PREMIO NAZIONALE LEA GAROFALO: un successo per la prima giornata

STUDENTI PROTAGONISTI. Al «Pertini-Santoni» di Crotone si è svolta la prima giornata del Premio Nazionale Lea Garofalo: presenti all'evento Paolo De Chiara (presidente Dioghenes Aps), Marisa Garofalo (presidente della giuria del Premio), Massimiliano Travaglini (coordinatore Agende Rosse di Chieti) e Catia Silva (testimone processo Aemilia),

PREMIO NAZIONALE LEA GAROFALO: un successo per la prima giornata
L'aula magna del «Pertini-Santoni» di Crotone

E' ufficialmente iniziato il PREMIO NAZIONALE LEA GAROFALO. L'incontro con gli studenti del "Pertini-Santoni" di Crotone ha ufficialmente aperto la programmazione ufficiale della manifestazione organizzata da Dioghenes APS per tenere viva la memoria di una FIMMINA CALABRESE, massacrata nel 2009 dalla 'ndrangheta.

TREDICI ANNI DOPO. «L'evento vuole ricordare una donna straordinaria che ha dato la vita per la liberta di sua figlia Denise. Un esempio di tenacia, di coraggio. Lea Garofalo ci ha fatto comprendere che è possibile sconfiggere le mafie disseminate sul territorio nazionale».

L'evento ha visto la partecipazione di quasi 200 studenti, concentrati ad ascoltare le testimonianze dei presenti. 

I ragazzi del "Pertini-Santoni" ha illustrato i loro straordinari lavori, preparati per la partecipazione al bando nazionale istituto all'interno del Premio dedicato a Lea Garofalo.

Nel corso del convegno sono state affrontate diverse tematiche: dall'occupazione delle mafie alla questione economica, dal problema che riguarda la politica alle colllusioni e connivenze. 

«Ai ragazzi bisogna parlare chiaro. E bisogna comprendere che è fondamentale vincerla questa battaglia di civiltà».

 

 

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OMICIDIO LEA GAROFALO. Il suo assassino è ritornato per quattro ore in paese, a Pagliarelle (Crotone). Ufficialmente per fare visita a sua madre "moribonda". La donna, Piera Bongera, solo qualche giorno prima è stata vista arzilla e serena in un supermercato. Cosa hanno in mente questi criminali? Perchè sul territorio è rientrato anche il cugino Vito Cosco, implicato nella strage di Rozzano? Per l'avvocato Guarnera: «Hanno preparato l'ambiente per dare un segnale allo stesso ambiente».

 

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