19 gennaio 1890: nasce Ferruccio Parri

Nato a Pinerolo (TO), dopo la laurea in lettere e filosofia si dedica all’insegnamento e al giornalismo, scrivendo per il Corriere della Sera. Condannato al confino (Ustica, Lipari, Vallo della Lucania) per aver organizzato la fuga in Francia di Turati e Pertini, torna in libertà nel ’31, agendo sottotraccia, ma mantenendosi in stretto contatto con Giustizia e Libertà.

19 gennaio 1890: nasce Ferruccio Parri

Ferruccio Parri non fu deportato nei campi di morte nazisti, tuttavia non è possibile affrontare la storia d’Italia negli anni del secondo conflitto mondiale e della lotta di Liberazione senza prendere in considerazione la biografia del ‘comandante Maurizio’.

Nato a Pinerolo (TO), dopo la laurea in lettere e filosofia si dedica all’insegnamento e al giornalismo, scrivendo per il Corriere della Sera. Condannato al confino (Ustica, Lipari, Vallo della Lucania) per aver organizzato la fuga in Francia di Turati e Pertini, torna in libertà nel ’31, agendo sottotraccia, ma mantenendosi in stretto contatto con Giustizia e Libertà.

Quando viene a crearsi un movimento resistenziale propriamente detto, nei mesi successivi all’8 settembre ’43, rappresenta il Partito d’Azione (PdA) in seno al Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI). Vittima di un arresto pressoché fortuito all’inizio del ’45, fu percosso e incarcerato a San Vittore e a Verona, venendo rilasciato soltanto due mesi più tardi, nell’ambito delle trattative fra tedeschi e Alleati per la cessazione delle ostilità.

A guerra finita, nel giugno ’45, è nominato Presidente del Consiglio di uno dei primi governi di unità nazionale, carica che ricoprirà per sei mesi. Allo scioglimento del PdA confluisce nel Partito Repubblicano, venendo eletto all’Assemblea Costituente, ma abbandonando poi il partito nel ’53.

Nel 1963 Ferruccio Parri è nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica Antonio Segni. Muore, ormai molto anziano, l’8 dicembre 1981.

L’Istituto Nazionale per la storia Movimento di Liberazione in Italia, da lui fondato per conservare e studiare il materiale di interesse storico legato alla Resistenza e che riunisce attualmente gli Istituti per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea e la Fondazione Memoria della Deportazione, porta oggi il suo nome. Ha sede a Milano, a Casa della Memoria.

Per approfondire:

G. Quazza, E. Enriques Agnoletti, G. Rochat, G. Vaccarino, E. Collotti, Ferruccio Parri. Sessant'anni di storia italiana, De Donato, Bari, 1983;
L. Polese Remaggi, La nazione perduta. Ferruccio Parri nel Novecento italiano, Il mulino, Bologna, 2004.

fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti