Guardia alta, in Abruzzo due operazioni contro estremisti neonazisti

A distanza di pochi giorni per due volte le forze dell’ordine hanno smantellato reti di estremisti neri. Il terrorismo suprematista è di casa nella regione adriatica. Costituito Osservatorio contro neofascismo e neonazismo.

Guardia alta, in Abruzzo due operazioni contro estremisti neonazisti
fonte: pagina facebook Patria Indipendente

Un gruppo di avvocati «a disposizione dei cittadini che vorranno segnalare situazioni, episodi, comportamenti a rischio di propaganda e incitamento alla violenza di stampo fascista e nazista, e indirizzarli e assisterli per l’eventuale denuncia alle forze dell’ordine». Un Osservatorio contro neofascismo e neonazismo lanciato da Teresa Nannarone, responsabile delle «politiche di contrasto alle mafie e ai neofascismi», e Michele Fina, segretario regionale, del Partito Democratico Abruzzese che chiunque può contattare scrivendo a osservatorioneofascismi@pd-abruzzo.it .

Il fascismo non appartiene al passato, ammonisce Nannarone, «ha tutte le caratteristiche per tornare a insidiare, con il portato di propaganda e violenza, le nostre comunità, adattandosi ai nuovi contesti storici e culturali» e questo obbliga a «tenere sempre alta la guardia, ed essere pronti a forme di battaglia, individuazione, contrasto che siano all’altezza». L’Osservatorio contro neofascismo e neonazismo è stato lanciato dopo che in pochi giorni, ad inizio giugno, l’Abruzzo è stato direttamente coinvolto «in importanti operazioni di polizia che hanno smantellato reti di estremisti che utilizzavano i social network per azioni di propaganda neofascista e neonazista».

Dopo il precedente del 2014 e la prima operazione contro il movimento neofascista «Ultima Legione» - che abbiamo raccontato e documentato lo scorso 17 giugno https://www.wordnews.it/suprematisti-e-neofascisti-si-armano-anche-in-italia - una maxi operazione dai risvolti ancora più inquietanti ha pesantemente coinvolto l’Abruzzo. «Ordine Ario Romano» il nome del network smantellato dalle forze dell’ordine che propagandava odio antisemita, idee neonaziste (tra le indagate anche «Miss Hitler», avendo vinto l’omonimo concorso indetto su Vk e che si è tatuata un’enorme svastica sulla schiena) e puntava ad organizzare un attentato anche contro la Nato.

Puntavano in alto, molto in alto, e questo è uno degli indici di quanto l’eversione nera – che sempre più è presente anche in Italia e in Abruzzo, come denunciamo e documentiamo da oltre un anno – sia una minaccia che incombe e mette in pericolo la democrazia e la sicurezza. Una bomba terrorista costante sottovalutata e sottaciuta alimentata da vecchi arnesi del neofascismo terrorista degli Anni Settanta, riciclatisi in diverse formazioni neofasciste, e da nuove leve ancor più inquietanti.

Sconcerta la circostanza che dopo la maxi operazione contro «Ordine Ario Romano» è stato costituito un robusto Osservatorio antifascista mentre in altri casi, come abbiamo già documentato nelle scorse settimane, un silenzio tombale è calato sulla propaganda neofascista nella regione adriatica. I manifesti di Forza Nuova, con indicato il numero di telefono di un personaggio coinvolto in pesanti inchieste e che da più di un anno incita a proclami eversivi sfruttando l’emergenza sanitaria, a Vasto arrivano dopo la doppia passeggiata in città di Roberto Fiore – la cui biografia da noi già ricordata non avrebbe neanche bisogno di commenti - negli ultimi anni nel silenzio quasi totale, indisturbato. In occasione delle due «passeggiate» in città furono Antonio Ingroia e il movimento politico Azione Civile ad esporsi, ribadendo l’importanza del contrasto ai neofascismi e alle spinte eversive anti-democratiche, mentre dei «democratici e progressisti» da parate e proclami non si è registrata nessuna traccia.

«Popolo e razza, contro il giudeo e i suoi complici», «difendi la razza, devasta il resto», «se sei di razza sii fieramente razzista», «cucùsettete, giudei di merda», «Ordine Ariano Romano è diventato il peggior incubo dei giudei d'Italia e tu italiano puoi contribuire a che tale incubo si trasformi in realtà», questi alcuni degli slogan della rete neonazista smantellata. Partita da Roma l’operazione delle forze dell’ordine ha coinvolto Cagliari, Cosenza, Frosinone, Latina, L'Aquila, Milano, Roma e Sassari. Scritti, video e immagini razzisti, di ispirazione nazionalsocialista, antisemite, negazionisti e complottasti contro gli ebrei e non solo erano al centro dell’attività di propaganda.

I ROS hanno documentato «condotte di istigazione a commettere azioni violente all'indirizzo di persone di origine ebraica ed extracomunitari, nonché attività di pianificazione, ancora in uno stato embrionale, di una specifica azione ai danni di una struttura della Nato». Per gli attacchi terroristici si sarebbero dovuti avvalere di ordini artigianali realizzati «attraverso istruzioni reperite sul web e con la collaborazione di alcuni militanti appartenenti a omologhi sodalizi stranieri, attivi in Portogallo». In uno dei tantissimi post sui social network individuati dai ROS i neonazisti hanno pubblicato la teoria delirante e antisemita che un ebreo sarebbe riconoscibile dalla forma del naso: «il naso ebreo classico è curvo e la gobba è nel mezzo.

Non dimenticate che, con il grande benessere che possiede questa gente, molti optano per la chirurgia plastica per ridurre la dimensione o cambiare la forma ebraica dei loro nasi». «Noi rigenereremo l’Italia fascista e antisemita – Siamo l’unica opposizione al sistema giudaico – Fuori i giudei dall’Italia» scriveva sul proprio profilo facebook uno dei promotori di «Ordine Ario Romano».

Scioccante e sconcertante quanto emerge dalle operazioni delle forze dell’ordine che hanno smantellato «Ultima Legione» e «Ordine Ario Romano» ma, purtroppo, non deve stupire. Il pericolo eversivo, anti-democratico, neofascista non è sorto all’improvviso in queste settimane. Le stesse date fornite dagli inquirenti, che hanno indagato e documentato per anni, lo dimostra. E quanto l’eversione nera stia emergendo lo abbiamo documentato e denunciato varie volte sulle nostre pagine.

È fin troppo evidente, come ha sottolineato Patria Indipendente (il periodico dell’ANPI) all’indomani dello smantellamento di «Ordine Ario Romano». «Lo avevamo anticipato a dicembre 2019 grazie a un’inchiesta del Gruppo di lavoro su neofascismo e web. Segnalavamo come sul socialnetwork russo VKontakte si moltiplicassero i deliri criminali di organizzazioni naziste anche italiane, quali “Ordine Ario Romano”, di cui alcuni membri erano già stati indagati nel nostro Paese. Raccontavamo il florilegio delle mostruose immagini pubblicate su Vk e l’intreccio di personalità meno note, pur con appellativi capaci di far sussultare ogni cittadino democratico, un esempio è “Miss Hitler”, e personaggi fin troppo conosciuti dell’estremismo di destra» sottolinea la redazione di Patria Indipendente.

 

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