Pedofilia, in provincia di Chieti due mesi di Forte omertà

Passano le settimane, avvengono altri gravi fatti di cronaca, ma in questa provincia infestata da un immenso ventre molle imbelle e vigliacco sulla vicenda del preside-prete coinvolto in video chat pedofile continua il silenzio assoluto.

Pedofilia, in provincia di Chieti due mesi di Forte omertà

Protezione, cura, attenzione, rispetto. Sono parole che di fronte giovani e giovanissimi, soprattutto in tenera età, appaiono doverosi e vitali. Il primo luogo sociale in cui dovrebbero fiorire è sicuramente la famiglia e l’amore dei genitori affida i figli ai luoghi di crescita ed educazione collettiva con le stesse aspettative. Luoghi in cui ragazzi e bambini dovrebbero avere la possibilità di crescere insieme, apprendere, socializzare, giocare, divertirsi e diventare adulti. Ci sono luoghi della società in cui si entra bambini e si esce adulti. Formati, cresciuti, sapienti, con un bagaglio di esperienze e vita che rimarranno preziosi e custodiremo nel cuore per tutta la vita.

Questa, almeno, dovrebbe essere la normalità, dovrebbe essere diritto di ogni bambino, bambina, ragazza, ragazzo.

L’infanzia e l’adolescenza, che sempre ricorderemo come patrimonio delle nostre vite, fioriscono così. Dovrebbe essere per tutte e tutti ma, purtroppo, non è così. Nulla è più crudele dello strappare questi diritti in tenera età e negli anni del passaggio alla vita adulta, nulla è più disumano del devastare questa bellissima parte della nostra vita con bombe atomiche terribili e drammatiche.

Ma, purtroppo, accade. E i luoghi del paradiso, i luoghi in cui fiorire e vivere lieti e spensierati, possono diventare inferno.

Per chi violenta e crea inferno in terra per i piccoli, disse Qualcuno qualche millennio fa, «sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare». Quel Qualcuno è Gesù Cristo, la citazione è letterale dai Vangeli canonici. Eppure dal centro alle periferie dell’unica monarchia assoluta – per quanto con una linea di successione particolare rispetto a tutte le altre monarchie assolute della Storia – la crudeltà peggiore mai partorita da mente umana è diffusa.

E fin troppo nascosta, minimizzata, di fatto difesa, creando reti di omertà e ingiustizia. Esattamente l’opposto di quanto previsto dal Libro Sacro su cui si fondano, o almeno dovrebbero.

Il luogo per eccellenza dell’infanzia e dell’adolescenza è la scuola e basta chiudere agli occhi ad ognuno e tornare a quegli anni felici e spensierati, lieti e appassionati, per ricordare quanto la scuola e le esperienze che abbiamo vissuto ci commuovono e sono preziosi. Eppure ci sono vite, esattamente come accade anche in famiglia, che vengono strappate, dilaniate, devastate, cancellando quel che dovrebbero essere l’infanzia e l’adolescenza. Il più aberrante dei crimini, il più vigliacco e disumano degli abusi contro l’infanzia e l’adolescenza, esiste e viene perpetrato da adulti in luoghi che dovrebbero essere sacri così come nelle scuole.

Da tanti anni esistono associazioni come Rete L’Abuso e Prometeo che denunciano e documentano i pedocrimini e sostengono le vittime. Sin dal 2010 Rete L’Abuso porta avanti la lotta contro la pedofilia clericale, esistono luoghi del mondo come gli Stati Uniti in cui diocesi hanno rischiato la bancarotta dopo le lotte legali contro i pedocriminali clericali. Il 2022 è stato l’anno in cui in Italia tante denunce sono state rese pubbliche, dopo anni e anni di denunce di Rete L’Abuso e giornalisti e scrittori coraggiosi e con la schiena dritta, ed è nato il coordinamento ItalyChurchToo. Abbiamo raccontato nei mesi scorsi, per esempio, le inchieste di Federica Tourn, attualmente su Domani, e Federico Tulli, da anni su Left. Il mese scorso su Domani, pubblicando ulteriori dettagli dopo un primo articolo pubblicato da Repubblica, Federica ha pubblicato un’inchiesta su quanto accaduto a Siracusa. Una vicenda di pedocriminalità clericale che, come abbiamo sottolineato in vari articoli, coinvolge Chieti.

Ad oggi non sappiamo se il riferimento è al Comune, alla Provincia o alla Diocesi. Sappiamo sicuramente, grazie all’inchiesta di Federica, che il prete coinvolto in video chat ed entrato in contatto tramite app con la vittima è anche preside di una scuola privata. Non sappiamo se questo preside eserciti ancora e dove. Ma il solo dubbio che possa esserci, a pochi passi da ognuno di noi, un prete-preside di una scuola privata e che quindi ogni giorno potrebbe entrare in contatto con centinaia di ragazzi dovrebbe inorridire, sconvolgere, smuovere le coscienze. E se uno di quei ragazzi fosse nostro figlio o nostra figlia o di persone amiche?

Come si può mantenere il dubbio e il sospetto, come si potrebbe dormire tranquilli di fronte ad un’eventualità del genere? Eppure sta accadendo. Nelle scorse settimane ha avuto una discreta eco la vicenda di un preside (di scuole pubbliche) arrestato dopo la definitiva condanna in Cassazione per pedofilia. È accaduto in questa provincia (ma diocesi diversa da Chieti-Vasto) quindi, parafrasando il celebre film, si potrebbe scrivere “si può fare”, si può smuovere l’opinione pubblica, l’attenzione e le coscienze. Ma passano le settimane e questo, nel caso di questo prete-preside coinvolto in chat pedofile, non sta accadendo.

