LO SFASCIO DELLA SANITÀ MOLISANA

L'OPINIONE. «Da una prima lettura del POS appare chiaro che il disastro sanità non può che andare avanti.»

LO SFASCIO DELLA SANITÀ MOLISANA

Manca completamente un'analisi delle ragioni e del permanere del debito sanitario che hanno determinato l'attuale sfascio. Questo è comprensibile perché una simile analisi avrebbe evidenziato tutto il marcio nella gestione politica a fini clientelari e di privatizzazione del sistema ed avrebbe potuto spingere a cambiare strada.

Dopo aver defunzionalizzato il pubblico ed aumentato la mobilità passiva per favorire la privatizzazione, ora si vuole ridurre la mobilità passiva, non potenziando il pubblico, ma cedendo ulteriori spazi al privato convenzionato anche a livello territoriale.

Quindi, appare chiaro che, con continuità, la finalità rimane quella di privatizzare.

Dalla lettura della riorganizzazione ospedaliera è evidente solo che verrà tolta l'emodinamica a Isernia ed il punto nascita a Termoli.

Come verranno organizzati i percorsi per le diverse patologie acute, dall'infarto del miocardio, all'ictus al trauma è un vero ginepraio confusionale dove il paziente sarà un viaggiatore viaggiante con mezzi diversi (ambulanza, elicottero) con percorsi che vanno spesso fuori i limiti regionali.

Per quanto ci si sforzi di comprendere la logica dell'organizzazione è difficile comprenderne il razionale. . Nonostante che il 16% dei posti letto siano dedicati a patologie neurologiche nella regione, anche per queste patologie sono previsti percorsi extraregionali.

Non c'è un minimo tentativo di azzerare un'organizzazione attuale, specie per ciò che attiene le convenzioni con il privato , e ridisegnare un sistema sui reali bisogni della popolazione. Dovrà essere il paziente viaggiatore viaggiante per mantenere inalterati interessi consolidati.

Ma in tutto questo diventa fondamentale buttare altro cemento per altre strutture edilizie.

La sensazione finale è che ci troviamo ad una vera balcanizzazione del sistema sanitario finalizzato alla privatizzazione dello stesso.

Quella che manca è la politica. Nel 1978 si fece una riforma per rendere universale ed accessibile a tutti il diritto alla salute. Ora la finalità è quella di trasformare il diritto alla salute in una qualsiasi merce e non esiste una formazione politica che abbia una visione diversa di sanità .

Forse sarà per l'età, ma non vedo prospettarsi niente di buono per il futuro.

Lucio Pastore

 

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