Warhol a Roma

La mostra, aperta al pubblico da sabato 21 ottobre sino al 17 marzo 2024 al Museo Storico della Fanteria in piazza Santa Croce in Gerusalemme 9 a Roma, ospita oltre 250 opere provenienti da collezioni private e realizzate dallo stesso Warhol, rappresentative delle sue passioni e del suo percorso professionale, artistico e umano.

Warhol a Roma

Bonito Oliva: “Warhol è il Raffaello della società di massa americana”

Red Ronnie: “Collezione unica delle copertine del re della Pop Art”

 

Penso che Warhol sia il Raffaello della società di massa americana che ha dato classicità all’oggetto di costume, lo ha spostato dalla sua vita effimera a uno spazio di immortalità. Questa mostra è definitiva. È articolata per documentare come Warhol ha utilizzato tutti i mezzi possibili, come la fotografia, la scultura, la musica. Quindi è un artista poliedrico, che ha formalizzato l’oggetto quotidiano in modo che resti nella storia, e lo normalizza così che duri nel tempo. Nelle opere esposte c’è uno sguardo che sembra rivolto all’effimero, invece è uno sguardo che va a bersaglio, che definisce e storicizza. E sono documentati anche i vari passaggi nel tempo dell’opera di Warhol, che ha una grandezza e una durata che credo pochi artisti abbiano avuto”. La dichiarazione di Achille Bonito Oliva, curatore della mostra Andy Warhol - Universo Warhol prodotta da Navigare srl, durante la presentazione alla stampa di questa mattina, racchiude l’intera essenza dell’esposizione dedicata al re della Pop Art.  

 

La mostra, aperta al pubblico da sabato 21 ottobre sino al 17 marzo 2024 al Museo Storico della Fanteria in piazza Santa Croce in Gerusalemme 9 a Roma, ospita oltre 250 opere provenienti da collezioni private e realizzate dallo stesso Warhol, rappresentative delle sue passioni e del suo percorso professionale, artistico e umano.

 

Oltre alle più note e iconiche serigrafie e litografie, con i volti di Marilyn Monroe e Mao, e quelle della Campbell’s, l’esposizione presenta una imperdibile galleria, curata da Red Ronnie, di tutti i 60 LP per i quali Warhol ha realizzato le copertine, mantenendo uno stretto legame con il mondo musicale internazionale per tutto l’arco della sua vita.

Questa mostra accoglie la più ampia esposizione delle copertine realizzate da Warhol, molte in copie esclusive che difficilmente si potranno rivedere perché giungono da collezioni private”.

 

Spiccano, tra le tante, quella di Sticky Fingers dei Rolling Stones e quella dell’album debutto dei Velvet Underground & Nico, con la banana sbucciabile, ma anche quelle degli album di Loredana Bertè.  Del disco dei Velvet Underground, Warhol fu anche produttore, e ospitò nel suo laboratorio Silver Factory le prove della band di Lou Reed. Della stravagante e luccicante Factory di Manhattan l’esposizione romana propone una riproduzione in scala reale.

 

Della produzione artistica warholiana meno nota al grande pubblico, si segnala la serie dedicata alle amate favole di Hans Christian Andersen, il Gold Book (1957), libro d’artista dalle pagine dorate contenente 20 litografie offset con illustrazioni per il Natale, molto amato da Andy, e 24 ceramiche Rosenthal bianche, dipinte in color oro, firmate da Warhol.

       

Ampio lo spazio dedicato anche alla passione di Andy Warhol per la fotografia e a quella dell’attività editoriale con la fondazione della rivista Interview, di cui realizzava le copertine dedicate a personaggi famosi e le interviste.

La mostra propone una galleria di circa 20 copertine in cui si segnalano, tra gli altri, i volti di Dustin Hoffman, Anjelica Huston, Marilyn Monroe, Rachel Welch e una splendida Florinda Bolkan. La serie Ladies and Gentlemen (1975), con 10 ritratti serigrafici e 20 acetati fotografici esposti in mostra, porta alla luce le drag queen e i travestiti notturni del Gilded Grape, anziché le consuete celebrità.

 

Al rapporto di Warhol con il cinema si riferiscono, invece, il video del film sperimentale muto e in b/n Empire, diretto nel 1965, undici fotografie promozionali in tiratura originale del docu-film Trash – I rifiuti di New York (1970), con la regia di Paul Morrissey e prodotto da Warhol e altri manifesti cinematografici.

 

Per approfondire la conoscenza della intensa vita e attività di Warhol, la mostra propone anche l’ultima uscita editoriale a lui dedicata da Giovanna Strano, il romanzo tra thriller e giallo, Ho ucciso Andy Warhol di recente uscita per Massimo Soncini editore e che sarà presentato al pubblico nel mese di novembre.

 

Andy Warhol - Universo Warhol, è prodotta con la partecipazione di AICS Comitato provinciale di Roma, Difesa Servizi, Art Book Web, e con il patrocinio di Città di Roma.