La schifosa camorra ha sempre ucciso donne e bambini

Di 'onore' non ha nulla. A troppi conviene pensare che i camorristi si uccidono tra di loro.

La schifosa camorra ha sempre ucciso donne e bambini

La Nuova Camorra Organizzata (conosciuta anche con l'acronimo N.C.O.) era un'organizzazione criminale di stampo mafioso creata da Raffaele Cutolo negli anni settanta del XX secolo in Campania.

Si ingrandì enormemente agli inizi degli anni ottanta coinvolgendo gli altri clan della Camorra in sanguinose guerre.

Nonostante la sua breve vita, fu considerata una delle mafie italiane più potenti.

Dopo 40 anni vogliamo ricordare uno dei tanti omicidi di un innocente. Un bambino che non aveva colpe, non era un camorrista. E' stato barbaramente ucciso dai killer della camorra ad Ottaviano - scenario di stragi ed omertà - che tanto piaceva ai cutoliani e a quel suo boss chiamato 'O professore.

Solo tre anni. Li avrebbe compiuti a maggio, ma la barbara "legge" della vendetta camorristica non risparmia la vita nemmeno ai bambini.

Il suo nome è Silvio Iervolino, nipotino di un pregiudicato già sorvegliato speciale e noto come affiliato all’organizzazione criminale di Raffaele Cutolo, un elemento marginale coinvolto nella gestione del business di camorra. Il piccolo Silvio è stato trapassato dagli stessi proiettili che hanno gravemente ferito Prisco durante un agguato di clan avversari.

2 Gennaio 1984 - Ottaviano (NA). Ucciso Silvio Iervolino, bambino di due anni e mezzo, colpito alla testa da proiettili diretti allo zio con cui stava giocando.

“Tre anni li avrebbe compiuti a maggio, ma la barbara legge della vendetta camorristica non risparmia la vita nemmeno ai bambini. Silvio Iervolino, due anni e mezzo, nipotino di un pregiudicato proposto per la sorveglianza speciale e noto come affiliato all’organizzazione criminale di Raffaele Cutolo, è stato trapassato dagli stessi proiettili che hanno gravemente ferito lo zio durante un agguato di clan avversari.”

Fonte: Dal libro 'I boss della camorra di Bruno De Stefano'

 

Articolo 3 gennaio 1984, da archiviostorico.unita.it  

Gli assassini volevano colpire lo zio. Agguato della camorra a Ottaviano, ucciso un bambino di due anni

di Maddalena Tulanti.

La vittima designata, un esponente cutoliano, è gravemente ferita – Il piccolo morto sul colpo sotto il fuoco dei killer

Tre anni li avrebbe compiuti a maggio, ma la barbara legge della vendetta camorristica non risparmia la vita nemmeno ai bambini. Silvio Iervolino, due anni e mezzo, nipotino di un pregiudicato proposto per la sorveglianza speciale e noto come affiliato all’organizzazione criminale di Raffaele Cutolo, è stato trapassato dagli stessi proiettili che hanno gravemente ferito lo zio durante un agguato di clan avversari.

Succedeva ad Ottaviano, terra del boss defunto Raffaele Cutolo capo della Nuova Camorra Organizzata 

I fatti: Ottaviano ore 16 Il piccolino Silvio giocava con lo zio, Salvatore Prisco, 30 anni, pluripregiudicato sul sedile della vettura una A112 parcheggiata di fronte alla salumeria del nonno, Raffaele Prisco. Improvvisamente è sbucata da una strada laterale una vettura, di grossa cilindrata con a bordo presumibilmente due uomini e con armi puntate, pistole di grosso calibro pronte a fare fuoco, un raid dove i killer scaricarono contro il piccolo e contro suo zio una pioggia di proiettili di grasso calibro.

Prisco fu' colpito alla coscia, al fianco e al braccio sinistro ed è, secondo i sanitari dell’ospedale S. Leonardo di Castellammare, dove venne trasportato, in imminente pericolo di vita ma si salvò per Il piccolo Silvio, invece non ci fu' scampo è rimase ucciso sul colpo, raggiunto da alcuni proiettili che colpirono il fanciullo alla testa. 

Il piccolo Silvio amava molto quello zio, cui spesso, quando poteva, lo portava fuori in macchina per le campagne di Ottaviano e non sapremo mai se lo zio usasse il piccolo quale scudo proprio per evitare di essere colpito a morte, visto che dopo l'uccisione di altri elementi pregiudicati vicino allo stesso, il Prisco aveva deciso di lasciare Ottaviano per poi farci rientro dopo alcuni anni.

La famiglia Iervolino è come si dice in gergo “pulita”. Il padre del bambino, Umberto. 29 anni, è proprietario di un deposito di materiale elettrico e non ha mai avuto a che vedere con la giustizia né con i cutolinani ma chi era Salvatore Prisco?

Noto come «O’ zuppariello», perché poliomelitico ad entrambe le gambe, non è considerato dalle forze dell’ordine un «pesce grosso» dell’organizzazione della NCO.

Dunque sarebbero avvalorate le ipotesi secondo le quali gli avversari di Cutolo, puntando a sbaragliare l’organizzazione avversaria, una rappresaglia cin il fine di eliminare tutti gli affiliati di Cutolo anche i più innocui. Salvatore Prisco, era tornato a Ottaviano solo a settembre, dopo una lunga assenza si era rifugiato in Emilia Romagna.

Forse già conosceva già la condanna ma non credeva che la sua camorra potesse fare fuoco anche in presenza di un bambino di nemmeno tre anni.

La camorra che da anni si vanta di avere un codice di onore che non permette l'uccisione di donne e bambini è solo uno dei tanti schifosi e miserabili slogan criminali di chi per decenni ha ucciso innocenti e distrutto intere generazioni.