16 marzo 1942: costituito il campo di Sobibor

Con l’espressione ‘campi di sterminio’ si è soliti indicare sei lager nazisti, costruiti nella Polonia occupata nell’ambito dell’Aktion Reinhard, il criminale piano di sterminio sistematico e totale della popolazione di religione ebraica nei territori controllati dal Reich.

16 marzo 1942: costituito il campo di Sobibor

I sei campi erano Belzec, Sobibor, Treblinka, Chelmno, Majdanek e Auschwitz II (Birkenau) e la loro particolarità è che, a differenza di quanto avveniva nei campi di concentramento, qui l’uccisione dei prigionieri era pressoché immediata, non avveniva lo sfruttamento della forza lavoro fino allo sfinimento, ma si trattava di vere e proprie ‘macchine della morte’.

Solo pochi deportati venivano mantenuti in vita per essere assegnati allo smaltimento e alla cremazione dei cadaveri.

Si calcola che nel periodo in cui furono in funzione furono circa tre milioni i deportati morti in questi campi.
Il campo di Sobibor, costituito in questa data e attivo un paio di mesi più tardi, si segnala per essere stato l’unico campo di sterminio in cui sia avvenuta una rivolta che abbia avuto un parziale successo: il 16 ottobre ’43, circa seicento detenuti riuscirono a uccidere undici SS e a fuggire. Molti di loro vennero uccisi durante la fuga o catturati nei giorni successivi e sterminati subito dopo, ma alcune decine di prigionieri riuscirono a scappare e a mettersi in salvo.

La rivolta portò alla chiusura e allo smantellamento del campo di Sobibor.



Per approfondire:

R. Hilberg
, La distruzione degli ebrei d'Europa, Einaudi, Torino, 1999;
E. Collotti, La soluzione finale. Lo sterminio degli ebrei, Newton & Compton Editori, Roma, 2005.

fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti