«Mi fa schifo chi chiede tali prove e ricatta»

Le denunce di Castaldi e altri delle schede fotografate (o tentate) durante il primo turno delle elezioni amministrative di quest’anno e il radicamento del clientelismo.

«Mi fa schifo chi chiede tali prove e ricatta»

Risultati acquisiti e bocce finalmente ferme. Consegnati agli archivi i turni di ballottaggio delle elezioni amministrative 2021, il 17 e il 18 ottobre gli elettori hanno designato i sindaci che li amministreranno per i prossimi 5 anni. O almeno dovrebbero perché, come noto, la legge prevede casi in cui il sindaco si può dimettere e prendere altre strade. L’attuale legislazione parlamentare si concluderà, salvo anticipazioni, nel 2023. E i sindaci che volessero puntare ad un seggio nella futura Camera dei Deputati o nel futuro Senato della Repubblica, per esempio, dovrebbero dimettersi per potersi candidare.

Il primo turno delle elezioni amministrative a Vasto è stato segnato dalla lunghissima ed estenuante attesa dei risultati di ben 5 sezioni, scrutinate in Comune da un’apposita commissione dopo che non era stato possibile chiudere i verbali da parte dei Presidenti di seggio, e da altre circostanze riportate da rappresentanti di lista e organi di stampa locali e nazionali. Schede fotografate, tentativi di farlo per non rinunciare «a 50 euro a voto», «voci di popolo» su altre analoghe situazioni. «Ribellatevi contro cose del genere» la dura presa di posizione del candidato sindaco del centrodestra Giangiacomo dopo la pubblicazione dell’articolo di Anna Bontempo su Il Centro «Non rinuncio a 50 euro a voto».

La giornalista vastese il 10 ottobre ha riportato la denuncia di una rappresentante di lista: un elettore che si è rifiutato di entrare in cabina elettorale senza il cellulare, intenzionato a fotografarlo urlando che non intendeva rinunciare alla somma. In un commento al post di Giangiacomo si legge «io sapevo a voce di popolo che davano 20 euro a testa». Commento a cui ha risposto una candidata alla carica di consigliera comunale nella stessa coalizione ha scritto  «20 o 50, a seconda del candidato» e un’altra cittadina «alcuni anche per 15,00».  A Sulmona, comune dove si è votato contemporaneamente a Vasto, un analogo racconto è finito sulla scrivania della Procura.

Il 3 ottobre, dopo aver raccontato in un post su facebook che «stanno succedendo cose molto strane nei seggi» come abbiamo riportato nei giorni scorsi, il senatore Gianluca Castaldi (Movimento 5 Stelle) ha sottolineato che c’è chi si ribella ed oppone e chi «preferisce un sistema clientelare». Aggiungendo nei commenti il giorno successivo «il ricatto è talmente radicato che anche oggi, poco fa, un'altra persona è stata beccata a fotografare la scheda. Mi fa compassione tale persona, mi fa molto schifo chi chiede tali prove e ricatta».

Quanto sia radicato questo sistema clientelare e il ricatto sempre pronto ad emergere, soprattutto durante le consultazioni elettorali, come abbiamo riportato lo scorso 29 settembre, era già emerso ancora una volta nelle settimane precedenti.

«Ieri pomeriggio, mentre facevamo volantinaggio per la campagna elettorale, ci siamo imbattuti in un signore piuttosto particolare. Alla consegna del volantino, lui mi guarda e dice: “Io ti voto, ma tu me lo dai il lavoro?" Un po’ perplessa e un po’ divertita, gli rispondo che non siamo un ufficio di collocamento. Sempre più tenace, lui mi ripropone la stessa domanda, come una corda stonata: "Si vabbè, tu mi hai chiesto il voto e io ti chiedo il lavoro!"» ha raccontato su facebook Maria Fanti, attivista del Movimento 5 Stelle e candidata consigliera comunale alle elezioni amministrative di quest’anno.

