Il Governo che dice di lottare contro le mafie e non risponde nemmeno ad una interrogazione

CASO PETILIA POLICASTRO. A cosa servono gli annunci, gli spot, le parole vuote se poi non si ha il coraggio nemmeno di affrontare un caso gravissimo come quello che si è registrato a Petilia Policastro? 

Il Governo che dice di lottare contro le mafie e non risponde nemmeno ad una interrogazione
Il nostro articolo dello scorso 3 agosto 2023

Era il 3 agosto del 2023: sono passati tre mesi e 12 giorni. Ancora nessuna risposta all'interrogazione presentata dall'On. Stefania Ascari (M5s).

- IL CASO IN PARLAMENTO. Ci sarà una risposta del Governo per i «manifesti» e i «festosi funerali» dell'assassino Curcio (il massacratore di Lea Garofalo)? 

La vicenda è ormai nota. Con il suicidio (?) di uno dei massacratori di Lea Garofalo, la fimmina calabrese uccisa a Milano e bruciata in un bidone a San Fruttuoso nel novembre del 2009, ebbe inizio lo show nella frazione di Petilia Policastro: prima i manifesti funebri con la firma dell'amministrazione comunale e dell'intera amministrazione, poi il festoso funerale (in stile Casamonica) e, per chiudere in bruttezza, la partecipazione al funerale di alcuni esponenti di quella stessa amministrazione che aveva firmato l'omaggio funebre per la morte prematura di uno 'ndranghetista condannato all'ergastolo. 

Abbiamo cercato di fare chiarezza, abbiamo chiesto ai protagonisti, abbiamo intervistato per capire i diversi punti di vista. Siamo stati costretti a riportare il continuo scarica barile di coloro che non hanno avuto la forza di assumersi le proprie responsabilità. Abbiamo trovato un muro di fronte a noi: anche da parte di coloro che potevano offrire delle semplici spiegazioni. 

Siamo stati definiti sciacalli dal vice sindaco di Petilia Policastro, solo per aver rivolto delle lecite domande.

Resta ancora una semplice domanda: il nostro accusatore ha partecipato al festoso funerale di un mafioso, condannato con sentenza definitiva?  

L'unica componente della Giunta Saporito che ha pagato, per adesso, è stata una assessora, pizzicata in una foto durante l'esibizione corale con la rotazione della bara del mafioso morto.

E tutti gli altri?

Dai rappresentanti della Chiesa locale abbiamo registrato l'inutile benevolenza e magnanimità nei riguardi di un mafioso accolto per la celebrazione religiosa.

Dai rappresentanti dello Stato (la Prefettura di Crotone) abbiamo raccolto il loro stupore: "non sapevamo", "non immaginavamo".

Dai rappresentanti istituzionali locali (gli eletti in parlamento) abbiamo raccolto l'ovvio: "ho già risposto con una nota, non aggiungo altro".

E da parte del Governo nazionale? Si legge nell'interrogazione dell'agosto scorso:

Quali misure, nell’ambito delle proprie competenze, intendano adottare per accertare le eventuali responsabilità delle Istituzioni preposte in ordine alla celebrazione in forma pubblica del funerale di Curcio, con particolare riferimento all’amministrazione locale in relazione all’affidamento dell'appalto alle onoranze funebre per l'affissione del manifesto, onde scongiurare il rischio che si ripetano simili fatti.

Un silenzio assordante. Un silenzio colpevole.

Questo è il modo di affrontare le mafie in questo Paese? A cosa servono gli annunci, gli spot, le parole vuote se poi non si ha il coraggio nemmeno di affrontare un caso gravissimo come quello che si è registrato a Petilia Policastro? 

L'interrogazione è stata indirizzata alla premier Meloni e al ministro degli Interni. Avranno il tempo - dopo lo spot di Caivano - di chiarire questa vicenda?      

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