Sata Sud Pozzilli, il presidio di protesta dei lavoratori

VIDEOINTERVISTA DAVANTI ALLA FABBRICA. Abbiamo incontrato i lavoratori in sciopero davanti ai cancelli della "loro" fabbrica.

Sata Sud Pozzilli, il presidio di protesta dei lavoratori

«Da anni non si effettuano più investimenti nello stabilimento della SATA Pozzilli, e si sta assistendo a una lenta e inesorabile agonia del sito produttivo, data la mancanza da parte della proprietà di un serio piano industriale di rilancio produttivo del sito». Queste le parole utilizzate dal sindacalista della Fiom Leopoldo Di Filippo.

Noi di WordNews, da sempre vicino ai lavoratori ed impegnati a dare voce a chi non ha voce, abbiamo incontrato i lavoratori in sciopero davanti ai cancelli della "loro" fabbrica. 

 
«Da circa due anni si continuano - ha continuato Di Filippo - ad effettuare le trasferte comandate presso gli altri siti del gruppo, (Torino e Trento) con comunicazioni inviate via mail una settimana prima, con l’obiettivo di centellinare l’uso degli ammortizzatori sociali, ma senza una chiara visione del fine di questo ulteriore sacrificio richiesto ai lavoratori.
La RSU FIOM CGIL di stabilimento ha da tempo chiesto di sospendere le trasferte comandate e di incentivare quelle volontarie, ma da parte della proprietà c’è una chiusura netta a questo tipo di soluzione.»

Queste sono le ragioni della RSU FIOM CGIL della SATA spa di Pozzilli che da ieri ha indetto uno sciopero di otto ore per ogni turno di lavoro, «fino a quando non saranno definite le questioni poste da tempo alla Direzione Aziendale. Lo sciopero andrà avanti ad oltranza fino a quando non si aprirà un serio tavolo di confronto per il rilancio produttivo del sito di Pozzilli e non verranno immediatamente sospese le trasferte obbligatorie.»