Vasto, eventi musicali: un anno dopo si ripete il copione della tappa del Jova Beach Party?

Bufera social su alcuni eventi in un promontorio in zona di massima protezione, secondo il vigente PAN, interdetto anni fa per fragilità dello stesso. Durissimi interventi anche da diverse associazioni ambientaliste. Annullati gli ultimi due appuntamenti previsti.

Vasto, eventi musicali: un anno dopo si ripete il copione della tappa del Jova Beach Party?
fonte: Stefano Taglioli (Gruppo Fratino Vasto), Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus (foto successive)

Il Piano di Assetto Naturalistico della Riserva di Punta Aderci e la regolamentazione del territorio della Riserva, di cui ci siamo ampiamente occupati ieri, è coinvolto anche in un'altra recente vicenda. I responsabili di Arci Vasto (Lino Salvatorelli), Italia Nostra del Vastese (Davide Aquilano), Gruppo Fratino Vasto (Stefano Taglioli) e Guardie ecologiche ambientali volontarie Vasto (Marco Cannarsa) hanno inviato una lettera all'amministrazione comunale ed altri enti dopo un evento musicale tenutosi lo scorso 23 luglio: si tratta dell' evento di «musica disco» con disk jockey e amplificazione, scrivono i referenti dei sodalizi, che «si è svolto in zona B1 della Riserva, quindi di massima tutela come da PAN della Riserva stessa» e rilevando, tra le altre, che «persone e strumenti erano ubicati nell'area del promontorio che agli scriventi risulta essere interdetta in base all'Ordinanza della Polizia Municipale di Vasto n. 333/2011 del 14.5.2011 ed interdetto è anche il tratto a mare sottostante i due promontori come da Ordinanza Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto n° 20/2011.

Il tutto è anche riportato sul grande cartello all'inizio del sentiero sterrato da area di sosta al promontorio di Punta Aderci, anche se pare esserci un'incongruenza nel cartello stesso in quanto non è indicato graficamente il luogo interdetto come ordinanza della Polizia Municipale ma solo quello a mare».

«Se le due ordinanze sono ancora valide - concludono la lettera - e se si vieta pubblicamente ed ufficialmente, a tutt'oggi, agli utenti della Riserva di frequentare l'area interdetta con un grande pannello, com'è possibile autorizzare l’evento in oggetto proprio in quell’area, mettendo a repentaglio la vita delle persone che vi prendono parte, senza considerare, tra l'altro, che le vibrazioni causate dalla musica amplificata favoriscono il distacco delle rocce di conglomerato - fessurato e spesso incoerente - di cui sono costituiti i due promontori?».

Successivamente all'intervento delle associazioni ambientaliste la Capitaneria di Porto ha acquisito gli atti relativi a detti eventi (dopo il 23 luglio ci sono stati altri appuntamenti della rassegna musicale) e il Comitato di Gestione della Riserva (composto anche dal sindaco e da un dirigente del Comune) ha - stando a dichiarazioni dell'assessore all'ambiente Cianci rilasciate al quotidiano Il Centro (come riportiamo da mesi a noi da palazzo di Città non rispondono e anche con accessi agli atti e civici generalizzati non abbiamo ancora potuto acquisire nulla ... sulle motivazioni e su tale situazione lasciamo per ora a chi legge la fin troppo evidente valutazione ...) - esprimendo anche prescrizioni che «riguardano il divieto di transito e stazionamento nelle zone ritenute più fragili».

La mattina dell'undici agosto su facebook hanno avuto larga condivisione alcuni post sulla presenza di abbondanti cumuli di rifiuti post serata della rassegna. Nelle stesse ore evidenzia il sindaco Francesco Menna ha annunciato una conferenza stampa - citiamo testualmente le sue dichiarazioni - per rispondere anche «a coloro che si definiscono ambientalisti». Parole che appaiono contro gli ambientalisti, quasi «sminuenti», che criticano e interrogano sulla gestione della cosa pubblica già viste in analoghe situazioni passate, Jova Beach Party (poi saltato a Vasto Marina e spostato in poche settimane a Montesilvano) dell'anno scorso docet.

E l'epilogo non è stato molto diverso: per l'impossibilità del rispetto del distanziamento anti-covid19 gli ultimi due appuntamenti del 17 e 24 agosto sono stati annullati. L'anno scorso la scelta della location di Fosso Marino e le disposizioni per la sicurezza, a partire dalla chiusura della statale adriatica tra i caselli autostradali Vasto Nord-Casalbordino e Vasto Sud-San Salvo, pose l'evento nel mirino di forti critiche ed esposti della Stazione Ornitologica e portò la Prefettura al diniego. Quest'anno le location scelte all'interno della Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci e l'impossibilità del rispetto del divieto di assembramenti anti covid19 ha portato all'annullamento degli ultimi due appuntamenti.

