24 gennaio 1921: nasce Gianfranco Maris

Nella vita successiva alla sua terza nascita, Gianfranco Maris si sarebbe laureato in legge praticando la professione a Milano, avrebbe ricoperto i prestigiosi incarichi di Senatore nelle fila del Partito Comunista e di membro del Consiglio Superiore della Magistratura.

24 gennaio 1921: nasce Gianfranco Maris
Il disegno in foto è stato donato ad ANED da Beatrice Lacchia e fa parte della mostra ‘Volti nel lager’.

“Mi chiamo Gianfranco Maris e sono nato tre volte. La prima quando mi partorì mia madre, nella nostra casa di Corso Buenos Aires 65 a Milano. Era il 19 gennaio 1921. La seconda nascita è quella ufficiale: 24 gennaio 1921, il giorno in cui mio padre andò in comune per «registrarmi». Ancora oggi sulla carta d’identità c’è scritto: nato a Milano il 24 gennaio 1921. Il mio compleanno lo festeggiamo sempre quel giorno lì.
Ma mi considero nato una terza volta il 5 maggio 1945, quando, arrampicato in cima a una scala di una torretta del campo di concentramento di Mauthausen-Gusen, vidi arrivare una camionetta di soldati americani. Ero giunto in quel campo, dopo un lungo viaggio su un carro bestiame, il 5 agosto dell’anno prima e pensavo che non sarei mai più tornato a casa. Pesavo 38 chili. Quando vidi quella camionetta, capii che ero nato un’altra volta. In effetti, dal 5 agosto al 5 maggio intercorrono nove mesi esatti: il tempo di un’altra gestazione.
Di questa mia terza nascita ricordo tutto, ogni dettaglio.”



Nella vita successiva alla sua terza nascita, Gianfranco Maris si sarebbe laureato in legge praticando la professione a Milano, avrebbe ricoperto i prestigiosi incarichi di Senatore nelle fila del Partito Comunista e di membro del Consiglio Superiore della Magistratura, sarebbe stato vice-presidente nazionale dell’ANPI e per 37 anni, dal 1978 al 2015, presidente nazionale ANED, ma soprattutto instancabile testimone del dramma che aveva vissuto in qualità di deportato politico a causa della sua militanza partigiana.
Nel corso delle celebrazioni per il 65esimo anniversario della Liberazione, pronunciò la seguente frase, che rappresenta una delle più limpide spiegazioni di quale sia il compito di ANED per il presente e per il futuro:



“Noi ex deportati abbiamo fatto un giuramento il 16 maggio 1945 sulla piazza dell'appello. Nel giuramento ricordavamo perché eravamo stati portati qui. Noi eravamo stati portati qui perché avevamo combattuto contro il nazismo e contro il fascismo, avevamo condannato le prospettive della guerra fascista e nazista che era quella di creare un ordine nuovo fondato sulla prepotenza, sulla ricchezza, sul privilegio. Quindi noi abbiamo nel nostro giuramento indicato quali erano state le ragioni della nostra deportazione; e indicavamo quali erano le speranze per il futuro. Non era la speranza di una memoria del nostro singolo dolore o sofferenza, era la memoria della finalità della nostra lotta, perché noi proiettavamo nel futuro quella lotta come una premessa sulla quale costruire una società democratica nella quale finalmente fosse realizzata la partecipazione delle classi popolari alla sua realizzazione”.



Ci ha lasciato il 14 agosto 2015 e il suo funerale è stato celebrato nella Casa della Memoria di Milano (dove ha sede ANED) da lui fortemente voluta.




Per approfondire:

G. Maris
, Per ogni pidocchio cinque bastonate: i miei giorni a Mauthausen, Mondadori, Milano, 2012.

fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti