La repressione moderna

La repressione moderna
Foto di Gerd Altmann da Pixabay


 

Assistiamo a continui episodi repressivi, specie a livello delle università, non solo in Italia, perché si protesta contro il genocidio dei palestinesi. 

Chi ci governa non ha il consenso popolare sulla linea politica, in particolare dell'appoggio dato a Netianau, ed ecco che si passa alle maniere forti.

La democrazia si sta spegnendo progressivamente da molti anni in occidente. Segnale importante, oltre a questi ultimi episodi di intolleranza del dissenso, è stato rappresentato dall'assalto al Congresso USA del 2021 ed ora dalla candidatura e probabile vittoria alla presidenza americana di chi ispirò quell'assalto.

Perché si destruttura la democrazia? Perché non é più utile al ciclo economico neoliberista.

Nel primo dopoguerra il sistema economico fu salvato da Keynes, dopo la crisi del 1929, che concepì lo Stato come elemento intermedio per stimolare produzione e consumo. In pratica favorì la distribuzione delka ricchezza per permettere di far assorbire dal mercato i beni prodotti. 

Keynes in questo modo salvò il capitalismo in crisi dopo il 1929, approfittando anche della ricostruzione post bellica. Queste scelte di distribuzione della ricchezza implicavano una organizzazione più democratica della società. 

Dopo la crisi petrolifera del 1973 si é avuto il progressivo abbandono del keynesismo per abbracciare il pensiero neoliberale della scuola di Chicago. In pratica si liberalizzò il movimento dei capitali che andarono a cercare siti produttivi a più basso costo di manodopera e materie prime e si finanziarizzarono i processi economici producendo denaro dal denaro. In quest'ottica non è più necessario distribuire ricchezza, che viene sempre più concentrata in poche mani e, quindi, non serve più la democrazia che progressivamente viene destrutturata. 

Nell'imminenza di un potenziale conflitto devastante occorre dare un ulteriore stretta alle libertà democratiche.

Il combinato disposto del controllo economico, comunicativo e politico, tende sempre più a manifestarsi in senso oligarchico. 

Nell'assenza di un pensiero politico organico alternativo al pensiero unico, ci avviamo verso una tragedia immane dove si comincia a ventilare la possibilità concreta dell'utilizzo dell'atomica. 

La pazzia umana, capeggiata da queste classi dirigenti, sarà capace di tutto.

L.P.