IL DEBITO SANITARIO

«Con la scusa di rientrare dal debito si sono smantellati i servizi territoriali ed ospedalieri, si sono bloccate le assunzioni, nonostante le rottamazioni fatte nel 2010, e si sono ceduti ai privati convenzionati posti letto e servizi. I privati utilizzano quei posti letto e servizi , non per rispondere alle esigenze del territorio ma per fare profitto.»

IL DEBITO SANITARIO

Italo Testa, nella sua saggezza, ha parlato del debito sanitario come momento fondamentale nella genesi del disastro sanitario attuale.

Sono perfettamente d'accordo con Italo e cercherò di spiegare perché.

Il debito nasce da una gestione politica della sanità che ha interessato tutti i partiti che si sono avvicendati nel governo con i loro satelliti.

In pratica si decideva di aprire un servizio, una unità operativa, di creare accreditamenti e convenzioni, di esternalizzare servizi, non in base all'analisi dei bisogni reali del territorio ma in relazione alle esigenze delle diverse clientele. In assenza di una contabilità analitica per centri di costo, che avrebbe permesso di conoscere in tempo reale come venivano utilizzati i fondi dello Stato, si spendeva allegramente, in questa gestione di potere, determinando debito.

L'espansione del debito, fino ad un certo momento storico, non è stato un problema perché il governo centrale ripianava regolarmante tutti i debiti fatti dalle regioni riassorbendoli nel debito pubblico nazionale.

Con l'entrata nell'euro questo meccanismo di espansione incontrollata del debito non è stato più possibile e le regioni, che continuavano ad espandere il debito, sono state commissariate, cioè lo Stato ha deciso come gestire la sanità. Stranamente lo Stato ha affidato la gestione commissariale ai presidenti di regione, cioè a quegli stessi soggetti che avevano interesse ad utilizzare i fondi sanitari per una gestione clientelare. É come affidare un centro trasfusionale a dracula. Quindi lo Stato centrale è stato complice e principabile responsabile della genesi del debito negli ultimi due decenni.

Con la scusa di rientrare dal debito si sono smantellati i servizi territoriali ed ospedalieri, si sono bloccate le assunzioni, nonostante le rottamazioni fatte nel 2010, e si sono ceduti ai privati convenzionati posti letto e servizi. I privati utilizzano quei posti letto e servizi , non per rispondere alle esigenze del territorio ma per fare profitto.

Allo scoppio della pandemia ci siamo trovati con una medicina territoriale disastrata, perché smantellata, come pure con ospedali defunzionalizzati che stanno morendo per consunzione anche per mancanza di personale.

Da questo disastro annunciato ed attuato nasce la genesi delle morti in pandemia, come dice Italo.

Il meccanismo di smantellamento del pubblico e di privatizzazione continua a permanere. Dopo 12 anni di commissariamento il debito è sempre lì e giustifica tutti gli smantellamenti del pubblico e la continua cessione ai privati. Larino non si é aperto come centro covid perché si sarebbe tornati ad investire nel pubblico.

Se lo Stato non ci toglie questo debito con una legge speciale simile a quella della Calabria, non si esce da questo disastro.

Lucio Pastore

 

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