La Confessione - episodio 3: «L'uomo e il prete»

Nel terzo episodio si scopre cosa c'è nella testa di un prete abusatore, grazie a documenti audio come intercettazioni telefoniche e registrazioni, troppo spesso, per seminaristi e sacerdoti, i ragazzi che vengono loro affidati non sono persone da formare ma oggetti di consumo sessuale.

La Confessione - episodio 3: «L'uomo e il prete»


 

«L’uomo e il prete» ricostruisce come pensa un prete abusatore, grazie a documenti audio come intercettazioni telefoniche e registrazioni. Questa la presentazione della puntata del podcast di Giorgio Meletti, tratta dal blog “Appunti” di Stefano Feltri https://appunti.substack.com

Troppo spesso, per seminaristi e sacerdoti, i ragazzi che vengono loro affidati non sono persone da formare ma oggetti di consumo sessuale. Il terzo episodio del podcast La Confessione racconta gli appetiti sessuali di Giuseppe Rugolo, il parroco di Enna condannato a 4 anni e sei mesi per violenza sessuale su ragazzi a lui affidati. 

Una sera chatta con un altro prete, che gli investigatori identificano come “un parroco della diocesi di piazza Armerina con il quale Rugolo ha avuto una relazione anche di natura sessuale”.

Rugolo scrive: “Sto legando molto con un ragazzo della parrocchia che secondo me prima o poi entra in seminario”. Si tratta proprio di Antonio Messina, il giovane che anni dopo ha trovato il coraggio di denunciare Rugolo, prima al vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana, che ha insabbiato tutto, poi alla magistratura. 

Quando l’amico prete manda a Rugolo la foto di un ragazzo al quale è interessato (con una cultura e un atteggiamento da bordello pre legge Merlin), Rugolo risponde con un’altra foto: “Invece guarda il mio, si chiama Antonio Messina”. 

L'amico prete gli risponde che se un ragazzo così entra in seminario, testuale, “se lo fanno tutti”. Ma le "ragazzate" o "stupidate", come le definisce il vescovo Gisana, sono ricorrenti. 

Le racconta ai magistrati anche Simone di 14 anni, e ne fanno le spese anche il ventenne Giovanni, Marco di 13, soggetti a molestie e palpeggiamenti vari, il quattordicenne Nino al quale Rugolo scrive "vita mia, amore mio" con tanto di cuoricini, e infine Davide che racconta ai magistrati di come dovette difendersi dal tentativo di Rugolo di baciarlo. 

 

Qui la presentazione di Federica Tourn del podcast

 

https://open.spotify.com/episode/3L3Zcg9YAolpmKtnZa2aSf?go=1&sp_cid=4c00c4224178bbd54752af78382806f0&utm_source=embed_player_p&utm_medium=desktop