Libertà di stampa, il silenzio dei complici ignavi e la lotta di chi la pratica realmente

Appello urgente «Adotta la salute dei minori in Italia – Rete L’ABUSO ha urgente bisogno della tua attenzione» e storie e dinamiche dei nostri tre anni e mezzo di impegno e attività.

Libertà di stampa, il silenzio dei complici ignavi e la lotta di chi la pratica realmente

C’è una storiella che gira sul web da tanti anni che racconta di un lavoro che tutti potevano fare, ognuno si aspettava che qualcuno lo facesse e alla fine non lo fa nessuno. Sarà anche solo un po’ di ironia in libertà ma descrive plasticamente tante dinamiche dell’Italia di oggi. Tra le maggiori dimostrazioni ci sono l’attivismo e l’informazione libera. Tutti si lamentano del disinteresse generale, del Paese che va allo sfascio mentre nessuno alzerebbe la voce. Puntando il dito sugli altri, sempre e solo sugli altri. I social pullulano di tastieristi compulsivi indignati, che denunciano le grandi manovre mondiali e si mostrano come non allineati, fuori dal sistema, che si scagliano contro un mondo marcio e corrotto. Identificato sempre lontano, molto lontano. Poi quando bisogna metterci la faccia, rischiare, denunciare con nomi e cognomi, documentare, prendere posizioni tutto questo si trasforma in quel che la storiella racconta.

La denuncia della pedofilia, soprattutto se il crimine viene perpetrato da potenti e alte sfere, è una di queste nauseanti frontiere. Le vittime troppo spesso sono lasciate sole ed isolate, la denunce minimizzate e silenziate, una cappa di omertà e complicità avvolge anche i tastieristi compulsivi di cui sopra. Lamentarsi che l’Italia perde posizioni nelle classifiche sulla libertà di stampa è facile, accusare la stampa tutta facendo di ogni erba un fascio è comodo. Agire no. E così fare informazione indipendente, far conoscere quel che non è main stream diventa ogni giorno di più un calvario, con costi (economici, di vita, di salute) che rischiano di schiacciare. Mentre si rimane soli, isolati, addirittura spesso colpiti da campagne che tentano di delegittimare, infangare, fermare, intimidire. L’Italia è il Paese che si lamenta delle mafie, delle violenze e degli abusi ma poi si prosta al mafiosetto locale spaventati anche della propria ombra e si scatenano fiumi di fango e odio contro le vittime accusate di essere “in cerca di visibilità e notorietà”. Sono dinamiche, squallide, vigliacche e vergognose, che abbiamo visto anche sulla nostra pelle, contro di noi, in questi tre anni e mezzo di esistenza e attività di WordNews.it. I silenzi, i voltafaccia, le arroganze, le pretese di chi ha pupari, padrini, amici e amici degli amici, scheletri nell’armadio ma si permette di giudicare, infangare, pretendere, tentare di delegittimare, dei vigliacchi e di chi senza padroni e baronati non sa neanche che esiste una possibile vita. L’abbiamo visto, ormai oltre tre anni fa, quando subimmo un violento attacco hacker che ha ben pochi analoghi (se non nessuno o quasi) nel mondo dell’informazione italiana, quando abbiamo subito minacce anche di morte, quando abbiamo pubblicato inchieste scomode, uniche o quasi. Ma l’Italia è anche il Paese in cui esiste l’unica associazione in Europa di sopravvissuti agli abusi clericali, Rete L’Abuso. Il cui sito web è un archivio immenso e straordinario di notizie e promotrice del Tg L’Abuso e tante altre iniziative. La Rete per proseguire questo prezioso impegno ha bisogno di sostegno e ha lanciato un appello nelle scorse settimane «Adotta la salute dei minori in Italia – Rete L’ABUSO ha urgente bisogno della tua attenzione». L’appello integrale è qui https://retelabuso.org/adotta-la-salute-dei-minori-in-italia-rete-labuso-ha-urgente-bisogno-della-tua-attenzione/, link da cui si può aderire all’appello e inviare una donazione per sostenere la Rete. «Questo appello arriva a seguito della notizia che il Governo, nel passaggio dei registri delle ONG da regionali a nazionali, di fatto al momento ha perso tutti i vostri contributi 5Xmille donati dal 2020, che speriamo e tenteremo di recuperare – denuncia il presidente Francesco Zanardi - per il grave errore del Ministero che si giustifica incolpando un “algoritmo impazzito”, la Rete L’ABUSO risulta inserita solo dal 2024 alla raccolta del 5Xmille, che se saremo fortunati raccoglieremo solo a fine 2025».

«Probabilmente già quest’anno saremo costretti a tagliare moltissimi servizi, ad unico danno delle potenziali vittime, dei sopravvissuti, della prevenzione e della vostra stessa consapevolezza. Nessuno di voi se pur oggi adulto è estraneo al tema, in quanto tutti abbiamo figli, nipoti e affetti, oltre al dovere civico di tutelare i più piccini ed indifesi. Le potenziali vittime di stupro da parte di pedofili che dalle proiezioni, solo nel clero italiano, arrivano a un milione di vittime. Per questa che riteniamo una emergenza che rischia di far cessare l’unico punto di riferimento e osservazione in Italia, abbiamo promosso come da anni tante altre realtà, una campagna di emergenza per la raccolta di fondi che puoi sostenere con una donazione a tua scelta, sia “ una tantum” sia “mensile ricorrente” – è l’appello lanciato da Francesco Zanardi -  bastano solo 5€ al mese; ovvero 4 caffè o meno di un pacchetto di sigarette, per poter continuare».