Un giullare come sGovernatore

IL SAVONAROLA CALABRESE. L’Italia intera, malauguratamente, lo ha conosciuto per le cazzate che racconta. Spirlì ha un grosso vizio: parla assai. Anzi, sparla in continuazione. Al posto della mascherina sanitaria dovrebbe indossare una grossa mordacchia di colore verde. Così accontenterebbe l’altro Giullare, capo del suo partito. Fondato da Miglio e gestito fino all’altro ieri da Umberto Bossi. Da “Roma ladrona” (i soldi di “Roma ladrona” se li sono fottuti) sono passati al vergognoso slogan “Prima gli italiani”.

Un giullare come sGovernatore
Lo sGovernatore della Calabria

Non se la prenda il saltimbanco Antonino Spirlì. Il calabrese miracolato da una politica inesistente. Nino Spirlì, per gli amici Dudù (come il cane del famoso nano di Arcore che pagava Cosa nostra da presidente del Consiglio), politicamente, è una nullità. In Sicilia direbbero “nuddu miscatu cu nenti”, ovvero uno zero assoluto. Sempre politicamente parlando. Rappresenta il peggio della politica locale. Speriamo non approdi mai in quella nazionale.

Dalle piazze festanti, con il suo cabaret, è passato a scrivere testi per l’inutile trasmissione Forum. Una inutilità a fronte di un’altra inutilità. Dal falso tribunale televisivo è passato nelle stanze del potere. Grazie alla infelice intuizione della Santelli, la defunta presidente della regione Calabria. Chi ha spinto lo Spirlì?

Chi l’ha voluto accanto alla Santelli?

Chi devono ringraziare i poco sprovveduti elettori calabresi?

 

In questo strano paese, orribilmente sporco, dove ognuno fa quel cazzo che gli pare, succede anche questo. Ma Spirlì, esperto di spinte, si è superato. Il cabarettista calabrese, per qualche spinta divina, si è ritrovato a svolgere, addirittura, le funzioni di presidente della regione. I “poveri” calabresi, colpevoli di aver votato male (un peccato mortale che continuano a commettere), si sono ritrovati – dalla sera alla mattina – con l’uomo della provvidenza leghista. Una provvidenza catastrofica. Oggi, purtroppo, il giullare di Taurianova rappresenta politicamente l’intera Regione.

 

È molto “attivo” lo Spirlì. L’Italia intera, malauguratamente, lo ha conosciuto per le cazzate che racconta. Spirlì ha un grosso vizio: parla assai. Anzi, sparla in continuazione. Al posto della mascherina sanitaria dovrebbe indossare una grossa mordacchia (il famoso strumento di tortura) di colore verde. Così accontenterebbe l’altro Giullare, capo del suo partito. Fondato da Miglio e gestito fino all’altro ieri da Umberto Bossi. Da “Roma ladrona” (i soldi di “Roma ladrona” se li sono fottuti) sono passati al vergognoso slogan “Prima gli italiani”.

Infatti, prima gli italiani, dovrebbero prenderli a calci nel culo, dalla mattina alla sera. Soprattutto gli abitanti del sud Italia, presi di mira dai leghisti da quattro soldi (“Vesuvio bruciali con il fuoco”; “Senti che puzza scappano i cani. Sono arrivati i napoletani…”, Salvini; “L’idea di riservare posti ai milanesi, da qui a qualche anno, potrebbe diventare una realtà. La mia è l’amara considerazione da parte di un utente dei mezzi pubblici”, Salvini; “Terremoto nel nord Italia… ci scusiamo per i disagi ma la Padania si sta staccando (la prossima volta faremo più piano)…, Stefano Venturi, già segretario Lega di Rovato, Brescia).

 

Ma ritorniamo a Dudù. Se la prende con i “froci” (anche se lui si definisce omosessuale cattolico praticante) e con i “nigri”. Con il suo crocifisso al collo sembra un Savonarola calabrese. Ovviamente, la brutta copia. Urla, sbraita, scrive. Ma quanto scrive lo sGovernatore. Ogni giorno si affida ai social con il suo faccione poco simpatico che occupa tutto lo spazio possibile. Ecco la sua ultima chicca di qualche ora fa: «Continuerò a bannare cafoni, volgari, violenti, offensivi. Non apro le porte di casa mia, reale o virtuale che sia, alle miserie umane. I cretini non hanno fatto parte della mia vita. Oggi, men che mai.»

Non vuole proprio indossarla la mordacchia il Savonarola leghista. Nella foto che segue è possibile ammirare la sua nuova mascherina con lo stemma della Protezione Civile.

 

Ma cosa cazzo sta facendo lo sGovernatore nella Regione che sta bruciando per mano di farabutti senza dignità? Lui, lo Spirlino calabrese, frequentatore assiduo dei social, avrà notato il post del suo “simile”, già ministro dell’Interno, con il piatto di “pomodori, origano, olio, peperoncino e cipolla” mentre augura il suo “Buon ferragosto” da Soverato. La Calabria sta bruciando tutta e il giullare verde mangia, con il suo sorrisino poco intelligente, l’insalata calabrese, la “colazione del campione”. Ma campione di cosa?

Delle cretinate!

 

Caro Spirlì sei attorniato da cretini! C’è anche la tua ombra che appartiene alla stessa categoria.

Miserie umane?

«Dirò “negro” fino all’ultimo dei miei giorni, dirò “frocio” fino all’ultimo dei miei giorni». Questo diceva il “cafone, volgare, violento, offensivo” Ninetto da Taurianova in un raduno leghista nel 2020.

Lo sGovernatore Savonarola dovrebbe autobannarsi e chiudersi in una stanza da solo. E con il suo crocifisso battersi in continuazione il petto per la sua “Miseria umana”. Ma anche per questo servirebbe una buona dose di dignità.  

 

Calabresi, questa volta, per carità, datelo voi uno schiaffo a questa gente. Non votateli più e mandateli a casa.

Così lo Spirlì potrà ritirarsi, finalmente, in clausura.

Dopo la secolare ‘ndrangheta, la sanità pubblica svenduta, la mala politica, la mala gestione della cosa pubblica, la presenza di massoni e colletti bianchi, i distruttivi incendi e i tanti guai che vi affliggono non aggiungete anche uno Spirlì al vostro futuro.

 

“Ogni parola che non imparate oggi è un calcio nel culo che prenderete domani”, diceva quel sant’uomo di don Lorenzo Milani. Ecco, questa volta, prendeteli voi a calci nel culo!

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