La risposta di Mattarella alle farneticazioni dei fascisti

LA REAZIONE PRESIDENZIALE. «Il frutto del 25 aprile è la Costituzione. Il 25 aprile è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo.»

La risposta di Mattarella alle farneticazioni dei fascisti

La risposta è arrivata. Chiara, secca, trasparente. Dopo le stronzate degli ultimi mesi sull'antifascismo (Meloni, La Russa) sono arrivate le parole del Presidente della Repubblica Mattarella. E sono giunte in una data particolare. In questo 25 aprile - il giorno del compleanno della nostra Repubblica - il Capo dello Stato ha scelto di chiarire il concetto con fermezza.   

«La Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per affermare il riscatto nazionale. Un moto di popolo che coinvolse la vecchia generazione degli antifascisti. Convocò i soldati mandati a combattere al fronte e che rifiutarono di porsi sotto il comando della potenza occupante tedesca, pagando questa scelta a caro prezzo, con l’internamento in Germania e oltre 50.000 morti nei lager. Chiamò a raccolta i giovani della generazione del viaggio attraverso il fascismo, che ne scoprivano la natura e maturavano la scelta di opporvisi. La generazione, “sbagliata” perché tradita. Giovani ai quali Concetto Marchesi, rettore dell’Ateneo di Padova si rivolse per esortarli, dopo essere stati appunto “traditi”, a “rifare la storia dell’Italia e costituire il popolo italiano”.»

Uno schiaffo alle più alte cariche dello Stato. Istituzioni, oggi, rappresentate da nostalgici del fascismo. Il "male" peggiore di questo Paese. I fascisti italiani - ed è sempre doveroso ricordarlo - hanno realizzato stragi, rappresaglie, deportazioni e le peggiori schifezze insieme ai nazisti.

Scelsero consapevolmente di stare dalla parte sbagliata. Ed oggi, siccome il problema non è mai stato risolto, i nostalgici si sono impossessati delle istituzioni democratiche di questo Paese. Liberato dai Partigiani. E non, genericamente, dagli italiani.  

«Fu un moto che mobilitò gli operai delle fabbriche. Coinvolse i contadini e i montanari che, per la loro solidarietà con i partigiani combattenti, subirono le più dure rappresaglie (nel Cuneese quasi 5.000 i patrioti e oltre 4.000 i benemeriti della Resistenza riconosciuti). Quali colpe potevano avere le popolazioni civili? Di voler difendere le proprie vite, i propri beni? Di essere solidali con i perseguitati? Quali quelle dei soldati? Rifiutarsi di aggiungersi ai soldati nazisti per fare violenza alla propria gente?»

Servivano queste parole. Mattarella ha fatto benissimo a pronunciare questo discorso durante le manifestazioni legate al 25 aprile. Una data che qualcuno voleva offuscare. Ma non ci sono riusciti. E non ci riusciranno.   

«Dura fu la lotta per garantire la sopravvivenza dell’Italia nella catastrofe cui l’aveva condotta il fascismo. Ci aiutarono soldati di altri Paesi, divenuti amici e solidi alleati: tanti di essi sono sepolti in Italia. A questa lotta si aggiunse una consapevolezza: la crisi suprema del Paese esigeva un momento risolutivo, per una nuova idea di comunità, dopo il fallimento della precedente. Si trattava di trasfondere nello Stato l’anima autentica della Nazione. Di dare vita a una nuova Italia.»

La nostra bella Costituzione è ANTIFASCISTA. L'ignoranza di Ignazio La Russa, la seconda carica dello Stato, non dovrebbe nemmeno farci incazzare. Alle sue vuote parole dovrebbero seguire grossi pernacchi, di eduardiana memoria

«Impegno e promessa realizzate in questi 75 anni di Costituzione repubblicana. Una Repubblica fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista. Le Costituzioni nascono in momenti straordinari della vita di una comunità, sulla base dei valori che questi momenti esprimono e che ne ispirano i principi. Le “Repubbliche” partigiane, le zone libere, nelle loro determinazioni e nel loro operare furono anticipatrici della nostra Costituzione.

È dalla Resistenza che viene la spinta a compiere scelte definitive per la stabilità delle libertà del popolo italiano e del sistema democratico, rigettando le ambiguità che avevano consentito lo stravolgimento dello Statuto albertino operato con il fascismo.

La Costituzione sarebbe stata la risposta alla crisi di civiltà prodotta dal nazifascismo, stabilendo il principio della prevalenza sullo Stato della persona e delle comunità, guardando alle autonomie locali e sociali dell’Italia come a un patrimonio prezioso da preservare e sviluppare. Una risposta fondata sulla sconfitta dei totalitarismi europei di impronta fascista e nazista per riaffermare il principio della sovranità e della dignità di ogni essere umano, sulla pretesa di collettivizzazione in una massa forzata al servizio di uno Stato in cui l’uomo appare soltanto un ingranaggio.

Il frutto del 25 aprile è la Costituzione. Il 25 aprile è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo.

(stralci del discorso del Presidente della Repubblica Mattarella, 25 aprile 2023)

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