Morire per la verità

GIORNALISTI UCCISI. Non dimentichiamo Ilaria Alpi, non dimentichiamo Miran Hrovatin e non dimentichiamo tutti i giornalisti, i reporter di guerra, i fotografi, che ogni giorno rischiano la vita, e troppe volte la perdono, per formare le coscienze facendo conoscere un pezzetto di una delle tante verità troppo amare.

Morire per la verità

Era il 20 marzo 1994, Ilaria Alpi, collega in sintonia con il mio sentire e vivere l’impegno giornalistico, mentre stava svolgendo la sua inchiesta a Mogadiscio, fu uccisa insieme a Miran Hrovatin.

Apparve a tutti, addetti alle indagini e gente qualunque, come una vera esecuzione.

Ilaria Alpi era una persona di grande integrità morale e una giornalista coraggiosa. Credeva nel suo lavoro, nel dovere di informare con onestà e indipendenza. Non aveva fatto i conti con il tributo da dover versare, prima o poi, per poter continuare a svolgere questo lavoro, meraviglioso per i contenuti ma denso di trappole. E chi, chi per il giornalismo e nel giornalismo decide di non voler abiurare mai la verità sottoscrivendo compromessi sa perfettamente che accanto al pc, alla telecamera, allo smarthfone deve tenere pronto il bagaglio per andar via e ricominciare da un’altra parte. Lasciare tutto, stipendio compreso, e ricominciare altrove, magari senza retribuzione e rinunciando a moltissime cose. Moltissime cose tranne una: la dignità. Il giornalismo questo è e, contabilizzando i tanti ragazzi validi che seguo, mi sento di affermare che resterà tale.

Ilaria evidentemente aveva scoperto notizie e/o documenti afferenti il traffico di rifiuti tossici, radioattivi, e commercio di armi, in quella polveriera che era la Somalia negli anni Novanta.

E’ stata fermata per impedirle di andare avanti nella ricerca della verità. Depistaggi, taccuini spariti, appunti nascosti, processi archiviati. Una perfetta copertura del caso esercitata nella complicità generale. Il tempo che scorre in questi casi è il migliore adiuvante e nulla possono quanti, sempre di meno, chiedono giustizia. La madre di Ilaria la richiesta di giustizia l’ha urlata. Non l’ha avuta e mai l’avrà.

Restiamo noi, colleghi nella Verità del servizio pubblico, a non dover dimenticare il coraggio di chi per amore della stessa Verità ha provato a sfidare un sistema e ha pagato con la vita.

Non dimentichiamo Ilaria Alpi, non dimentichiamo Miran Hrovatin e non dimentichiamo tutti i giornalisti, i reporter di guerra, i fotografi, che ogni giorno rischiano la vita, e troppe volte la perdono, per formare le coscienze facendo conoscere un pezzetto di una delle tante verità troppo amare.

 

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