Esultano le Mamme di Venafro: «Il Tar Molise ci ha dato ragione». Ma resta l'immobilismo colpevole della politica

Ambiente in Molise: nemmeno la propaganda elettorale. Negli ultimi anni la questione ambientale non è stata mai affrontata. La problematica esiste. Ma si fa finta di nulla. Come su molte altre cose. La gente continua ad ammalarsi, a morire. Ma nessuno se ne fotte.

Esultano le Mamme di Venafro: «Il Tar Molise ci ha dato ragione». Ma resta l'immobilismo colpevole della politica

«Nel 2019, la nostra Associazione unitamente con WWF Molise impugnò il Piano Regionale per la Qualità dell’Aria molisano (PRIAMO). A distanza di quattro anni, il TAR Molise ci dà ragione: le nostre preoccupazioni sull’inefficacia del piano varato dalla Regione Molise erano fondate.»

Una vera vittoria. Ottenuta con tenacia da parte delle Mamme per la Salute e l'Ambiente di Venafro, donne combattive che vivono nella provincia di Isernia. In Molise, nella Regione dormiente con una classe dirigente indegna. Negli ultimi anni la questione ambientale non è stata mai affrontata. La problematica esiste. Ma si fa finta di nulla. Come su molte altre cose. 

La gente continua ad ammalarsi, a morire. Ma nessuno se ne fotte.

Anche questa ultima importante notizia - ripresa freddamente dagli organi di informazione locali - non ha aperto nessun dibattito. Nessun approfondimento. Come sempre, in Molise (ma non solo) funziona così. La politica, rappresentata dai personaggi indegni (che tutti conoscono e tutti continuano a votare), non si interessa. Non ne parla.

L'informazione molisana, svogliatamente, la riprende pure la notizia. Al massimo per uno o, con un certo sforzo, per due giorni. Ci sono altre cazzate da sottoporre ai pochi lettori. Gli stessi che poi diventano e-lettori. E che (continuamente) votano a cazzo. Senza vergogna. Lo fanno per motivi molto semplici. La verità è una soltanto: a pochi interessano le sorti della propria terra e del proprio futuro. I fatti sentenziano molto bene questo concetto.  

Ne riparleremo il prossimo 27 giugno. Molti inetti di oggi (che se ne stracatafottono delle sorti di questa piccola Regione, indipendentemente dai loro spot e slogan elettorali) saranno gli eletti di domani. 

Nell'esercito dei candidati troviamo di tutto. E purtroppo di più. 

La scritta che vedete nella foto in alto è stata scattata (archivio WordNews) nel sottopassaggio della stazione di Venafro (Is). Ovviamente è stata prontamente cancellata.

«Il 30 maggio scorso - spiegano le Mamme di Venafro -  il Tar Molise, con la sentenza n. 175/2023, accogliendo il ricorso proposto il 28.03.2019 dalle Associazioni "Mamme per la salute e l'ambiente ODV" di Venafro e "WWF OA Molise”, ha annullato il P.R.I.A.M.O. (Piano Regionale Integrato sulla qualità dell'aria del Molise), relativamente all'area di superamento individuata nel territorio del Comune di Venafro. Il piano, secondo i giudici amministrativi, non poteva, infatti, limitarsi a tracciare delle generiche linee di azione. Per questo, la Regione Molise "dovrà integrare il Piano dotandolo delle misure necessarie ad agire con efficacia sulle principali sorgenti di emissione aventi influenza sulla detta area."

E nessuno, in questi giorni (a pochi giorni dal voto), nessuno dei candidati si esprime chiaramente. Forse è chiedere troppo, visto il grado culturale di molti di loro. Ma una parola netta non è mai stata utilizzata. 

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«A seguito della pronuncia del TAR, la Regione Molise dovrà eseguire gli studi necessari a individuare le fonti dell'inquinamento, adottare le misure più efficaci per ridurlo o annullarlo, indicare per ciascuna misura le fasi di attuazione, i soggetti responsabili, i meccanismi di controllo, le risorse destinate all'attuazione stessa.»

Ma il Registro dei Tumori che fine ha fatto in questa Regione? Non bisogna mai fare questa domanda. Perchè poi dobbiamo registrare le risposte (le cazzate) degli intelligentoni di turno. "Il Registro c'è", dicono. Purtroppo con i dati di dieci anni fa.

"Ci pisciano addosso e ci dicono che piove", diceva qualcuno. 

«La situazione dell’area venafrana è talmente grave da risultare palese anche sulla base dei dati ambientali già disponibili e resi pubblici dal sito della stessa Regione Molise. Le nostre istituzioni non possono più esimersi dall’adottare misure urgenti a tutela della salute e dell’ambiente: chiediamo l’applicazione del principio di prevenzione primaria, con una immediata moratoria all’insediamento nella Valle del Volturno di ogni nuova fonte di emissione e immissione di qualsivoglia inquinante. In una situazione tanto preoccupante, non è possibile nemmeno ipotizzare nuovi contributi emissivi a danno del territorio. Se le nostre amministrazioni non hanno la forza di opporsi ai potentati industriali che avrebbero interesse alla costruzione di nuovi impianti, che si affidino ai cittadini, attraverso lo strumento della consultazione pubblica.»

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Nel silenzio generale abbiamo ancora qualche voce dissonante. Chiara, forte e netta. Le deleghe in bianco devono terminare.

Le Mamme di Venafro lo hanno dimostrato. I cittadini (gli e-lettori, che poco leggono e poco se ne fottono) devono svegliarsi e scendere in piazza. Per protestare, per chiedere, per ottenere. Per pretendere. In questi anni è successo solo poche volte. E in quei cortei si è registrata anche la presenza di alcuni indegni che hanno fatto danni o che non hanno preso posizione. Diversi di loro non gestiscono più la cosa pubblica (esiliati in altre Regioni) ma molti altri poggiano ancora i loro mosci deretani sulle poltrone profumate e "onerose" delle Istituzioni regionali.

«Questa vicenda, che ha visto le Associazioni farsi una volta ancora carico da sole di un onere che sarebbe spettato ad altri dimostra come la popolazione era e resta drammaticamente sola nella propria battaglia per l’ambiente. Denunciare l’assenza di chi cerca i vantaggi derivanti dall’amministrare la cosa pubblica ma appare riottoso nel tutelare l’interesse pubblico, a partire dal diritto dei cittadini alla salute, non vuol dire entrare nel gioco delle fazioni e degli schieramenti, bensì interessarsi del bene comune, facendo, quindi, politica nel senso più alto e nobile del termine. Un’azione come quella di ricorrere contro un provvedimento regionale può essere molto onerosa per un’associazione come la nostra, fatta di liberi cittadini, privi di grandi mezzi. Ringraziamo, per questo, l’avv. Giuseppina Negro e l’avv. Roberto Giammaria che con grande professionalità , tenacia e disponibilità ci hanno rappresentate nel giudizio.»

Viva la libertà. Ma per essere liberi bisogna avere una coscienza. Qualcuno (molti), in Molise, aspetta il proprio turno. Ma non vi fa schifo continuare a votare esseri schifosi?

 

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