Fronte Antimafia: la deputata Aiello attacca il leader del M5Stelle
LE ACCUSE. «La stessa deputata, testimone di giustizia, aveva già in passato accusato un suo collega di partito, l'allora Ministro della Giustizia Bonafede.»
"Ho chiesto a Conte che cosa avessero fatto per l'Antimafia, ma lui si è imbestialito dicendo che non mi dovevo permettere".
Per la deputata Aiello il Movimento 5 stelle l'ex presidente del Consiglio non ha appoggiato le sue proposte di legge e, addirittura, accusa di averle insabbiate.
Avevamo già scritto su quanto poco siano stati i risultati ottenuti proprio dall'On. Aiello, già presidente del Comitato testimoni di giustizia presso la Commissione Antimafia.
La stessa deputata, testimone di giustizia, aveva già in passato accusato un suo collega di partito, l'allora Ministro della Giustizia Bonafede. Per l'Aiello Buonafede e Salvini, allora Ministro dell'Interno, avrebbero messo in pericolo la sua vita. Nello specifico si riferiva ad una fuga di notizie in riguardo ad un decreto interministeriale firmato proprio da Bonafede e Salvini. Accuse rincarate anche nei confronti dell'allora sottosegretario Gaetti, presidente della Commissione Centrale ex art. 10 e nei riguardi del direttore del Servizio Centrale di Protezione. Due ministri incompetenti, secondo Piera Aiello. Anche per quel decreto che restituiva alla deputata le sue generalità, dopo che per decenni aveva vissuto con un'altra identità.
Ma perché la deputata Aiello oggi accusa il M5S di inerzia e di aver ostacolato ogni sua proposta di legge in termini di contrasto alle mafie?
Perché la deputata è uscita dal Movimento 5Stelle?
Pubblicamente la stessa ha dichiarato: «Il Movimento non mi rappresenta più». Senza dimenticare il suo compagno di partito Bonafede: «decideva tutto lui». Adesso le accuse riguardano anche il leader Conte.
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