Funerali del mafioso Curcio, parla Traina: «Il Prefetto di Crotone deve intervenire per dare un segnale forte»

L'INTERVISTA. «Deve cacciarli e commissariare il Comune di Petilia Policastro. Deve dare un segnale forte per far comprendere che lo Stato è presente anche in quei territori». Oggi è il turno di Luciano Traina, il fratello di Claudio, morto ammazzato nella strage di via d’Amelio (19 luglio 1992). Nel 2022, proprio a Petilia Policastro (evento organizzata da Dioghenes APS e non dall’amministrazione comunale del posto), ha ricevuto il Premio Speciale Lea Garofalo.

Funerali del mafioso Curcio, parla Traina: «Il Prefetto di Crotone deve intervenire per dare un segnale forte»

- Premio Nazionale Speciale Lea Garofalo 2022 a Luciano Traina

È uno dei tanti quesiti che stiamo ponendo da giorni. Ma questo “festoso” funerale per un ergastolano da chi è stato autorizzato? Si poteva evitare? Dalle immagini (che potete vedere nel video allegato) è possibile paragonare la celebrazione calabrese con quella romana, organizzata dal clan mafioso dei Casamonica. Alle nostre domande nessuno ha mai risposto. Se ne stracatafottono, come direbbe Montalbano. Dalla Prefettura, che continueremo a disturbare, ci hanno fatto già sapere che “il responsabile che si è occupato della questione è in ferie”.

Ma dopo un fatto di tale gravità è possibile ricevere una risposta del genere da parte di uno dei presidi dello Stato sul territorio?

 

A chi dobbiamo fare questa domanda?

 

Perché la Prefettura di Crotone (insieme ad altre istituzioni, come la Provincia di Crotone) non ha speso ancora una parola sui manifesti funebri istituzionali (del Comune di Petilia Policastro e del suo primo cittadino Saporito), sul “festoso” funerale (particolarmente gioioso e partecipato) e sulle presenze istituzionali?

 

Noi stiamo continuando a tenere i riflettori accesi su questa vicenda. Siamo stati offesi, minacciati e, come ci informano quotidianamente, anche infangati. Siamo stati definiti “il giornale della Procura”. Badate bene, noi ci poniamo accanto alle persone perbene. Da quando siamo nati, noi, non abbiamo mai appoggiato e/o sostenuto qualche mafioso di turno. Noi crediamo nella libera stampa e nel ruolo fondamentale dell’informazione. Noi pretendiamo delle risposte, non certo dai mafiosi del posto (difficile ragionare con certa gente che usa un altro tipo di linguaggio che poco ci appartiene). Le risposte le pretendiamo dalle Istituzioni locali.

E' la stampa, bellezza... fatevene una ragione

 

È già stata presentata una interpellanza parlamentare da parte dell’On. Stefania Ascari, componente della commissione parlamentare antimafia. In attesa della risposta scritta della Presidente del Consiglio dei Ministri (che parla sempre della sua “folgorazione antimafiosa” grazie all’esempio del giudice Paolo Borsellino) e del ministro dell’Interno, da giorni, stiamo raccogliendo altri pareri. Di svariate personalità.

Oggi è il turno di Luciano Traina, il fratello di Claudio, morto ammazzato nella strage di via d’Amelio (19 luglio 1992). Nel 2022, proprio a Petilia Policastro (evento organizzata da Dioghenes APS e non dall’amministrazione comunale del posto), ha ricevuto il Premio Speciale Lea Garofalo.

 

«Ho partecipato alla cattura di Brusca, ma non credo più nello Stato»

 

«Sono un po’ incazzatello per questa cosa. Un poco per non dire tanto». Ha esordito Luciano Traina. È “incazzatello” perché un parente di una vittima di mafia non può concepire una situazione del genere. C’è qualcuno che vorrebbe tenere silenziata questa storia. Noi non siamo d’accordo.

«Ho subito pensato che tutta la Giunta comunale, compreso il Sindaco, è responsabile di questa situazione. È una cosa che non va bene. Si dovrebbe fare una interrogazione al Governo».

 

L’interrogazione parlamentare è stata presentata dall’On. Ascari. Lei, fratello di una vittima di mafia, massacrato in una strage di sTato e mafia, cosa prova quando ha visto il manifesto istituzionale e il funerale “festoso” per un ergastolano di ‘ndrangheta?

