De Magistris: «C'è bisogno di un defibrillatore sociale, una grande operazione di rianimazione culturale»

PANDEMIA SOCIALE. Presenti all’incontro online organizzato dalla nostra testata anche l’On. Piera Aiello, componente della commissione parlamentare antimafia, e lo scrittore Elia Minari.

De Magistris: «C'è bisogno di un defibrillatore sociale, una grande operazione di rianimazione culturale»

«Non c’è opposizione in parlamento. Uno dei desiderata di Licio Gelli, nel progetto Propaganda 2 di Castiglion Fibocchi, era la Repubblica presidenziale prima di fatto, e già ci siamo, poi formale e lo svuotamento del parlamento. Il parlamento adesso è ridotto a votare la fiducia senza una opposizione. La magistratura ha perso, in parte, quel suo ruolo fondamentale; la stampa, è in buona parte, controllata. Ci resta l’opposizione sociale.» Queste sono le parole di un combattivo Lugi de Magistris, rilasciate a WordNews.it, durante l’evento di qualche giorno fa, dal titolo «Legalità, Giustizia e Impegno Civile... quale futuro per l'Italia?»

 

Presenti all’incontro online anche l’On. Piera Aiello, componente della commissione parlamentare antimafia, e lo scrittore Elia Minari.

 

Per approfondimenti: Il trattamento riservato ai testimoni di giustizia e la denuncia di Piera Aiello

  

 

Molti i temi trattati: dalla decisione della Consulta sui referendum alla lotta alle mafie, dai testimoni e collaboratori di giustizia alla presenza dei poteri forti sino alla situazione politica italiana. Proprio su quest’ultima tematica riproponiamo il ragionamento dell’ex sindaco di Napoli.

«La legge elettorale è un passaggio fondamentale perché la riduzione dei parlamentari l’hanno venduta come una riduzione dei costi della politica ma, secondo me, è una riduzione della democrazia. Perché interi luoghi d’Italia non avranno parlamentari. Se vuoi ridurre i costi abbassi i benefit, gli stipendi e tante altre cose.»

 

Il quadro delineato da de Magistris non è affatto positivo. «Non ci dobbiamo scoraggiare. Mettendo insieme opposizione sociale, non allineati, non piegati, autonomisti si può dare un sussulto di dignità al nostro Paese. Non sono pessimista, però credo che questo è uno dei passaggi più difficili della storia della Repubblica. Dalla pandemia sanitaria siamo passati alla pandemia sociale, alla pandemia economica, al contagio criminale e anche, purtroppo, alla narcotizzazione culturale e mentale. C’è minore reattività all’indignarsi di fronte alle cose oscene che stiamo vedendo.

 

C’è bisogno di un defibrillatore sociale, una grande operazione di rianimazione culturale. Ognuno di noi, per quello che può fare nel suo piccolo, ha un ruolo. Impegniamoci a fare le cose che stiamo facendo. Il segreto è coinvolgere il popolo. Il popolo deve stare nella partita. Ci vuole un grande sussulto morale, culturale e politico del nostro Paese.»

 

Nel suo intervento ha ribadito il suo impegno per le prossime politiche. «Sicuramente stiamo lavorando alla costruzione di un soggetto politico che metta insieme tutti quelli che non si sentono allineati al pensiero unico del draghismo. Sicuramente mi candiderò alle politiche del 2023. Non è un'operazione personale. Un movimento legato ai diritti costituzionali, alla questione morale, all’ambientalismo. Faremo di tutto per spostare gli equilibri politici del nostro Paese.»

 

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Il fascino della politica

«Una grande rivoluzione culturale e deve attraversare tutti. Ognuno deve sentire il gusto, la voglia di fare politica. La politica la si fa ovunque. Ci dobbiamo riappropriare di quel fascino della politica, inteso come bene comune. Non se ne esce senza la politica. Dobbiamo non girarci dall’altra parte, non essere indifferenti.

 

Non aspettiamo le cose eclatanti per mettere un lenzuolo fuori ai balconi. Impegniamoci, le mafie non si vedono. Ma sono presenti.»

 

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