Vasto, dubbi e interrogativi dalle opposizioni sulla gestione della monnezza

Dossier contro la vendita delle quote pubbliche della società raccolta rifiuti. Per il sindaco Menna è stata rispettata la legge e seguita la strada più conveniente e il socio privato (ora unico) lo definisce capzioso e annuncia azioni legali.

Vasto, dubbi e interrogativi dalle opposizioni sulla gestione della monnezza
fonte pixabay

La Pulchra è la società che dagli anni Novanta gestisce il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti a Vasto di cui erano proprietari il Comune e la società privata Sapi con quote quasi paritarie, 51% il Comune e 49% il privato.

Il Comune di Vasto ha venduto le sue quote alla stessa Sapi che oggi è socio unico, un’operazione che suscitò una forte opposizione in consiglio comunale e tornata sotto i riflettori grazie al dossier di Angelo Del Lupo, attivista del Movimento 5Stelle e di Vasto Domani.

Secondo Del Lupo l’amministrazione comunale si sarebbe posta il solo obiettivo di cedere le quote al socio privato (anche se, teoricamente, ha valutato altre opzioni) e avrebbe visto ridursi «i ricavi della vendita delle quote ed aumentare i costi del servizio». Una ricostruzione respinta categoricamente dal sindaco di Vasto che ha annunciato l’invio del dossier alla procura di Vasto «allegando tutte le norme, i riferimenti legislativi e le sentenze che obbligano i comuni a fare una ricognizione delle società partecipate e alla alienazione delle quote» e dalla stessa Sapi che ha definito i dati del dossier «falsi» e con «deduzioni capziose» e che non tollera quelle che definisce una «condotta diffamatoria» contro cui ha anticipato di aver dato mandato ai propri legali di «intraprendere le azioni in sede civile e penale in difesa dell’immagine della società e del suo amministratore».

Ritiene di aver svolto una procedura corretta il sindaco Menna (sostenuto da una maggioranza composta da PD, Articolo 1, Italia Viva e liste civiche) secondo cui «la vendita delle quote della Pulchra è stata la strada più conveniente dal punto di vista economico e delle procedure amministrative, che ha garantito posti di lavoro, preservando la Società locale, determinando un introito di 1 milione e 200 mila euro nelle casse comunali. Soldi serviti per riequilibrare la gestione finanziaria del Comune facendo abbassare il livello di indebitamento». Nell’annunciare l’invio del dossier alla Procura il primo cittadino ha sottolineato di volersi «auto denunciare», convinto della bontà dell’operazione, e di non aver mai querelato nessuno in passato.

Il 2019 è stato per Vasto l’anno del concerto di Jovanotti mancato, nell’ambito del Jova Beach Party, e di una lunga estate di polemiche, scontri con il Prefetto ed esposti da parte della Stazione Ornitologica Abruzzese. Dopo gli esposti degli ambientalisti e lo stop erano stati paventate possibili querele ed azioni legali da parte dell’Amministrazione, ma con queste dichiarazioni il Sindaco mette, su tutto questo, l’ultima pietra tombale.  

Entrando nel merito della situazione, dopo aver doverosamente riportato quanto dichiarato pubblicamente nelle scorse settimane dal sindaco di Vasto e dalla società, nostro malgrado siamo costretti a riportare solo il dossier redatto da Del Lupo in quanto abbiamo per ben due volte provato a contattare per posta elettronica il sindaco di Vasto Francesco Menna, l'assessore all'ambiente Paola Cianci, la Sapi e la Pulchra ma non abbiamo mai avuto risposte e riscontri.

Nel sacrosanto dovere di cronaca, con l'obiettivo di cercare di fornire l'informazione più completa e corretta ai nostri lettori, offriremo il doveroso spazio per le eventuali repliche.   

I consiglieri comunali vastesi del Movimento 5 Stelle Dina Carinci e Marco Gallo hanno rimarcato di essersi opposti in consiglio comunale, sollevando forti critiche alla vendita delle quote pubbliche della Pulchra. Una contrarietà che hanno dichiarato di rivendicare tutt’ora. E proprio le deliberazioni del consiglio comunale occupano la quasi totalità del dossier, la cui ricostruzione parte dalla seduta del 27 settembre 2017, quando l’assise civica individua le quote pubbliche della Pulchra da vendere. Una cessione dovuta, riporta la deliberazione consiliare, ai risultati della ricognizione delle società partecipate (obbligata dalla legislazione) che una relazione ha individuato tra le società «per le quali sia necessario un contenimento dei costi di funzionamento».

