22 aprile 1925: nasce Nedo Fiano

Dopo la guerra è, per tutta la vita, testimone degli orrori del lager, partecipando attivamente, fino a che la salute glielo ha consentito, alle attività e al Consiglio Nazionale ANED.

22 aprile 1925: nasce Nedo Fiano

“Il tempo si è fermato ad Auschwitz.

‘Dopo una vita quel ‘non luogo’ è duro, arcigno, severo come allora.

Sono lì in visita.

Io sono cambiato, lui no.

Mancano gli Häftlinge, gli SS, i cani...

Avverto la severità e il silenzio di un grande cimitero; la gola mi si secca, gli occhi si inumidiscono, la mente va lontano e ricostruisce quello che il tempo e gli uomini hanno distrutto.

Penso al tempo andato e al timore per i molti fantasmi che ancora si muovono nel nostro tempo.

Stento ad andarmene, ho ancora uno strano sentire da prigioniero che non sa, che non può lasciare quel luogo di dolore.

Molti sono i pensieri che si affollano, si accalcano nella mia mente: i miei cari, gli amici, me stesso.

Non riesco a piangere.

Ma è esistito davvero il lieto fine?”

Nato a Firenze in una famiglia ebraica, a 13 anni il giovane Nedo è obbligato a lasciare la scuola a causa delle leggi razziali fasciste. Il 6 febbraio 1944 è arrestato nella sua città e detenuto nelle carceri locali, prima di essere trasferito a Fossoli insieme a undici membri della sua famiglia. Il 16 maggio sono tutti deportati ad Auschwitz, dove arrivano una settimana più tardi: Nedo sarà l’unico superstite della famiglia. Trasferito a Buchenwald con una ‘marcia della morte’, qui è liberato l’11 aprile ’45.

Dopo la guerra è, per tutta la vita, testimone degli orrori del lager, partecipando attivamente, fino a che la salute glielo ha consentito, alle attività e al Consiglio Nazionale ANED.

Riceve l’Ambrogino d’oro nel 2008, onorificenza riservata dal Comune di Milano ai suoi cittadini più meritevoli.

Muore il 19 dicembre 2020, all’età di 95 anni, dopo anni in cui l’enorme angoscia per quanto vissuto ha allontanato, ma anche protetto, la sua mente dal troppo dolore.

 

Per approfondire:

N. Fiano, A 5405. Il coraggio di vivere, Monti, Saronno, 2003;

N. Fiano, Il passato ritorna, Monti, Saronno, 2009;

E. Fiano, Il profumo di mio padre. L'eredità di un figlio della Shoah, Piemme, Milano, 2021.

fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti