Alla mia madre Terra

Alla mia madre Terra

Un'altra sera dietro le sbarre.

L'aria fresca si fa sentire sulla pelle e sulla pelle i segni della mascherina e le mani presentano piccole escoriazioni dovute all'uso continuo di guanti a cui non erano abituate.
Tiro indietro i capelli malconci per colpa di giornate trasandate e mi faccio quasi schifo a vedermi ridotto come sono senza più un briciolo di speranza per questa mattanza fatta di divieti e restrizioni.

Sorrido nell'ombra di un vetro di finestra aperta sul giardino.

Sorrido a questi giorni spesi male...

Rintanato in casa a scontare la pena. Colpevole d'aver dimenticato tutti quei santi giorni passati a calpestare la Terra prendendola a calci...umiliandola continuamente...

Seviziandola con quelle carezze che pretendono alla fine sempre qualcosa in cambio.

E mi sono preso tutto...

Ho scavato per estrarre tesori per sentirmi forte... Ho deforestato per costruire isole di cemento dove sentirmi grande.

Ho costruito strade dove prima la campagna ci teneva dentro nutrendo quella nostra fame che ci stava ammazzando. Ho eretto palazzi per sentirmi più in alto di Dio e sono caduto a terra sulla Terra respirando polveri inquinanti emesse da quei motori che ho guidato per anni e mi sono sentito sporco ed umiliato e ho messo l'acqua del mare tra le mani portandole al viso per lavarmi ma l'acqua del mare mi ha restituito olio nero che profuma di odio e di guerre e di sfruttamento.

Mi sono rialzato e sono tornato a casa dietro queste sbarre che sto meritando per il male che ho fatto alla mia Terra...

Alla Mia Madre Terra...

Nanni