Report e l'inchiesta sul Ponte sullo Stretto di Messina

Da più di 70 anni si parla di ponte sullo stretto. Non si è mai costruito nulla, ma è costato già centinaia di milioni di euro. Nel 2013, dopo la liquidazione definitiva della società Stretto di Messina Spa decisa dal Governo Monti, sembrava un capitolo chiuso per il nostro Paese. Ha riaperto i giochi il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, che ha rimesso in piedi la società e riavviato tutte le procedure per la costruzione del ponte. Il bando di gara era stato vinto per un appalto da 4 miliardi, oggi nella Legge di bilancio ne sono previsti 11,6, ma non si capisce in base a quale progetto, visto che l'unico progetto definitivo esistente risale al 2012. Dietro l'operazione Ponte sono tornate vecchie conoscenze di berlusconiana memoria.

Report e l'inchiesta sul Ponte sullo Stretto di Messina

“Dopo 50anni di chiacchiere, il consiglio dei Ministri approva il ponte che unisce la Sicilia al resto d'Italia e all'Europa”

inizia con queste parole del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini il servizio di Report.

Si inizia con i dubbi sui dati sull'occupazione e sulle emissioni di CO2 che, secondo Matteo Salvini,

“il ponte sullo Stretto darà lavoro a 100mila persone e farà risparmiare 140mila tonnellate di emissioni di CO2”

Ma, secondo la documentazione raccolta dalla trasmissione, non esiste nessun tipo di studio fatto da una università ma a dare i numeri sarebbe stato Giovanni Mollica, promotore della costruzione del ponte e consulente di Eurolink, consorzio incaricato alla costruzione dell'opera.

Un altro dubbio sollevato dal programma è la questione sicurezza del Ponte. Secondo alcuni esperti, chiamati in causa dal programma, il progetto, ormai vecchio 10 anni, non terrebbe conto dei cambiamenti climatici e di come questi potrebbero influire sulla sicurezza dello stesso. Infatti i dati relativi all'aerodinamica per il vento oggi non sarebbero più così attendibili, soprattutto se dovessero verificarsi eventi estremi come quelli a cui assistiamo ultimamente. Proprio in relazione a questa dinamica, una nomina che fa riflettere è quella del coordinatore del comitato tecnico scientifico, voluto proprio da Salvini, e ordinario di Ingegneria all'università 'La Sapienza': Alberto Prestininzi. Prestininzi è tra i firmatari di un appello dal titolo

“L'emergenza climatica non esiste”.

Poi si passa alla parte politica. Infatti per la gestione dell'opera Salvini ha voluto Pietro Ciucci, da sempre di colore verde è già in campo dai tempi dell'Iri a guida Romano Prodi e fino al 2013 amministratore delegato della Società Stretto di Messina, nomina voluta proprio da Silvio Berlusconi. Inoltre Ciucci dal 2006 è stato direttore generale dell'Anas e, durante la sua gestione, sono crollati ben 3 viadotti in particolare quello sulla Palermo-Agrigento inaugurato senza collaudo e crollato a dicembre 2014.

È stato aperto un fascicolo dalla Procura di Palermo ma ormai è quasi sicuro che il tutto cada in prescrizione.

foto di Imagoeconomica

La parte che emerge è anche quella che potrebbe essere anche un affare per i criminali. Infatti il procuratore aggiunto di Reggio Giuseppe Lombardo afferma così:

“Del ponte se ne discute da sempre anche in ambito criminale e il rischio che il ponte non colleghi due coste ma due cosche c'è e questo non deve avvenire. Gli appetiti ci saranno e non saranno appetiti legati alle singole cosche che controllano il territorio di competenza, ma ad un livello più alto. Un livello in cui le due componenti criminali, quella calabrese e quella siciliana, diventano una cosa unica”

Infine per il geologo Carlo Tansi

“Siamo di fronte ad un grave problema, si tratta di progettare, in una delle aree a più alto rischio sismico del pianeta, la più imponente opera mai progettata. Siamo in una zona di collisione tra Africa e Europa queste due placche si avvicinano ad una velocità geologicamente importante, circa 7 millimetri l'anno. Nel 1908 la linea di costa di Calabria e Sicilia sprofondò di un metro. Questi terreni sono formati da sabbia e argille che in caso di terremoti tendono a liquefarsi. Questo fenomeno ha generato questo sprofondamento”.

Sono state diverse le reazioni dopo il servizio, in particolare una pagina facebook ha pubblicato un lungo post di smentita a tutto ciò che è stato detto. D'altra parte Report ha risposto e ne abbiamo scritto qui.

immagine presa dal Fatto Quotidiano

Matteo Salvini ha dichiarato:

“Con tutto rispetto per Report, guardo altro in televisione. Il ponte sarà una grande opera che porterà lavoro e sviluppo in tutta Italia, non solo in Sicilia e in Calabria. Dopo 50 anni di chiacchiere sarò orgoglioso di partecipare a un'opera che l'ingegneria al mondo invidierà.”

Salvini ha poi citato i dati diffusi da Open Economics, che ha fatto la “radiografia al ponte sullo stretto”, spiegando che uno dei dati che lo hanno colpito di più è stato quello che riguarda la Lombardia

“la prima Regione italiana che fruirà dei benefici anche economici della costruzione dal ponte degli italiani”.

Inoltre, dalla realizzazione dell'opera

“circa 10mila posti di lavoro sono stati computati solo in Lombardia e 5,6 miliardi di Pil aggiuntivo”. Il ponte sullo stretto, ha concluso il Ministro “non serve solo per continuità territoriale”.

immmagine di copertina presa online

 

 

LEGGI ANCHE:

- Quanto costa il silenzio in Italia? 30 denari o 30 milioni di euro?

- Nasce un nuovo format: l'autointervista

- «Un assessore regionale figlia di un capomafia condannato»

- L'audizione di Ranucci in commissione Rai tra show, cabaret e attacchi politici alla libertà di stampa

- Il patrimonio di Silvio Berlusconi in onda su 'Report'

- Il ritorno della DC in Sicilia, tra Cuffaro e Albano

- È vero che le mafie esistono solo al sud?

- Report indaga su Berlusconi e la famiglia La Russa