Pescara, raid inneggiando al duce. Negli ultimi anni varie aggressioni neofasciste e omofobe

La notte tra il 30 aprile e il Primo Maggio raid vandalico, inneggiando al Duce, contro un liceo pescarese. Rifondazione Comunista nei mesi scorsi ha reso noto come un novello ammiratore mussoliniano ha avuto riconoscimenti nei palazzi.

Pescara, raid inneggiando al duce. Negli ultimi anni varie aggressioni neofasciste e omofobe
fonte: video raid vandalico contro il liceo pescarese

Urla sconce e oscene, un crescendo di schiamazzi indegni in cui alti si son levate grida inneggianti al Duce fino ad urinare sul portone del Liceo Classico. Questo il raid vandalico che ha squarciato il silenzio della notte di Pescara tra il 30 e il Primo Maggio scorso. Il video che ha immortalato questo indecente atto si è rapidamente diffuso in città scatenando forte sdegno.

«Avevamo ragione – ha scritto su facebook il comitato provinciale Ettore Troilo dell’Anpi -Via Berardinucci e la svastica sul manifesto del 25 aprile non sono state goliardate, come non lo erano gli episodi di violenza omofoba e di intolleranza registrati dalla scorsa estate; sono un messaggio preciso scagliato con prepotenza e violenza contro la democrazia, prima che la storia. Questa notte è toccato al Liceo Classico di Pescara, alla cui comunità intera va la nostra solidarietà e la nostra vicinanza, essere preso di mira: un atto vandalico da condannare senza remore, un atto vandalico condito da "vaneggianti, folli e vergognose venature politiche", per dirla con le parole del sindaco Masci, che non deve restare impunito. Non permetteremo di cancellare la storia perché la barbarie del ventennio fascista, fatto di di violenza, soprusi, discriminazioni e prevaricazioni non possa mai più ripresentarsi, sotto nessuna forma». Lo sdegno è stato unanime ma, se si eccettuano l’Anpi e pochi altri, le grida inneggianti al Duce e la stessa parola fascista sono state completamente sottaciute. Davanti a svariate prese di posizione politiche quanto accaduto è apparso un puro atto di vandalismo, come troppi purtroppo se ne vedono in tante città italiane. Nella città dove, negli stessi giorni in cui in Consiglio Comunale la maggioranza di centro-destra l’anno scorso bocciò una mozione contro l’omofobia e si è negata una piazza al primo Abruzzo Pride, ci furono almeno due aggressioni omofobe e in cui già negli anni scorsi si sono segnalate altre aggressioni di chiara matrice fascista.

 

I novelli fratellini della destra odierna addirittura si sono affrettati a mettere nero su bianco che gli autori del raid contro il Liceo Classico non devono essere definiti fascisti. Non si deve fare per loro, si son preoccupati che qualcuno lo faccia. Le grida che si sentono distintamente nei video che sono girati sulla stampa locale online e sui social si commentano da soli. Probabilmente non si possono definire picchiatori, come qualcuno (scandalo, come hanno osato?) ha scritto e detto, fascisti gli autori di altri atti degli anni scorsi. L’accusato di uno di questi, ha reso noto Rifondazione Comunista a Marzo, ha ottenuto riconoscimenti nei palazzi delle istituzioni locali. La sede principale della Regione Abruzzo è intitolata all’intellettuale antifascista Ignazio Silone. Ormai quattro anni fa due giovani furono violentemente aggrediti davanti il circolo Arci Scumm di Pescara. «Come Rifondazione Comunista denunciammo immediatamente la matrice politica del pestaggio che uscì confermata dal rinvenimento nelle case degli aggressori di libri su Hitler e Mussolini oltre che da un'immancabile mazza da baseball nel bagagliaio – ha ricordato in un comunicato di due mesi fa il segretario nazionale Maurizio Acerbo e il segretario provinciale Corrado Di Sante - Così descrive le gesta di questo signore il pm Campochiaro nel provvedimento giudiziario: Aggredirono improvvisamente con calci e pugni L.D.S., con la motivazione di essere, essi aggressori, “fascisti e razzisti”, allusiva alla circostanza che il predetto L.D.S. si presentava quale frequentatore del Circolo Arci “Scumm”, all'esterno del quale campeggiava la scritta in inglese, dal seguente tenore: “Se sei razzista, sessista, omofobo non entrare”».

Acerbo ha espresso sconcerto davanti l’approvazione del project financing per la riqualificazione di impianti sportivi in città presentato da una società di cui «è co-titolare il picchiatore sotto processo» aggiungendo «e – cosa ancora più grave dobbiamo denunciare che questo picchiatore risulta essere stato anche assunto nella segreteria della Presidenza del Consiglio Regionale dell'Abruzzo». Maurizio Acerbo e Corrado Di Sante hanno concluso il comunicato ritenendo «gravissimo che il Consiglio Regionale abbia assunto con incarico fiduciario del Presidente o di componenti dell'Ufficio di Presidenza (su chi ha proposto assunzione c'è omissis sul sito della Regione) una persona sotto processo per reati così gravi».

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