«Molto rabbia. La Trattativa sTato-mafia ancora continua. Abbiamo i colletti bianchi che continuano la loro azione. Penso che il Prefetto di quel territorio (Crotone, nda) debba intervenire. Non può passare un messaggio del genere. La cosa è molto grave. Hanno ucciso per la seconda volta Lea Garofalo. Io sono molto vicino alla famiglia di Marisa (la sorella di Lea Garofalo, nda)».

 

Su quel territorio hanno organizzato dei “festosi” funerali come se fosse rientrato un “eroe”. Che messaggio possiamo trarre?

«Questi personaggi vivono nel loro rango. Io non capisco le forze dell’ordine, non capisco il Questore. Non capisco il Prefetto di Crotone che non ha fatto nulla per evitare tutto questo. La cosa giusta, come in molti altri casi, era fare un funerale privato, nelle prime ore della giornata. Nemmeno le ceneri dovevano passare in quel paese. Ma che segnale hanno dato alle persone oneste? Per fortuna di persone oneste ne siamo tanti. Ma è il segnale è stato devastante. Tutto questo riguarda le autorità competenti. Sappiamo da dove proviene questa gente, conosciamo il loro rango. Sappiamo benissimo con chi abbiamo a che fare. Per loro è la normalità. Ma chi gliel’ha permesso di fare non è nella normalità».

 

A questo “fantasioso” funerale per un ergastolano di ‘ndrangheta, autore del massacro ai danni di Lea Garofalo, ha partecipato anche un’assessora che, poi, si è dimessa. Abbiamo raccolto diverse testimonianze sulle altre presenze istituzionali. L’amministrazione comunale deve fare un passo indietro?

«Il Prefetto di Crotone dovrebbe fare dimettere, senza perdere tempo, l’intera amministrazione comunale. Non deve nemmeno dare il tempo di auto-sospendersi. Deve cacciarli e commissariare il Comune di Petilia Policastro. Deve dare un segnale forte per far comprendere che lo Stato è presente anche in quei territori. In questo caso, però, il Prefetto ancora non ha fatto nulla. E questa è una cosa che fa rabbia. Per noi familiari, per i parenti di Lea Garofalo. Questa donna è stata uccisa per la seconda volta».

 

IL VIDEO IN CUI IL VICESINDACO DI PETILIA - CHE NON RISPONDE ALLE NOSTRE DOMANDE - CI DEFINISCE DEGLI "SCIACALLI".

 

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La storiaccia non finirà, certo, con le dimissioni di una assessora presentate in un consiglio comunale. O con le INUTILI lamentele. O con le sterili minacce, che rispediamo con forza alla mittente-parente.  

La Stampa libera non ha padroni e padrini.  

Ecco le nostre domande:

- Chi ha autorizzato e non ha controllato il "festoso" funerale?

- Perchè nessuno, ancora oggi, si assume le proprie responsabilità dopo un messaggio devastante che è passato su quel territorio?

- Bastano le dimissioni della ex assessora che ha partecipato al "festoso" funerale?

- Al "festoso" funerale era presente anche il vice-sindaco di Petilia Policastro Carmelo Garofalo?

- Al "festoso" funerale erano presenti anche due consiglieri comunali, uno della maggioranza e una dell'opposizione?

- Curcio, il protagonista di tutto questo "circo" dell'antimafia, si è suicidato, come sostiene la versione ufficiale, o è stato indotto al suicidio?   

Ovviamente dalla Prefettura nessuna risposta. "Il responsabile che si è occupato della questione è in ferie". Una risposta disarmante.

Lo scriviamo ancora una volta, per l'ennesima volta. Visto che si continua a far finta di non capire: dovevamo farci i fatti nostri? dovevamo girare la testa dall'altra parte? dovevamo mettere la testa sotto la sabbia, come gli strunzi? dovevamo evitare le domande? 

«Un fatto gravissimo. Queste sono responsabilità gravissime. Le Istituzioni non possono partecipare a un funerale di un uomo di mafia. Anche questa signora si dovrebbe dimettere. Ma che messaggio dà alla popolazione di quel paese? Che bisogna dare rispetto un uomo di mafia? Ripeto, la morte non ci rende tutti uguali.»

On. Stefania Ascari, componente commissione parlamentare Antimafia, WordNews.it, 20 luglio 2023

Clicca sul link che segue per leggere il TESTO della INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

- IL CASO IN PARLAMENTO. Ci sarà una risposta del Governo per i «manifesti» e i «festosi funerali» dell'assassino Curcio (il massacratore di Lea Garofalo)?

          

 

 

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