4 marzo 1961: muore Egidio Meneghetti

4 marzo 1961: muore Egidio Meneghetti

Il nome di Egidio Meneghetti è imprescindibile per quanto riguarda la storia della Resistenza veneta, ma ricopre un ruolo di primissimo piano anche per quanto riguarda l’università italiana e in particolare per la farmacologia, suo ambito di studi.

Nato a Verona il 14 novembre 1892, qui cresce e compie i primi studi, fino al trasferimento a Padova dove si laurea in medicina. Dopo aver combattuto volontario, distinguendosi sul campo, nella Prima Guerra Mondiale, intraprende la carriera accademica presso l’ateneo patavino, ma al contempo si dedica all’attività politica clandestina, in quanto antifascista, nelle fila di Giustizia e Libertà e poi nel Partito d’Azione. Già scienziato di fama mondiale, alla caduta del fascismo assume la carica di pro-rettore insieme a Concetto Marchesi e partecipa anche alla nascita del CLN veneto, entrando nell’esecutivo militare.

Il 16 dicembre ’43, nel primo bombardamento di Padova, perde la moglie Maria e la figlia Lina: il trauma è terribile, tanto che Meneghetti si estranea per un periodo dalla lotta politica. Tornerà, dopo pochi mesi, anche a causa della morte del suo compagno e amico Silvio Trentin, giurista antifascista, morto per l'aggravarsi della malattia cardiaca in seguito all’arresto e alla detenzione a Padova da parte della polizia fascista, trasformando l’Istituto di Farmacologia nel centro dell’antifascismo veneto.

Arrestato nel gennaio ’45 e duramente interrogato dalla ‘Banda Carità’, viene poi trasferito al lager di Bolzano, dove rimane fino alla Liberazione, riuscendo a sfuggire alla deportazione nei lager nazisti d’oltralpe.

Tornato a Padova, riprende l’attività politica (entra nel PSI allo scioglimento del PdA) e, soprattutto, viene nominato Rettore della storica Università. Non dimentica, però, quanto vissuto durante la Resistenza che racconta anche in versi di poesia dialettale, ed è fra i fondatori dell'Istituto veneto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, di cui sarà presidente sino alla morte.

A Verona gli sono dedicate una via, una scuola e la Biblioteca centrale del polo scientifico dell’Università di Verona.

Per approfondire:

E. Meneghetti, Partigiana nuda. Lager: Bortolo e l'ebreeta. A mila a mila, Cierre, Verona, 2005;

C. Saonara, Egidio Meneghetti, Cierre, Sommacampagna, 2009.

Sito web ‘Da Verona ai lager’: https://daveronaailager.com/, banca dati della deportazione veronese.

fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti