del Distretto Sanitario di Pescara Sud (via Rieti) un sospetto pacco bomba. È stata prontamente contattata la Polizia di Stato, che ha provveduto ad evacuare l’intero stabile e a transennarlo per mettere in sicurezza pazienti ed operatori. Sono in corso le indagini del caso. È massima l’attenzione e il monitoraggio della situazione da parte della Direzione Generale e della Direzione Sanitaria della ASL di Pescara».

Questo l’avviso pubblicato sulla pagina facebook dell’Azienda sanitaria di Pescara alle 9.32. Transennato anche l’ingresso  del Tribunale, dove gli avvocati presenti per le udienze della giornata sono stati fatti entrare alle 10.59 circa. Dopo l’intervento degli artificieri di polizia e carabinieri, che hanno fatto brillare i pacchi sospetti, camuffati da esplosivi ma in realtà privi di materiale esplosivo. Uno dei quali rinvenuto davanti l’abitazione di un magistrato.

Nel mirino di volantini rinvenuti tra l’altro su un portone di via Marconi e che gira sui social pare ci sia proprio una sostituta procuratrice di Pescara. Sul volantino di via Marconi si legge infatti  «Oggi salteranno in area 4 palazzi simboli della città di Pescara grazie all’arroganza di un pm che crede di fare carriera sulla pelle della gente e sulle ingiustizie Rosangela DiStefano non una persona una bestia il primo palazzo casa sua poi il tribunale e altri che faranno una strage». La provenienza, la consistenza e la possibile provenienza di questo volantino gli inquirenti sono al lavoro. Solo al termine delle indagini si potranno avere certezze.

La nostra redazione esprime solidarietà e vicinanza alla dott.ssa Di Stefano e sconcerto e indignazione per gli insulti e le minacce ricevute.

In questi nostri primi mesi siamo stati tra i primi, già nel marzo scorso, a denunciare e documentare come sui social ci sono giudici – a partire dai più esposti sul fronte della lotta alle mafie e ad ogni sistema criminale organizzato come Gratteri, Di Matteo e Maresca* – nel mirino di mitomani, fiancheggiatori e sostenitori dei criminali.

Al di là di quel che potranno accertare le indagini sono atti gravissimi che devono essere immediatamente e senza nessun indugio condannati. Pescara, come abbiamo riportato in questi mesi anche di recente, è una città dove violenze e sistemi criminali sono attivi, lanciano sfide quotidianamente segnando la propria presenza, un «ventre oscuro» animato da narcotraffico – alcune zone della città sono di fatto un hub regionale e non solo nello spaccio di droghe – racket, estorsioni ed altri crimini come denunciano e raccontano costantemente, tra gli altri, il comitato di quartiere «Per una nuova Rancitelli», l’Associazione Antimafie Rita Atria, PeaceLink Abruzzo e il gruppo locale del Movimento delle Agende Rosse.

Di questo ventre oscuro negli ultimi anni sono state vittime diverse donne aggredite e stuprate, su diversi di questi crimini orrendi e brutali ha portato avanti le indagini della giustizia proprio la dott.ssa Di Stefano. Anna Carlini fu uccisa nel tunnel della stazione di Pescara la notte del 29 agosto 2017, la giovane, affetta da problemi psichici  fu costretta a bere alcolici (che con i farmaci hanno creato un cocktail assassino) e dopo aver subito violenza fu abbandonata per ore agonizzante. Tutto avvenuto sotto il tunnel della stazione ferroviaria». Nella stessa città in cui il 2020 è iniziato con un brutale omicidio al «Ferro di Cavallo», quest’estate un ragazzo di 21 anni, Alessandro Di Nino, è stato ucciso dalla droga e negli anni scorsi hanno trovato la morte Alessandro Neri e Roberto Straccia.  

 

* https://www.wordnews.it/insulti-e-auguri-di-morte-a-gratteri-e-maresca https://www.wordnews.it/social-nuovi-insulti-e-minacce-contro-i-giudici-antimafia