Non siete più credibili la politica ha distrutto la figura del testimone di giustizia 

LA PAROLA AL TESTIMONE DI GIUSTIZIA. «La politica, anche questa volta, non parla di lotta alle mafie. Resta la delusione verso chi, per anni, si è riempito la bocca di essere paladino dell’antimafia. Per un solo scopo: fare carriera.»

Non siete più credibili la politica ha distrutto la figura del testimone di giustizia 

Chi scrive è un testimone di giustizia che da circa 12 anni ha visto tanti governi, dalla sinistra alla destra. E ha visto anche nascere il Movimento 5Stelle, quel movimento che era formato da persone che mai volevano essere chiamati onorevoli e che erano nelle piazze a gridare insieme a noi testimoni di giustizia.

Ma una volta al potere, una volta che questi signori sono diventati parte di un governo, ricoprendo anche incarichi da Ministro e sottosegretari, questi uomini e donne del movimento sono cambiati.

Le promesse fatte sono svanite nel nulla e più di qualcuno non ha nemmeno più risposto ai testimoni di giustizia. Testimoni di giustizia troppo spesso usati in campagne elettorali o per spot politici. Mai nessun politico ha veramente avuto la volontà di intervenire sul sistema protezione sul trattamento riservato ai testimoni di giustizia, tanto che per decenni molti testimoni si sono dovuti recare in piazza del Viminale per manifestare pacificamente tutta l’indignazione per una politica, che per anni di lotta alle mafie, non ha fatto altro che essere indifferente. E questo lo ribadisce anche il Procuratore Gratteri.

Anche in questa tornata elettorale c’è chi, tristemente, cerca il testimone di giustizia di turno per supportare una campagna elettorale. Quasi come se avere al proprio fianco un testimone di giustizia sia sinonimo di appartenenza a chi lotta contro le mafie e l’illegalità. Una sorte di brand da promuovere durante la campagna elettorale.

In molti si definiscono diversi da chi ha già governato, affermando il principio del non essere della casta di volersi impegnare affinchè i Palazzi del Potere diventino dei cristalli di vetro. Ma l’epoca delle scatolette di tonno è già stata vista e abbiamo provato sulla nostra pelle le illusioni di chi per il potere farebbe di tutto.

Un nome su tutti è quello dell’attuale Ministro degli Esteri Di Maio, un personaggio che ha più di tutti illuso i testimoni di giustizia. Un capo politico che ha avuto anche come presidente della commissione centrale un suo ex fedelissimo onorevole Crimi, ma anche quella stagione dove a presiedere la commissione Centrale ex art. 10 presso il Ministero dell’Interno è stato un politico del movimento 5 stelle è da ricordare come una stagione devastante per i testimoni di giustizia.

Nulla è cambiato con il sottosegretario Molteni (in quota Lega), il quale ha inasprito ancora di più il confronto tra i testimoni di giustizia e il Viminale. Un politico distratto sui temi di lotta alle mafie, un politico che ha messo in campo una sorte di azioni punitive nei confronti dei testimoni di giustizia, dando campo libero ad un servizio Centrale di protezione il quale senza alcuna direttiva politica attua a discrezione le norme dando sempre filo da torcere ai testimoni e troppo spesso negando diritti sancitI da una legge che, anche se modificata, non viene mai applicata.

Il risultato è che la vita dei testimoni di giustizia e dei familiari resta un inferno.

Da anni affermo che vi è un messaggio univoco affinchè giunga un messaggio diretto ai cittadini. Denunciare è una cosa che non bisogna fare. Chi denuncia vivrà l’inferno ed una volta usato dalla magistratura resterà solo ed abbandonato alla vendetta delle mafie.

Anche la commissione parlamentare Antimafia con presidente il sen. Morra ha fallito. Centinaia di audizioni di testimoni e denuncianti senza concludere nulla. Qualcuno ha sostenuto che la stessa commissione non ha potere.

Ed allora a cosa serve spendere soldi e perdere tempo in audizioni che poi non portano a nulla?

Anche una testimone di giustizia eletta in quota 5Stelle si è arresa dinanzi alla indifferenza di chi non ha mosso un solo dito a tutela dei testimoni di giustizia e di conseguenza alla lotte alle mafie.

Dopo cinque anni nulla è cambiato. E c’è chi ancora oggi promette che una volta eletti tutto sarà diverso. Oggi posso ribadire ciò che più volte ho affermato, anche pubblicamente. La classe politica attuale e chi si aggrega al carrozzone politico non è più credibile e non saranno le parole o le promesse a cambiare un concetto, purtroppo, già più volte dimostrato: per i testimoni di giustizia non ci sarà mai la giusta attenzione.

In una Nazione in cui non si vuole sentire la verità non si potrà mai valorizzare e difendere chi ha denunciato dicendo la verità e facendo condannare mafiosi e collusi.

 

 

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