«Quest’uomo mi sta facendo davvero intristireprosegue Maria Fanti nel racconto - lo guardo, seria in volto e gli dico che quello che mi sta chiedendo si chiama voto di scambio ed è un reato, punito dalla legge. Lui senza scomporsi replica "Quindi non me lo dai il lavoro? Puoi riprenderti il volantino!" Mi riprendo il mio volantino, voltandomi di schiena a una realtà che non mi appartiene.È ignobile ricattare qualcuno per il voto. Sia da parte del votante sia da chi vorrebbe essere votato. Il voto deve essere un’espressione libera; una scelta fatta per passione, per condivisione di un progetto, per amore della propria città.  Non c’è spazio per il ricatto, da qualsiasi parte arrivi. Non c’è spazio per qualcosa che deturpa e umilia; uno schiaffo in faccia a chi ha lottato per donarci questo diritto».

Ventinove anni dopo che il regime democristiano è stato travolto anche in Abruzzo, cinque lustri e quattro anni dopo la fine del regno di zio Remo Gaspari, auto proclamatosi in un’intervista «re del clientelismo», la vergognosa piaga sociale è ancora presente e radicata e diffonde i suoi pericolosi frutti. Schiacciando il bene comune, l’interesse collettivo e lo sviluppo di un territorio a meri interessi di bottega. Trasformando il merito in un vizio e l’incapacità in un merito incasellandosi nel «giro giusto», senza nulla concepire concretamente che non veda questo territorio solo come mero serbatoio di voti e consensi e tanto altro è tutto sotto gli occhi di tutti, anche chi non vuole vedere è costretto a vederlo. Ecco perché la tristezza, l’indignazione, il rifiuto schifato non deve solo di chi testimonia un episodio da campagna elettorale – come ha fatto Maria Fanti - ma dovrebbe essere collettivo.

Ad inizio luglio il «re del clientelismo» è stato celebrato a Vasto in pompa magna con convegni e inaugurazioni come abbiamo riportato, la prima volta, lo scorso 29 maggio.

Vasto, nell’anno delle elezioni celebrano il re della politica dei favori e degli amici e degli amici degli amici

Il prossimo 11 luglio l’Amministrazione vastese uscente celebrerà l’ex pluri ministro DC Remo Gaspari, colui che si autoproclamò «re delle raccomandazioni». Nel 2010 quando gli fu conferita la cittadinanza onoraria solo Rifondazione Comunista si oppose, i suoi ex esponenti nella maggioranza ora?

In quei giorni di celebrazioni furono presentati nove volumi pubblicati in onore del loro «maestro e padre politico» come presentato dai celebranti padroni di casa e dagli illustri convenuti. Avessero letto il nostro articolo e il ricordo dei due chilometri e mezzo di lettere di raccomandazione avrebbero potuto fare sicuramente più bella figura: ristampandole facevano meno fatica, raccontavano nella maniera migliore possibile quegli anni e di volumi ne pubblicavano almeno il doppio.  

E, per la cronaca, come già riportato il 29 settembre ma nulla (ovviamente) è cambiato da allora, la domanda del sottotitolo nell’articolo del 29 maggio ha avuto un’unica risposta di fatto: la totale unanimità e il silenzio da parte di tutta la maggioranza, dubbi, critiche e opposizioni da “sinistra” alle celebrazioni zero assoluto …

WORDNEWS.IT © Riproduzione vietata

 

LEGGI ANCHE:

Clientelismo, c'è chi omaggia il re e chi rifiuta questa vergognosa piaga sociale

https://www.wordnews.it/clientelismo-chi-omaggia-il-re-e-chi-rifiuta-questa-vergognosa-piaga-sociale

Ora qualcuno dovrebbe spiegare alla cittadinanza cosa è accaduto

https://www.wordnews.it/ora-qualcuno-dovrebbe-spiegare-alla-cittadinanza-cosa-accaduto

«Cose molto strane», passano le settimane, qualcuno spiegherà mai alla cittadinanza cosa successo?

https://www.wordnews.it/cose-molto-strane-passano-le-settimane-qualcuno-spieghera-mai-alla-cittadinanza-cosa-e-successo

«20 euro a testa», «20 o 50», «alcuni anche per 15»

https://www.wordnews.it/20-euro-a-testa-20-o-50-alcuni-anche-per-15