La buona notizia

L'OPINIONE. «Si può rompere questa atmosfera da disfacimento culturale tipico di chi ha come riferimento del passato il fascismo, l'apparente dimensione muscolare del potere costellato da continui rivolgimenti per nascondere tutti i risultati promessi e non raggiunti».

La buona notizia
Foto di Tumisu da Pixabay


La vittoria di Todde in Sardegna è una buona notizia. Si può rompere questa atmosfera da disfacimento culturale tipico di chi ha come riferimento del passato il fascismo, l'apparente dimensione muscolare del potere costellato da continui rivolgimenti per nascondere tutti i risultati promessi e non raggiunti a partire dai mille euro da distribuire con un click all'abolizione delle accise sui carburanti, alla risoluzione di forza del problema migranti, all'atteggiamento avverso al 110%, utilizzato molto da quelle classi dirigenti e promesso di mantenere in campagna elettorale.

Per non ricordare la minaccia di fuoriuscita dall'euro e la presunzione di voler imporre all'Europa linee politiche completamente diverse. Appena giunti al potere si sono subito adattati a tutto esprimendo una classe dirigente di bassissimo livello. Clamorosa è stata la posizione sulla plusvalenze bancarie, che poi non sono state toccate a differenza dell'abbolizione del reddito di cittadinanza, che riguardava i soggetti più disagiati.

Momenti di scambio fondamentali per mantenere l'alleanza sono il progetto di autonomia differenziata, la riforma della giustizia in stile berlusconiano ed il presidenzialismo. Se dovessero portare avanti questi progetti si avrebbe un cambiamento profondo dell'Italia in senso regressivo con la possibilità di un vero sfaldamento, modificando di fatto la Costituzione.

Tuttavia mi pongo un problema: questo campo largo della cosiddetta sinistra quale linea politica porta avanti?

A me sembra che non ci sia una vera discontinuità con il pensiero unico dominante a partire dal problema della guerra. Ora si avrebbe necessità di cambiare radicalmente prospettiva in una realtà con un neoliberalismo decadente che pure di sopravvivere è disposto a portarci tutti verso la distruzione.

Una fusione a freddo, senza sintesi culturale nuove, come quella avvenuta nella formazione del PD, non serve a niente se non a mantenere posizioni di potere.

Ben venga questa vittoria ma spero che sia l'inizio di una vera discussione interna per una strada alternativa al pensiero unico decadente.

Vorrei sempre ricordare che il 48% degli aventi diritto non è andato a votare.

L.P.

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