«La splendida Riserva di Punta Aderci è stata trasformata in discoteca per la movida» - ha attaccato la Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus (SOA) dopo l’evento dell’11 agosto - tra rifiuti, assembramenti (e il Covid19?) e watt sparati viene meno la conservazione della Natura e un turismo fondato sul rispetto dei luoghi». Il programma di eventi musicali «si è rapidamente trasformato in un raduno di centinaia di persone privo di qualsiasi controllo e limitazione, alla faccia delle misure precauzionali di sicurezza e di distanziamento sociale per il Covid19 – scrive l’associazione - senza neanche uno straccio di Valutazione di Incidenza Ambientale, obbligatoria in un Sito di Interesse Comunitario».

Ma non è solo una «questione di carte», secondo la SOA, «sono in gioco visioni e strategie differenti: una, da quello che vediamo, vuole spremere l'ambiente come un limone fino in fondo. Ora e subito. L'altra, quella del rispetto del contesto e del turismo di qualità da sviluppare in anni con azioni mirate, magari faticose, e badando alla resilienza. Esempi in Abruzzo non mancano, da Civitella Alfedena ad Anversa degli Abruzzi. Piccoli paesi che scommettendo sul turismo vedono oggi fiorire imprese connesse alla gestione della natura».

«Dalle informazioni che abbiamo raccolto, dalle foto, dai video, è evidente che quello che doveva essere un momento di intrattenimento musicale con un sax e una blanda amplificazione, si è trasformato in altro» attacca il Wwf Abruzzo che sottolinea come «già il 27 luglio oltre al sax è stata presente una console con un Dj ed è stata trasmessa musica disco, tra l’altro in prossimità di un costone interdetto per pericolo crollo».

L'associazione del panda scrive di aver «cercato un’interlocuzione con i nostri riferimenti in Comune, abbiamo atteso il pronunciamento del Comitato di Gestione e, fiduciosi, abbiamo auspicato che l’evento tornasse a essere quello compatibile con le attività possibili in una Riserva» ma «così non è stato» e l’appuntamento di lunedì 10 agosto «seppur realizzato in un’altra area rispetto al costone, si è trasformato di nuovo in una discoteca sul mare, alla presenza di migliaia di persone, con musica amplificata e illuminazione all’interno dell’area protetta» concludendo che quanto avvenuto «non ha nulla a che fare con la corretta gestione di una Riserva e, oltre a non essere condivisibile, ravvisa sicuramente elementi di possibile danno alla natura protetta» e sottolineando «è anche previsto che il Comitato di gestione, dietro richiesta e per particolare motivazioni culturali e ambientali, che non si ravvisano nell’episodio contestato, possa derogare, ma è in ogni caso necessario il parere del gestore della Riserva. Non ci risulta che sia stato espresso alcun parere da parte della Riserva». 

«La legge istitutiva della Riserva e tutte le norme poste a tutela delle aree protette (legge 394/1991), della fauna (legge 157/1992) e dei Siti di Interesse Comunitario (Direttive 43/92/CE, 147/09/CE e DPR 357/1997) mirano alla conservazione e ad uno sviluppo coerente con la necessità di salvaguardare il patrimonio – prosegue la nota - Ci chiediamo come la fauna protetta possa sopravvivere con questo caos. Come la rarissima flora possa sopportare il calpestio di una fruizione totalmente incontrollata» sottolineando che «le aree protette sono - o , meglio, dovrebbero essere - quegli ultimi rifugi per animali e piante poste in mezzo ad un territorio pesantemente trasformato. Quel 10-15% di litorale ancora non antropizzato» e quindi, concludono gli ambientalisti «fare discoteche non è contemplato».

Nella missiva indirizzata via email all'assessore Cianci il 5 agosto (di cui abbiamo riportato notizia nell’articolo pubblicato ieri) abbiamo richiesto dichiarazioni e precisazioni anche in merito a questa vicenda e per correttezza dell'informazione e nel giusto rispetto della pluralità e completezza dell'informazione, abbiamo chiesto dichiarazioni anche in merito a quanto hanno scritto le associazioni in questa lettera.

Anche su questo secondo punto, al momento della pubblicazione di quest'articolo, non abbiamo avuto riscontro ma - come è ovvio e doveroso che sia - restiamo sempre a disposizione e dare notizia di eventuali repliche, risposte e precisazioni.