11 febbraio 1986: muore don Carlo Signorato

In occasione della strage di Piazzale Loreto dell’agosto ’44, addirittura, con uno stratagemma comunica i nomi dei partigiani trucidati dai tedeschi inserendoli al posto dei nomi dei santi nelle invocazioni all’interno della celebrazione. La sua rete si estende col tempo anche ai deportati del campo di Bolzano-Gries.

11 febbraio 1986: muore don Carlo Signorato

Carlo Signorato nasce a Verona il 15 giugno 1906 e già molto giovane entra in seminario. Ha 24 anni quando, nel luglio 1930, viene ordinato sacerdote, iniziando poco dopo la sua attività pastorale: nel 1934 è assistente spirituale presso il brefotrofio (l’istituto che ospita i neonati illegittimi o abbandonati), mantenendo la carica fino al ’39. Da quell’anno è assegnato alla parrocchia dei Santi Apostoli, luogo centrale di tutta la sua biografia, nel quale rimarrà fino al 1973, prima come vicario (’42-’46), poi come arciprete (’46-’73).

Il periodo del secondo conflitto mondiale è quello più intenso della vita di don Signorato: dopo l’8 settembre, l’allora vescovo di Verona, Girolamo Cardinale, gli assegna il delicato incarico di cappellano dei forti cittadini occupati dai nazisti e utilizzati come carceri. Don Signorato svolge questo compito con delicatezza e impegno, ma, soprattutto, costruisce una rete di aiuti, spirituali e materiali, per i reclusi, raccogliendo le loro lettere e quelle dei loro famigliari nel corso delle confessioni e delle messe domenicali.

In occasione della strage di Piazzale Loreto dell’agosto ’44, addirittura, con uno stratagemma comunica i nomi dei partigiani trucidati dai tedeschi inserendoli al posto dei nomi dei santi nelle invocazioni all’interno della celebrazione. La sua rete si estende col tempo anche ai deportati del campo di Bolzano-Gries.

Dopo la fine della guerra, don Carlo riprende la sua attività parrocchiale, e per molti anni le luci sulla sua storia rimarranno spente.

Nei primi anni ’70 è chiamato a Roma dal ministro Guido Gonella, suo concittadino, per dedicarsi alla formazione dei cappellani delle carceri presso il Ministro di Grazia e Giustizia. Torna nella sua Verona solamente negli ultimi anni della sua vita: muore a Negrar (VR) l’11 febbraio 1986.

 

Per approfondire:

S. E. Passaro, Don Carlo Signorato. Il cappellano dei forti veronesi. 1943-1945, Cierre, Verona, 2021.

fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti