Il grido di allarme del pronto soccorso

L'OPINIONE. «Chiediamo di essere messi nelle condizioni di poter lavorare decentemente e di non essere costantemente sottoposti ad uno stato di stress indecente.»

Il grido di allarme del pronto soccorso

I vertici politici ed aziendali sono sordi ai molteplici avvertimenti, fatti con atti ufficiali, circa lo stato di perseverante difficoltà a gestire i turni del Pronto Soccorso di Isernia senza personale medico sufficiente.

Noi non possiamo interrompere il servizio e ricorriamo a tutti gli espedienti per poter andare avanti. Solo con enorme quantità di turni aggiuntivi, che sono volontari e sicuramente ben pagati, si riesce ad assicurare il servizio. Tuttavia il personale é sottoposto ad uno stato di stress che sta determinando vere situazioni pericolose..

I concorsi banditi vanno deserti perché nessuno vuole avventurarsi in un simile inferno. I medici di Emergency o i medici militari non sono stati autorizzati a venire in nostro aiuto.

Non si vuole riorganizzare l'ospedale, come avviene in altri nosocomi, con le poche risorse professionali rimaste, per permettere il funzionamento decente del Pronto Soccorso.

Lo stato di agitazione sindacale indetto da mesi non ha sortito alcun effetto.

La situazione è al limite e può deflagrare in un qualsiasi momento.

Chiediamo di essere messi nelle condizioni di poter lavorare decentemente e di non essere costantemente sottoposti ad uno stato di stress indecente.

Curare pazienti in queste condizioni, senza personale, senza posti letto sufficienti, senza percorsi chiari e definiti per diverse patologie, con un sistema informatico pessimo che ci costringe a digitare dati per più del 60% del tempo assistenziale e con un carico burocratico sempre più pesante, è sempre più difficile. 

In queste condizioni la situazione può deflagrare in un qualsiasi momento.

Speriamo che questo grido di allarme venga raccolto e ci si impegni a trovare una qualche soluzione decente, anche se temporanea.

Lucio Pastore

 

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