“Passano le settimane, i giorni, eppure la «provincia dalla Forte omertà» tra un cinepanettone e un gossip, tra la comparsata di uno che può essere definito attore solo in una concezione vergognosa e sconcertante del «cinema» e tante altre chiacchiere inutili e vacue che conquistano titoloni, vetrine, piogge di post social come non ci fosse un domani e persino alte sfere istituzionali regionali, continua silente, omertosa, vigliacca a non smuoversi” abbiamo denunciato lo scorso 23 dicembre. Un mese dopo, purtroppo, rimaniamo gli unici a cercare di accendere riflettori e attenzione su questa vicenda, a non dormire tranquilli e a sentire doveroso porsi interrogativi che dovrebbero essere pesanti come macigni.

Torniamo quindi a riproporre le domande poste nel nostro articolo di ormai oltre un mese fa.   

Qualcuno, anche dei tanti progressisti laici à la carte, quelli delle retoriche e delle belle cerimonie, quelli che dedicano strade e si riempiono la bocca di tante bellissime parole come legalità, democrazia, libertà, no ad ogni violenza, ecc. ecc. dove sono finiti?

Dal Palazzo del Potere di fatto citato dal ragazzo non si smuove nulla sotto lo zucchetto? Manco una predicuccia, un discorsetto, due parole, un mezzo articolo commovente e tanto intenso. Non ha nulla da dire la colto, raffinata e acculturata voce? Non è dato sapere, da quanto pubblicato, se Chieti è riferito a città, provincia, diocesi o altro. Nel dubbio chiunque potrebbe esser vissuto a pochi passi, molto meno dei cento del film. Nessuno si sgomenta cosa potrebbe essere accaduto?

Dove sono i barricaderi per l’Amazzonia e la pecunia, per ogni pomposa Giornata Internazionale, Mondiale, nazionale, galattica e per mille e più occasioni di ogni tipo?  

Non sgomenta nessuno che stiamo parlando di un preside, che non soltanto potrebbe aver frequentato parrocchie e luoghi di ritrovo dei giovani in Chiesa ma addirittura frequentarli (forse ancora oggi, non ci è dato sapere ad oggi) quotidianamente a centinaia?

 

 

 

 

I NOSTRI PRECEDENTI ARTICOLI

«Un sistema basato su un esercizio violento del potere»

Intervista a Federica Tourn sugli abusi sessuali nella Chiesa, autrice di inchieste indipendenti e tra le promotrici del coordinamento ItalyChurchToo.

https://www.wordnews.it/un-sistema-basato-su-un-esercizio-violento-del-potere

 

Sotto la tonaca delle promesse cosa nasconde la solita zuppa?

PRIMA PARTE. Abusi sessuali clericali, le inchieste di Federica Tourn e Federico Tulli, le denunce e i documenti di Rete L’Abuso e ItalyChurchToo svelano la realtà dietro le promesse e le commissioni d’inchiesta indipendenti ma non troppo.

https://www.wordnews.it/sotto-la-tonaca-delle-promesse-cosa-nasconde-la-solita-zuppa

 

La “via italiana” è inadeguata e forse anche dannosa

SECONDA PARTE. Abusi sessuali clericali, ItalyChurchToo svela la realtà dietro le promesse e le commissioni d’inchiesta indipendenti ma non troppo.

https://www.wordnews.it/la-via-italiana-e-inadeguata-e-forse-anche-dannosa

 

Scelte inadeguate e contraddittorie che porteranno ad un report a cui mancherà proprio la serietà

TERZA PARTE. Abusi sessuali clericali, la risposta di ItalyChurchToo alle promesse di Zuppi che svela la realtà dietro le promesse e le commissioni d’inchiesta indipendenti ma non troppo.

https://www.wordnews.it/scelte-inadeguate-e-contraddittorie-che-porteranno-ad-un-report-a-cui-manchera-proprio-la-serieta

 

Denunciare la pedofilia per il gigante del web è minaccia, molestia e bullismo

La vergognosa e assurda accusa è stata lanciata dal più grande motore di ricerca web mondiale contro Rete L’Abuso oscurando la mappa degli abusi sessuali clericali in Italia.

https://www.wordnews.it/denunciare-la-pedofilia-per-il-gigante-del-web-e-minaccia-molestia-e-bullismo

 

Abusi del clero su minori, donne e persone in condizione di vulnerabilità

https://www.wordnews.it/abusi-del-clero-su-minori-donne-e-persone-in-condizione-di-vulnerabilita

 

La provincia dalla Forte omertà

PEDOFILIA CLERICALE/Articolo di Repubblica (ripreso da Dagospia) su un’inchiesta a Siracusa cita Chieti. È passata quasi una settimana ma nessuno vede, nessuno sente e nessuno fiata. La provincia della regione camomilla continua a non smentire mai la sua natura vacua e da “accetta tutto”.

https://www.wordnews.it/la-provincia-dalla-forte-omerta

 

Abruzzo, senza l’impegno di un cittadino neanche sapevano dov’era l’albero?

Dono per il Natale in Vaticano, sta per essere inaugurato in piazza San Pietro. In queste settimane una clamorosa vicenda su cui nessuna riflessione, tutto «normalizzato». La stessa cappa che impera sugli abusi clericali, come sulla citazione teatina pubblicata da Repubblica.

https://www.wordnews.it/abruzzo-senza-limpegno-di-un-cittadino-neanche-sapevano-dovera-lalbero

La provincia dalla Forte omertà sulle videochat pedofile

https://www.wordnews.it/la-forte-omerta-sulle-videochat-pedofile