Recensione della raccolta poetica «Una storia d'amore»

Non so come chiamarti/né che nome darti/, sei apparsa nel tempo di un respiro/ vestita di albe e tramonti/. Non so quanto resterai/sarai come lacrime di sabbia/che mi feriscono/nella pioggia/o una mezzaluna che appare/ prima di incresparsi nelle nuvole.

Recensione della raccolta poetica «Una storia d'amore»
Recensione della raccolta poetica «Una storia d'amore»

Questi versi danno inizio ad una raccolta di poesie che il poeta Bruno Mohorovich ha tessuto per descrivere un viaggio, un percorso universale tracciato dall’amore inteso nel suo significato più profondo ed assoluto.

Un filo sottile che unisce le anime, quello dell’amore tra Eros ed Agape, che sconfigge la monotonia del vivere quotidiano ed innesca un processo di nascita e rinascita attraverso una forza trascinante unica la mondo.

“Che l’amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell’amore" così  recitava la grande Emily Dickinson che ha  cantato l’amore nella maniera più distaccata dalla vita, ma quanto mai profeticamente vera e nuda.

Interessante è il tema del viaggio che struttura l’opera, quello di una “creatura “ nascente, tra le braccia fragili della notte, in una visione onirica, vaporosa, trasferita, dunque, nel regime del sogno che aggiunge sempre tanto alla realtà, la traghetta verso la spiaggia nitida del  groviglio di passioni ed emozioni che si scaldano nel cuore della notte per vivere di luce propria nel giorno.

E quando il mattino arriva, ogni cosa diventa certa, chiara al punto da afferrare a piene mani la reciprocità dei gesti, delle azioni, della furente passione di un amore che, nel misterioso  atto del nascere, vive la sua stagione nell’incontro, nel mai cessato “cercarsi” e “trovarsi” per appropriarsi della linfa vitale dell’amore.

Come le terse acque di un fiume/le dita si sfiorano/come sassi lambiti dalle acque/le mani si prendono/come cristalli di neve/si sciolgono le parole/e nella forma si cercano gli occhi.

Campeggiano nei versi gli elementi naturali che incarnano la linea sottile del desiderio di appartenersi come l’acqua al mare, le corolle ai fiori, e la leggiadria del contatto intenso  con l’intimità,  il donarsi completo l’uno all’altro come se l’esistenza dell’uno fosse legata a doppio filo a quella dell’altro.

Altro non mi resta che veleggiare/nelle pieghe di un tempo ad poco svanito/sfuggendo all’oblio/cui l’effimera storia nostra/è condannata.

Ma il viaggio dell’amore, dalla fluorescenza iniziale alla statuaria bellezza raggiunta, trova il suo cadere nella bozza di un tempo che fu, tale come lo si è desiderato.

Cade nel baratro del ricordo nella certezza dell’effimero che è propria delle creature umane, anche se non vorremmo mai lasciare la bellezza, l’incanto, quella dolce carezza che ha raffigurato la felicità.

Ma essa è tale quando vive anche nel ricordo, perché oggi è forse già domani anche nel sentimento eterno e incrollabile dell’amore.

Quel che rimane è quel che è.

In questa raccolta poetica ritroviamo tutta la delicatezza dell’amore puro, dell’amore sottratto alla volgarità del mondo che vive e rivive  negli amanti anche quando è consumato dal fuoco spento delle stagioni della vita.

 

Bruno MOHOROVICH, docente d’Italiano per gli stranieri adulti presso il CPIA 1 di Perugia (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti) è poeta e curatore editoriale di collane di poesia per la Bertoni editore. E’ nato a Buenos Ayres il 3/3/1953, figlio di genitori istriani, riparati in Argentina a seguito dell’esodo, attualmente vive a Perugia. Ha 2 lauree (sociologia e lettere). Ha vissuto in varie città italiane tra cui Pesaro dove ha dato vita ai suoi interessi. Fin da piccolo appassionato di cinema, in età adulta si è occupato di critica cinematografica e didattica del cinema nella scuola; ha collaborato come critico con il settimanale diocesano “La Voce” e con “Umbria Radio” (ex “Radio Augusta Perusia”).  Appassionato di letteratura ed arte ha iniziato a Pesaro ad organizzare, poco più che ragazzo, collettive di pittura e dirigere recital di poesie per conto della locale sezione della “Dante Alighieri”.

