Russia, Cannes e lavori rimandati di José Lombardi

Russia, Cannes e lavori rimandati di José Lombardi

Andiamo a Roma, sempre virtualmente, e vediamo cosa succede nel mondo della moda. Oggi siamo con Josè Lombardi, uno stilista che sta facendo davvero tanta strada nel mondo complicato e appariscente dell’alta moda. Ha, tra le sue clienti, personaggi di spicco della Televisione e del Cinema come, ad esempio, Famiglia reale Hailé Selassié, Marina Orlova, Micol Olivieri, Antonella Salvucci, Claudia Conte, Bruno Bilotta, Crisula Stafida e altri ancora. Con questa situazione è d’obbligo chiedere anche a lui qualcosa.

Caro Josè, credi che questo periodo di quarantena sia servito per migliorare qualcosa nel tuo settore?

La quarantena, purtroppo, è servita solo a peggiorare la situazione di qualsiasi settore, compreso il mio. Ci ha messo in ginocchio tutti. Questo era un buon periodo perché tra varie cerimonie come comunioni, matrimoni ecc., avevo parecchie richieste per realizzare i miei lavori, ma poi è stato tutto disdetto e non si sa quando potranno svolgersi queste cerimonie. Molti si affidano a me proprio perché l’originalità è diventata la vera moda.

Gli eventi disdetti fino ad oggi hanno influito molto nel tuo lavoro?

Si hanno influito tanto, troppo! Dovevo andare in Russia perché una famosa attrice che vesto ormai in tante occasioni, sta, o meglio, stava realizzando il suo matrimonio e dovevo progettare il suo abito da sogno per quel giorno. Oltre all’esperienza unica che sarebbe stata, sarei entrato in un mondo molto importante: rimandato.

Dovevo andare a Cannes al festival per vestire, come di consueto, alcune star e, anche qui, rimandato!

E questi sono solo alcuni degli eventi e delle manifestazioni dove dovevo essere presente, ma attorno a me si muove una macchina particolare di parrucchieri, truccatori eccetera.

Cosa faresti per cambiare le carte in tavola?

Non ho la competenza per cambiare le carte in tavola, queste sono competenze del governo che, però, secondo me, non è riuscita finora a gestire al massimo tutta la situazione. Spero che lo farà nel più breve tempo possibile, altrimenti credo che saranno guai seri.

Cosa c'è attorno al tuo mondo lavorativo?

Attorno al mio mondo c'è tanto lavoro e tanto sacrificio. È un Momento molto duro per tutta la categoria, ma è comprensibile perché la gente ha grosse difficoltà economiche… abbiamo visto in queste lunghe settimane, gente disperata che non aveva neanche i soldi per mangiare, per sfamare i propri figli. La speranza è che tutti facciamo il nostro dovere, restando a casa quando è dovuto, uscendo quando serve, affinché il momento passi e si torni alla vita normale. Rinascere sarà la cosa più bella, perché poi si inizierà a pensare a tutto, anche alle feste e agli abiti.

Sei fiducioso per il futuro?

Voglio essere e sono fiducioso... voglio e devo per forza essere positivo. Tutti insieme rimanendo uniti possiamo farcela... dobbiamo essere più forti noi del nemico che già ci ha devastato in questi mesi ed ora è il caso che vada via e torni da dove è venuto per lasciarci vivere!

Cosa ti aspetti che lo Stato faccia per la tua categoria?

Mi aspetto che lo Stato intervenga subito per la mia categoria per tutte le incredibili difficoltà, magari con dei prestiti a fondo perduto che possa aiutarci ad andare avanti in questi mesi di pausa forzata. Mi aspetto che lo Stato ci comunichi urgentemente delle certezze sui protocolli da seguire, ci dia date certe, in modo che tutti possiamo tornare a lavorare con le dovute precauzioni e con la speranza che in futuro torni tutto come prima. Già so che alla riapertura niente sarà come prima, almeno per il momento... sono una persona che ama il contatto umano, per cui mi mancherà la stretta di mano, il saluto sulla guancia, gli abbracci con le mie sarte e con tutte le persone che collaborano con me… per la riapertura ho speso già soldi per i presidi di sicurezza più imminenti: mascherine, guanti, kimono monouso, calzari per scarpe igienizzante per le mani ecc. ecc. aspettando che il governo ci dia delle direttive ben precise. Essere sempre accorto alla salute è una priorità, ma anche un aiuto economico non guasterebbe assolutamente.

Sempre attuale la situazione, sempre in itinere, ma sempre più imprenditori soffrono e, purtroppo, lo Stato ancora non riesce a fare la quadra su questa situazione insostenibile. Se chiudesse la metà delle attività attive del 2019, sarebbe un enorme danno per tutta l'economia italiana e, anche, per i pensionati, i dipendenti statali e gli stessi politici che, fino ad oggi, ancora non hanno trovato la soluzione al problema di liquidità...