26 gennaio 2019: posata la pietra d’inciampo in memoria di Pietro Bastanzetti

Nato a Vittorio Veneto il 19 agosto 1901, durante l’infanzia si trasferisce a Milano con la famiglia. Ha solo dodici anni quando inizia a lavorare, frequentando al contempo le scuole serali, arrivando negli anni a ricoprire l’incarico di caporeparto presso la Motomeccanica di via Oglio. Nel ’34 si sposa e si stabilisce a Saronno (VA).

26 gennaio 2019: posata la pietra d’inciampo in memoria di Pietro Bastanzetti

Pietro Bastanzetti non aderisce mai al Partito Fascista, e alla caduta del regime il 25 luglio 1943 festeggia, sperando in un ritorno alla democrazia, ma si rivelerà, come sappiamo, speranza vana. Viene eletto nel consiglio di fabbrica, partecipando in prima persona all’organizzazione dei grandi scioperi del ’43 e del ’44, pur consapevole che ciò significa entrare in clandestinità e correre un grosso pericolo.

Quel pericolo si materializza il 17 marzo ’44, quando Pietro viene arrestato e rinchiuso a San Vittore, il tutto all’insaputa della moglie, che solo dopo giorni riuscirà ad avere sue notizie.

Trasferito a Bergamo, da qui è avviato il 5 aprile a Mauthausen e dopo il periodo di quarantena è assegnato al sottocampo di Gusen I. Nel lager austriaco, la sua strenua resistenza è annientata in soli due mesi di lavoro presso la fabbrica di aerei Messerschmitt: muore il 2 giugno 1944

In occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria, il 26 gennaio 2019 a Saronno gli è dedicata la pietra d’inciampo visibile in foto.

 

Per approfondire:

L’ultima lettera di Pietro Bastanzetti ai figli: https://youtu.be/qbXx0k-ndmo;

G. Restelli (a cura di), Viaggio in un mondo fuori dal mondo. Dachau, Ebensee, Hartheim, Gusen, Mauthausen, 2006;

G. Di Benedetto, Y. Massetti (a cura di), Ultima fermata: Mauthausen. Le voci che cantano nel vento, Polesana, Bresso, 2004.

fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti