IL MOLISE MUORE E LA POLITICA INSISTE NEL RECITARE UNA TRAGICOMICA RAPPRESENTAZIONE DIRETTA DA UN REGISTA INADEGUATO

L'INTERVENTO DELLA CGIL MOLISE. «Stiamo diventando lo zimbello d’Italia per atteggiamenti irresponsabili, arroganti e a volte perfino provocatori dei massimi rappresentanti istituzionali di questa Regione. Questo triste teatrino contribuirà, se non fermato in tempo, al declino definitivo del Molise (a questo punto auspicabile, non certo come identità territoriale ma come apparato politico/burocratico).»

IL MOLISE MUORE E LA POLITICA INSISTE NEL RECITARE UNA TRAGICOMICA RAPPRESENTAZIONE DIRETTA DA UN REGISTA INADEGUATO
ph Caranci

«Nei giorni scorsi la CGIL del Molise ha riportato, con preoccupazione, i dati relativi alla perdita degli occupati in Regione nel 2020: meno 3.280 rispetto al 2019. Nell’analisi complessiva la CGIL ha manifestato sicuramente l’effetto devastante della pandemia su una ripresa produttiva che già viaggiava a singhiozzo prima di questa ennesima crisi ma ha anche denunciato gravi carenze e ritardi da parte del Governo Regionale in materia di programmazione ordinaria e straordinaria, nell’avvio di politiche attive per il lavoro e nella capacità di provvedimenti realmente attrattivi per investitori e imprese.» In questo modo interviene nel dibattito politico il segretario regionale Paolo De Socio. «In un periodo difficilissimo per tutti che stravolge anche i canoni ordinari degli organismi di rappresentanza, il sindacato prova a dare voce e segnali di speranza ad ansie e paure di tante lavoratrici e tanti lavoratori che non hanno alcuna certezza per il loro futuro a prescindere dalla contingente crisi sanitaria. La preoccupazione del sindacato dovrebbe essere anche della Politica.»

La firma ritirata sulla Mozione di sfiducia a Toma
«L’ennesima triste rappresentazione proposta ieri dal Governo della Regione Molise che annuncia la sostituzione estemporanea (è la terza volta in questa legislatura, la quarta se si considera l’interim del Presidente!) dell’Assessore al Lavoro - con il quale poco o nulla si condivide del credo politico ma se ne è apprezzato impegno, umiltà, garbo istituzionale e disponibilità all’ascolto e al confronto e con il quale si era riavviata una proficua se pur complicata interlocuzione - se confermata da decreti di sostituzione consequenziali, è l’ulteriore offesa lanciata in una fase difficilissima, ai lavoratori e al popolo molisano.
Dopo l’azzeramento della Giunta della scorsa estate (servito a far quadrare i numeri della maggioranza…non certo quelli della Regione) dopo il balletto delle deleghe sdoppiate e distribuite a pioggia se non a caso (trasporti, infrastrutture, istruzione, università …un po’ di qua e un po’ di là…) in un momento cruciale per tutti e per la nostra Regione in particolare, si usa di nuovo l’Istituzione come arma di ricatto per ambizioni (interessi?) personali e per sopravvivenza politica. Alla vergogna non c’è limite!»

Il teatrino della politica regionale
«Stiamo diventando lo zimbello d’Italia per atteggiamenti irresponsabili, arroganti e a volte perfino provocatori dei massimi rappresentanti istituzionali di questa Regione. Questo triste teatrino contribuirà, se non fermato in tempo, al declino definitivo del Molise (a questo punto auspicabile, non certo come identità territoriale ma come apparato politico/burocratico).
Non ci si rende nemmeno conto che anche il boom turistico (e parzialmente economico) molto casuale registrato lo scorso anno - quando per semplice fortuna e per distanziamento naturale che ha aumentato l’effetto positivo del primo lockdown facendoci apparire come regione COVID free - difficilmente si ripeterà a causa dell’immagine, purtroppo reale, che si sta diffondendo sui massimi canali di informazione locale e nazionale riferita al caos generale della nostra Regione che registra tassi di contagio altissimi e organizzazione disastrosa sotto tutti i punti di vista. Quale turista si avventurerebbe nel pur decantato Molise alle soglie della prossima stagione primaverile o estiva, dopo che qualche carenza nell’accoglienza già si era registrata e sapendo che nella nostra terra, non solo a causa del COVID ma anche per una cardiopatia o per un’appendicite, o per una storta alla caviglia sarebbe destinato ad essere “accolto” nelle strutture sanitarie locali organizzate così come sono state descritte nelle ultime settimane? La CGIL del Molise non farà sconti a questa ignobile maggioranza inchiodandola alla propria responsabilità per tutte le lacune finora mostrate e per quelle che purtroppo si rifletteranno ancora su lavoratrici, lavoratori e sulla gente molisana!»

 

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