Siamo (quasi) tutti in attesa delle dimissioni di Mocerino

ATTO DOVUTO IN ATTESA DEL GIUDIZIO. I gravissimi fatti contestati non hanno ancora portato alle dimissioni dell'attuale consigliere regionale della Campania Mocerino. I suoi social, dopo l'ultimo post relativo al rinvio al giudizio per voto di scambio, non sono più stati aggiornati. Scorrendo la sua pagina abbiamo notato un breve "dialogo istituzionale" (nella foto) tra il rinviato a giudizio e il presidente della Regione Campania. Il tema è il peso forma dell'ex presidente della commissione anticamorra.

Siamo (quasi) tutti in attesa delle dimissioni di Mocerino
Dialoghi istituzionali tra Mocerino e De Luca, presidente della Regione Campania

Ancora nulla è stato protocollato. Le dimissioni di Carmine Mocerino ancora non sono arrivate. Le stiamo chiedendo da giorni e continueremo a farlo. Il consigliere regionale, sempre pronto a pubblicare i suoi inutili post su Facebook, non dà segni di vita (politica). Sembra essersi eclissato dalla vita pubblica e politica della "sua" Regione. Attendiamo con ansia le sue parole, visto che è difficile poter parlare con lui. E quando ci si riesce chiude il telefono in faccia, arrogantemente, ai suoi interlocutori. 

Non serve a nulla pubblicare le foto del Che e di Maradona. Bisogna seguire gli esempi nella vita istituzionale. Dopo un'accusa gravissima di voto di scambio - non stiamo affermando che è colpevole, ovviamente - sono necessarie le DIMISSIONI dalla vita istituzionale. Il viso del Che e di Maradona, personaggi storicamente coerenti che hanno pagato un prezzo per le loro idee, sono sconsigliabili.

Ma chi è lo stratega della comunicazione del consigliere regionale? Se fosse possibile saperlo saremmo interessati ad intervistarlo.

'Secondo l’ipotesi accusatoria - si legge sul Corriere del Mezzogiorno di quattro giorni fa - la compravendita di voti sarebbe avvenuta nella frazione Caravita del Comune vesuviano di Cercola. Insieme a Mocerino risultano indagati anche diversi soggetti ritenuti dalla Dda legati alla criminalità organizzata: tra questi Pasquale Salvatore Ronza, soprannominato «calimero», e Mario Chiummariello, soprannominato «guappariello».

Entrambi sono accusati di aver picchiato un altro indagato, Ciro Bisogni, soprannominato, che davanti a un seggio di Cercola stava reclutando voti per conto di Mocerino: era ritenuto colpevole di non avere versato mille euro come tangente al clan De Luca Bossa — Minichini della vicina Ponticelli per la compravendita delle preferenze".

Lo ribadiamo. Si è innocenti fino a prova contraria.

Ma il "nodo" è politico. Sino ad oggi, però, nessun rappresentante delle Istituzioni si è sbilanciato. Nessuno parla. La politica di questo Paese è fatta dai Ponzio Pilato. Si lavano le mani nella stessa brodaglia. 

Poche ore fa il vicepresidente della Commissione Antimafia siciliana, un certo Riccardo Gennuso (Forza Italia) - a giudizio per estorsione - si è autosospeso "dopo una lunga interlocuzione con il presidente Antonello Cracolici. Il deputato ha fatto un passo indietro.

Restiamo in attesa di una nuova interlocuzione tra Mocerino e De Luca che vada oltre il problema della silhouette del consigliere regionale rinviato a giudizio per voto di scambio. 

 

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