23 febbraio 1945: muore Pier Mario Garelli

Per mesi opera come partigiano sulle sue montagne, scendendo ripetutamente a Mondovì, e proprio in occasione di uno di questi ritorni a casa è arrestato il 28 aprile ’44 nell’ambito di una retata.

23 febbraio 1945: muore Pier Mario Garelli

Pier Mario Garelli, per tutti ‘Piero’, nasce a Mondovì (CN) il 9 maggio 1905, studia giurisprudenza, diventando avvocato, e sviluppa la passione per l’alpinismo, che lo porta a essere presidente de CAI (Club Alpino Italiano) di Mondovì.

Dopo l’Armistizio, Piero non ha dubbi e sale in montagna, aggregandosi alla III Divisione Alpina che opera in Val Casotto, sempre nel cuneese. Per mesi opera come partigiano sulle sue montagne, scendendo ripetutamente a Mondovì, e proprio in occasione di uno di questi ritorni a casa è arrestato il 28 aprile ’44 nell’ambito di una retata.

Portato a Torino, è rinchiuso alle ‘Nuove’ per circa un mese, per poi essere trasferito e Fossoli (baracca 17 A) e di lì deportato a Mauthausen. Nel lager austriaco Pier Mario Garelli arriva il 7 agosto dello stesso anno, immatricolato con il numero 82364, e dopo la quarantena, è trasferito a Gusen. Nel temibile sottocampo, l’avvocato Piero Garelli termina i suoi giorni qualche mese più tardi, presumibilmente il 23 febbraio del 1945.

Alla sua memoria sono intitolare una strada a Mondovì e un rifugio alpino in Valle Pesio a 1990 metri di altitudine nella catena delle Alpi del Marguareis e ricadente in comune di Chiusa di Pesio (CN), sulle montagne che tanto amava.

fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti