Piani emergenza esterna, pubblicazioni web ferme a 13 anni e 10 mesi fa

Quasi 9 mesi dopo il nostro ultimo articolo sul sito della prefettura teatina la sezione dedicata risulta ancora aggiornata all’ottobre 2008.

Piani emergenza esterna, pubblicazioni web ferme a 13 anni e 10 mesi fa

Siamo ormai nei giorni del concerto dell’estate, dell’evento spartiacque nella storia vastese, provinciale, regionale e chissà forse anche nazionale ed internazionale.

La poderosa macchina organizzativa ha spianato dubbi, interrogativi, rilievi anche del comando provinciale dei carabinieri - Fosso Marino è a «rilevante pericolosità idraulica», riportiamo testualmente da articolo di Anna Bontempo sul quotidiano Il Centro – e proteste varie.

E, al contrario di tre anni fa, dalla prefettura è arrivato il via libera. Questi mesi, esattamente come nel 2019, hanno permesso di scoprire a distratti e smemorati di collegno che esiste un organo dello Stato, alle dirette dipendenze del Ministero dell’Interno e gerarchicamente superiore ai sindaci, che ha il compito di coordinare e curare la sicurezza. Per essere più precisi i piani di sicurezza.

La sicurezza, i piani per tutelarla e per fronteggiare ogni emergenza possibile è al centro di settori interi della legislazione italiana.

Uno di questi è dedicato al rischio industriale, al rischio di incidenti rilevanti, nato dopo il disastro alla Icmesa che portò alla fuoriuscita di una nube della diossina più pericolosa conosciuta, fuoriuscita dalla Icmesa, investì una vastissima area. In una città spettrale, raccontano le cronache dell’epoca, chi raccoglieva campioni da analizzare vagava tra le case vuote ed esposte alla diossina, tra animali morti e il silenzio rotto solo dalle comunicazioni radio.

Sei anni più tardi i governi europei, dopo il disastro di quel giorno, vararono la prima direttiva che impone l’identificazione e una speciale regolamentazione e controllo degli «impianti a rischio di incidente rilevante». Direttive, alla prima ne seguirono altre due, che prevedono il coinvolgimento di tutti gli enti locali (Comuni, Regioni, Province), dei Vigili del fuoco e delle Prefetture.

Tra gli stabilimenti in Provincia di Chieti che ricadono in questa particolare classificazione c’è la Esplodenti Sabino di Casalbordino nel cui stabilimento a Casalbordino un anno e mezzo fa tre operai furono uccisi da una drammatica esplosione. Nei nostri articoli successivi varie volte siamo tornati sulle direttive Seveso e la legislazione in materia.

A distanza di undici mesi l’uno dall’altro, il 29 dicembre 2020 e poi il 22 novembre 2021, abbiamo focalizzato l’attenzione sulla pubblicazione nei siti web istituzionali – soprattutto delle prefetture abruzzesi – dei Piani di Emergenza Esterna.

Questi furono i «risultati» della nostra ricerca

https://www.wordnews.it/piani-di-emergenza-esterna-chi-li-ha-visti

https://www.wordnews.it/cercasi-piani-di-emergenza-esterna-perche-sul-web-pubblicazioni-piu-uniche-che-rare

In questi giorni abbiamo provato a consultare nuovamente il sito web della Prefettura e la pagina comparsa è quel che si può vedere come copertina di quest’articolo. Esattamente identica al dicembre 2020 e al novembre 2021.

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