Quando verrà riposizionata la panchina dedicata a Lea?

L'AZIONE DEI FARABUTTI. E' passato quasi un anno dalla azione delinquenziale di alcuni soggetti "anonimi". Della panchina dedicata alla donna coraggio calabrese è rimasto solo lo scheletro.

Quando verrà riposizionata la panchina dedicata a Lea?
Foto Francesco Rizza

A Petilia Policastro è stata distrutta la panchina rossa dedicata a Lea Garofalo. L'episodio ha anticipato di qualche mese il rientro sul territorio di Carlo Cosco, il mafioso condannato per la morte della donna a Milano nel 2009

In questo modo si comportano i vigliacchi. Agiscono di notte, nelle tenebre. Anche nell'indifferenza generale. La panchina rossa è stata distrutta. Ma l'esempio di questa donna che si è ribellata alla schifosa mafia calabrese non potrà mai essere cancellato

Sono passati diversi mesi (troppi per la verità) dall'atto criminoso. E lo scheletro testimonia il degrado di una cultura (ovviamente non ci riferiamo alla intera comunità di Petilia) che ha come unico obiettivo la distruzione. Hanno bruciato un corpo (riducendolo in 2.812 frammenti ossei) e, non contenti, hanno preso di mira un simbolo

La vostra azione è sterile, come le vostre menti bacate.

Ora, però, chiediamo all'amministrazione locale di riposizionare una nuova panchina. Il messaggio sgradevole non deve passare. Le Istituzioni e le persone perbene sono più forti di questi delinquentelli da quattro soldi

L'ergastolano, lo ripetiamo, è già rientrato sul suo territorio. Con una scusa banale e totalmente creata ad arte. Qualcuno della sua famiglia sta già diffondendo la voce di un suo nuovo rientro - attraverso un permesso di poche ore - nei prossimi mesi. 

In questo strano Paese così si combattono le mafie? 

E questa volta sarà utilizzata sempre la madre per il nuovo permesso?

 

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OMICIDIO LEA GAROFALO. Il suo assassino è ritornato per quattro ore in paese, a Pagliarelle (Crotone). Ufficialmente per fare visita a sua madre "moribonda". La donna, Piera Bongera, solo qualche giorno prima è stata vista arzilla e serena in un supermercato. Cosa hanno in mente questi criminali? Perchè sul territorio è rientrato anche il cugino Vito Cosco, implicato nella strage di Rozzano? Per l'avvocato Guarnera: «Hanno preparato l'ambiente per dare un segnale allo stesso ambiente».

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