«Intitolare un luogo pubblico alla memoria di Antonio Montinaro»

LA PROPOSTA. A pochi giorni dal 19 luglio (strage di via d'Amelio), il sindacalista del Coisp Molise, Gianni Alfano, chiede di ricordare uno degli uomini della scorta ucciso nella strage di Capaci (23 maggio 1992).

«Intitolare un luogo pubblico alla memoria di Antonio Montinaro»
per gentile concessione di Brizio Montinaro

MOLISE. Una proposta che si posiziona tra le due Stragi di mafia e di Stato (Capaci e via d'Amelio), per non dimenticare l'assistente della Polizia di Stato Antonino Montinaro, ucciso (insieme ai suoi colleghi nella strage del 23 maggio 1992. Il giorno della mattanza, dell'attentato terroristico-mafioso, per eliminare il magistrato Giovanni Falcone. Il nemico numero uno di Cosa nostra.

Adnkronos 

Il Cosip, sindacato di Polizia indipendente, rappresentato a livello regionale da Gianni Alfano, ha provveduto ad inviare la richiesta anche al primo cittadino di Campobasso. Una proposta  per «dedicare una via o una piazza o un'area verde del centro cittadino di Campobasso all'assistente della Polizia di Stato Antonio Montinaro, il capo della scorta di Giovanni Falcone, ucciso nella strage di Capaci.»

Alfano puntualizza che il Sindacato è ancora in attesa «di vedere realizzato il progetto di dedicare una via all'agente Emanuela Loi (morta in via d'Amelio il 19 luglio 1992, strage di mafia e di Stato, compiuta per l'eliminazione del magistrato Paolo Borsellino. Il nemico numero due di Cosa nostra, nda). Dagli ultimi contatti che abbiamo avuto con l'assessore e vice sindaco Felice siamo fiduciosi che si possa avere a Campobasso sia una strada dedicata al collega Antonio che alla collega Emanuela perchè sono i nostri eroi che non vanno mai dimenticati.»

«Montinaro non aveva ancora compiuto 30 anni e lasciava la moglie Tina e due figli. Tina Montinaro è una delle promotrici dell'associazione vittime di mafia, che da molti anni gira l'Italia per parlare del sacrificio di suo marito e della necessità della lotta alla mafia. È sepolto nel Cimitero di Santa Maria dei Rotoli. Per noi appartenenti è molto importante che il suo esempio viva nella memoria dei posteri, per tramandarlo alle future generazioni.»

 

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L'INTERVISTA ESCLUSIVA AL MAGISTRATO NINO DI MATTEO

«Credo che l’opinione pubblica abbia non soltanto il diritto ma, oserei dire, il dovere di essere informata sui processi che sono stati celebrati e che non vengono raccontati dalla grande stampa. L’opinione pubblica deve essere informata e chi ha un ruolo all’interno dello Stato, della magistratura e delle forze di polizia, ha il dovere di non fermarsi.»

Nino Di Matteo

LEGGI LA PRIMA PARTE: mercoledì 28 aprile 2021

Di Matteo: «Non abbiamo bisogno di una magistratura conformista»

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- LEGGI LA SECONDA PARTE: venerdì 30 aprile 2021

«Con determinati ambienti non si può convivere o tanto meno trattare»

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- LEGGI LA TERZA PARTE: martedì 4 maggio 2021

Ergastolo ostativo: «Quella sentenza sancisce un principio che realizza uno dei principali obiettivi della mafia stragista»

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