Trasferitosi a Perugia nel 1985, dopo un lungo periodo di silenzio dovuto alla nuova realtà, ha riscoperto le sue antiche passioni, avviando una serie di Cineforum presso l’ONAOSI di Perugia ed organizzando per conto dell’AIART – Associazione Spettatori – una serie di corsi di formazione (con la qualifica di direttore), per docenti delle scuole di ogni ordine e grado.

Critico d’arte, ha organizzato alcune collettive con artisti marchigiani ed umbri. Cura eventi letterari (“Aperitivo letterario”), presentazioni di poeti e scrittori e organizza collettive di pittura (“La città tra desiderio e utopia”, 2015, Perugia; “Punti di vista”, 2017 Spello) e fotografia (“Tramonti”, 2018 Passignano sul Trasimeno; “Assolo” 2018, Perugia; “Le Valentine”, 2018/2019 Terni)  e collabora con giornali web (“ pressitalia.net”; “umbriaecultura.it”, “www.pesaronotizie.com”) e la rivista “I tesori dell’Umbria

Nel 2015 ha diretto il corto sul XX Canto dell’Inferno della “Commedia” di Dante, nell’ambito delle celebrazioni per la nascita del sommo poeta, promosso dalla Loescher Editrice e dall’Accademia della Crusca ottenendo il Primo premio exaequo alla Fiera Internazionale del libro di Torino. L’opera è stata realizzata con gli studenti del CLA (Centro Linguistico Ateneo – ‘Università agli Studi di Perugia)
Ha curato la pubblicazione Saulo Scopa – fotografie e cortometraggi 1998 – 2008” e per le edizioni AIART – Associazione Spettatori “Cinema in… – 3 voll.”. Ha pubblicato per Era Nuova “Nuovo Cinema…scuola”, e per i tipi della Bertoni Editore, i libri di poesie “Storia d’amore – una fantasia”, e “Tempo al tempo” che ha presentato al salone Internazionale del libro di Torino.
Le sue ultime pubblicazioni le ha dedicate alla città di Perugia “La città tra desiderio e utopia” e a Pesaro con la raccolta di scritti “Atarcont – impressioni pesaresi”. Con la poetessa Elisa Piana ha curato l’antologia “Marche – omaggio in versi”(2018).

Nel 2019, ha presentato nell’ambito della manifestazione “Napoli città Libro”, l’antologia “Napoli – omaggio in versi” da lui stesso curata; sempre nel 2019 per “Quaderni edizioni – la Casa degli artisti” ha curato la raccolta poetica “Uomini che parlano alle donne”, una serie di scritti che esaltano la figura della donna in risposta ai tanti casi di femminicidio (termine che io aborro ma che purtroppo è entrato nel parlare comune).

Cura due collane poetiche, una dedicata alla poesia in vernacolo (Il Mantello) e l’altra alla poesia in lingua italiana (Aurora).

Ha conseguito il secondo premio al Concorso Internazionale di Poesia Sacra “Santa Chiara della Croce” a Montefalco (PG);

ha ricevuto la Segnalazione della Giuria al Concorso Nazionale “Rina Gatti” per il racconto “Carta straccia

Al Nono Concorso Nazionale “Poesia d’amore”, promosso da ALI – Penna d’autore, semifinalista con Menzione Speciale

Finalista al Concorso “Tra un fiore colto e l’altro donato”, promosso dalla Aletti Editore (2019) e “Verrà il mattino…” (2020)

3° premio al Concorso Nazionale “50 e più” per la sezione poesia, con il Grifo di bronzo.

Nel 2020 darà alle stampe la sua terza raccolta poetica “Parlerò di te”. Sempre nel corso dell’anno uscirà l’antologia da lui curata con il poeta Filippo Minacapilli “Sicilia – omaggio in versi”.