23 gennaio 1927: nasce Armando Gasiani
Originario di Castello di Serravalle (BO), ma ha vissuto gran parte della sua vita ad Anzola dell’Emilia e nel capoluogo emiliano. Armando e il fratello Serafino entrano nella Resistenza seppur molto giovani, ma a seguito del ‘proclama Alexander’ tornano a lavorare per aiutare la numerosissima famiglia a superare il duro inverno del ’44.
Nonostante il momentaneo allontanamento dalla brigata partigiana di cui facevano parte, cadono vittime, causa delazione, di un rastrellamento che il 5 dicembre ’44 colpisce anche la zona di Anzola: rinchiusi a San Giovanni in Persiceto, sono ripetutamente torturati e poi trasferiti a Bologna dove, infine, arrivano al carcere di San Giovanni in Monte, principale centro di reclusione dei prigionieri politici bolognesi.
Pochi giorni prima di Natale, Armando è deportato a Bolzano e, l’8 gennaio 1945, a Mauthausen, in cui resta fino alla liberazione.
Anche Serafino riesce a vedere la liberazione, ma le sue condizioni di salute sono gravemente compromesse, tanto che muore l’11 luglio ’45 all’ospedale di Linz, dov’era stato ricoverato dopo la liberazione del sottocampo di Gusen.
Armando per moltissimi anni si terrà in disparte dalla vita pubblica, evitando di testimoniare la propria esperienza. Solo alla fine degli anni ’90 trova la forza, e lo fa, per sua stessa ammissione, grazie alla visione del film ‘La vita è bella’, che valse a Roberto Benigni l’Oscar.
Armando Gasiani spira il 9 luglio 2021, lasciando un grande vuoto nella sezione ANED bolognese, di cui era Presidente onorario, e in quanti l’hanno conosciuto e apprezzato nel corso del suo cammino di testimonianza, soprattutto nelle migliaia e migliaia di giovani studenti cui ha fatto da preziosa guida nelle visite al Campo di Mauthausen.
Per approfondire:
De Lisi, Nessuno mai ci chiese. La vita del partigiano Armando Gasiani deportato a Mauthausen, Nuova dimensione, Portogruaro, 2008;
A. Gasiani, Finché avrò voce. Una storia autobiografica curata da Milena Bandieri, Associazione intercomunale Terred'acqua, Anzola dell’Emilia, 2001;
Sito web: http://www.lageredeportazione.org/testimoni.../pagina82.html.
fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti