Molise, mio amato... Vota oggi, te ne pentirai domani?

Molise, mio amato... Vota oggi, te ne pentirai domani?

Ci ritroviamo ancora una volta, a fare i conti con una consultazione elettorale (regionale) che ha avallato, a suon di voti, lo sfacelo di un'amministrazione uscente, riconfermando per giunta i medesimi autori (ad eccezione del Presidente).

Cambia la faccia, ma la (in)consistenza è la stessa, se non peggio, condannando i molisani a "godere" dell'ulteriore disfacimento di questa povera e disgraziata regione. I molisani hanno volutamente scelto di ri-consegnare l'amata terra nelle mani dei "verdugos", come se volessero lanciare loro una sfida del tipo: fateci vedere fino a che punto siete in grado di fare "male" e fino a che punto "ci piace subire"!

 

La domanda nasce spontanea (avrebbe detto Lubrano): perché questo incontestabile "successo" (centrodestra 62,3%, centrosinistra 36,2%)?

 

Analizzando la storia politica del Paese, l'Italia risulta preferire una visione più conservatrice e una maggiore stabilità politica, poco propensa a cambiamenti radicali, mentre è più favorevole all'adozione di misure volte a mantenere lo stato quo politico ed economico corrente. Gran parte dell'elettorato apprezza la "promessa" di una gestione fiscalmente conservatrice, con annessi "tagli alle tasse", che viene offerta dai partiti di destra.

 

Cosa ha influito in Molise sulla scelta di voler riconfermata una dirigenza (politica) che ha chiaramente ed oggettivamente danneggiato la regione?

 

Perché il Molise non è in grado di liberarsi della classe politica inadeguata, vecchia e molto poco trasparente? Alcuni potrebbero fare appello a motivazioni puramente personali, come la fedeltà allo schieramento politico o al leader, che con il suo carisma riesce a trascinarsi dietro un seguito plagiato dalla sua dialettica. Altri ancora potrebbero essere stati convinti dai vecchi volponi della politica, capaci di presentarsi come abili portatori di soluzioni ai problemi che interessano la regione, anche se poi in realtà essi stessi hanno contribuito ed aggravato la situazione.

 

Potrebbe darsi che parte dell'elettorato molisano sia mal informato sulle attività dei politici o potrebbe essere influenzato da una forte polarizzazione politica che li ha spinti a votare per la coalizione di centro destra con Roberti come presidente della regione, senza prendere in considerazione le sue azioni o la sua storia. È indubbio che la mancanza di partecipazione attiva del cittadino medio nell'attività politica porti a scegliere una classe politica inadeguata.

 

Non dimentichiamo infine l'attenzione di alcuni individui "influenti" che hanno interessi finanziari o di potere legati alla classe politica in carica (lobby, industrie, imprenditori, cliniche private...).

 

Ma è necessario ricordare che la corruzione e la delinquenza non sono mai giustificabili, anzi, sono sempre dannose per la società e le istituzioni democratiche. Ciò evidenzia l'importanza dell'educazione civica e dell'informazione accurata sulla politica e sul comportamento dei politici. Educare alla legalità sin da giovani è fondamentale nella lotta contro comportamenti illeciti, ma è altrettanto importante che ci siano adeguati controlli, sanzioni e processi legali per prevenire e punire la corruzione e il malaffare da parte dei politici.

 

Il cambiamento è auspicabile?

 

Bisogna tenere presente che le elezioni non sempre riflettono il vero volere del popolo, ma possono essere influenzate da una vasta gamma di fattori, come la disaffezione politica, la demotivazione degli elettori, il disinteresse per la politica e l'astensionismo alle elezioni. Per cui, ciò che diviene necessario è la partecipazione attiva dei cittadini nella politica e nel dibattito pubblico, essere critici e informati sul comportamento dei politici, seguire il loro operato prima di votare e cercare di dare un'opportunità ai nuovi leader e alle alternative politiche. Inoltre, i cittadini devono esercitare il proprio diritto di voto in modo consapevole, valutando attentamente i risultati e le azioni dei politici, anche locali, prima di prendere una decisione.

 

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