Ma, secondo il dossier la società ha conseguito «risultati di esercizio positivi» dal 2012 al 2016. Nella stessa occasione tra le possibili scelte erano state individuate anche la possibilità di indire una gara di affidamento del servizio o l’adesione ad una società in house, scelte che sarebbe state prese in considerazione, riporta il dossier, solo in maniera teorica e senza convinzione di una possibile concretizzazione. Viene redatta una perizia consegnata al Comune il 2 febbraio 2018 che individua in 1.336.311 euro il valore della quota pubblica di Pulchra e un «canone annuo adeguato» di 4.576.263 euro, «contro i 4.868.311 euro pagati dal Comune» si legge nel dossier. Il 27 settembre 2017 il Comune di Vasto ha iniziato l’iter per la valutazione della possibilità di un’altra scelta, quella dell’adesione ad una società in house, contattando Ecolan di Lanciano che «si impegna a raggiungere entro un anno, ed a mantenere, il 75% di raccolta differenziata, (contro il 62% ottenuto a Vasto dalla Pulchra, dopo 10 anni di raccolta differenziata), fornisce un ampliamento dei servizi, tra i quali è rilevante l’installazione di 5 ecoisole ed una stazione multi service sul territorio cittadino, richiedendo, per i servizi di spazzamento, raccolta, trasporti dei rifiuti e pulizia spiagge, un canone annuo pari a 4.584.476 euro. Gli importi relativi ai ricavi CONAI, stimati in 210.000 euro, verranno incassati da ECOLAN, ma detratti dall’importo dovuto e quindi il canone annuo sarà pagato con 4.374.476 euro, più 210.000 euro di ricavi CONAI».

Davanti a quest’offerta la Sapi annuncia il 19 aprile 2018 una sua nuova offerta, vincolata alla cessione della quota pubblica alla Sapi e rinnovo del contratto per 5 anni che non si discosta molto dalla proposta di Ecolan. La proposta della Sapi prevede maggiori assunzioni di personale (89 addetti mentre la proposta Ecolan 52) e definisce il «rischio finanziario e di contenzioso» nullo mentre con la Ecolan è definito «sussistente».

Il dossier di Del Lupo su questo punto sottolinea che «esiste un contenzioso Pulchra-Comune di un milione di euro, più interessi di mora stimabili in seicentomila euro». Al termine del 2018 la percentuale di raccolta differenziata era del 62,5%, un anno dopo (quindi nel primo anno di privatizzazione) è balzata al 70,9%. Un netto balzo in avanti che, scrive Dina Carinci, «non coincide  con un  beneficio economico per i vastesi, perché il contratto prevede che, inspiegabilmente, al raggiungimento del 70% di raccolta differenziata, tutti i ricavi derivanti dai consorzi di filiera Conai, valutabili in almeno 210.000 euro, siano assegnati alla Pulchra».

Cambiamenti nello scenario ci sono stati il 23 giugno e il 7 luglio 2018 con due variazioni alle stime della perizia, il valore delle quote comunali sarebbe sceso da 1.336.311 a 1.158.965, perché il Comune ha deciso di riaffidare il servizio ad un canone minore e per la «sopravvenuta disponibilità del Bilancio consuntivo 2017 della Pulchra Ambiente». Motivazioni che nel dossier Del Lupo definisce valide ma a cui muove alcune critiche: secondo l’attivista si sarebbe dovuto aggiungere una stima dei ricavi dei «servizi opzionali», i ricavi sono tenuti fissi mentre i costi vengono annualmente ricalcolati e ci sarebbero alcuni errori di valutazione.

     

Repetita Iuvant:

Nostro malgrado siamo costretti a riportare solo il dossier redatto da Del Lupo in quanto abbiamo per ben due volte provato a contattare per posta elettronica il sindaco di Vasto Francesco Menna, l'assessore all'ambiente Paola Cianci, la Sapi e la Pulchra ma non abbiamo mai avuto risposte e riscontri.